24
Giu
2016

“La gente raramente fa ciò in cui crede, fa quello che è conveniente e poi si pente” (Bob Dylan)

Nel Queens Speech del maggio 2016 si legge la seguente dichiarazione: “My government will hold a referendum on membership of the european union. Proposals will be brought forward for a British bill of Righst”.

Il British Bill of Right è uno dei punti fondamentali degli ultimi due programmi 2010 e 2015 del governo conservatore britannico. Cameron chiede di cambiare la legge sui diritti umani, la human rights act adottata nel 1998 dai laburisti a ratifica della convezioni europea dei diritti umani e sostituirla con un patto sui diritti britannico, alternativo a quella europea ratificata dai laburisti che affidarono così l’ultima parola sui diritti umani alla Corte di Strasburgo al posto della Corte Suprema Britannica . Perché Cameron vuole questo? Forse perché gli inglesi vogliono reintrodurre la schiavitù o le torture? E anche l’impiccagione? Si è anche cercato di farcelo credere quando la deputata tory Theresa Mae venne accusata di questo solo perché richiedeva di poter rispedire un efferato criminale e terrorista arabo nel suo paese. Ma la convezione europea dei diritti umani nel 1950 fu proprio ispirata dai valori di libertà e democrazia che sono il tesoro del regno britannico, personificati da sir Winston Churchill. Oggi il problema è l’illegittima occupazione da parte dei giudici di Strasburgo del territorio politico britannico, interventi che travalicano pesantemente i confini dell’interpretazione secondo lo spirito originario della carta europea dei diritti umani sia nel metodo che nel merito.

Per la corte di Strasburgo ormai tutte le prestazioni sociali stanno diventando “diritti umani”. Per fare solo un esempio, ma rilevante, ciò è stato espresso relativamente alle pensioni di anzianità, considerate come “strumento di protezione di diritti fondamentali garantiti dalla convenzione” un vero e proprio diritto naturale, assimilato a quello di proprietà, tanto che, sempre la corte europea, intende come “possesso” l’aspettava al diritto di percepirle.   Il rischio è che i giudici di Strasburgo costruiscano la loro Europa contro le idee ed i principi individuati con il voto dal popolo britannico. Dell’uscita del Regno Unito dalla UE si è parlato in termini di buoni contro cattivi, al più delle ragioni economiche, calcoli, rischi, opportunità, ma non è solo questo. È molto ma molto di più. È esattamente l’opposto di quanto sostenuto da chi ha dipinto il referendum britannico come il cinico gioco di un politico, Cameron, attaccato solo alla poltrona ed alla continuità del suo partito. E’ fare ciò in cui si crede, è la tenacia della politica del convincimento. Si tratta di una sfida politica ben precisa, alla base della quale c’è la profonda convinzione di una idea di società e di rapporto governo cittadini, una convinzione che ha una salda connotazioni ideologica nel liberalismo.

Nel 1998 nessun labour chiamò gli inglesi a decidere la ratifica della convenzione europea dei diritti umani: ora Cameron, al contrario, li ha chiamati a pronunciarsi e questo passaggio è ineludibile nella democrazia simbolo del mondo se si vuole costruire un alternativo British Bill of Rights. Se c’è stata una fase iniziale in cui le istituzioni europee sono state promotrici dei principi di libero mercato, concorrenza, libera circolazione di persone merci capitali ecc ., certamente non ancora a pieno perseguite, ora si sta imponendo l’azione di una Corte di Strasburgo che agisce come grande “ammortizzatore sociale”. La giustizia di Strasburgo diventa il braccio esecutivo di una idea di assistenzialismo europeo come unica risposta alla crisi, contro l’idea liberale di politica in base alla quale il libero mercato, i liberi scambi e contrattazioni, la libera iniziativa potranno risollevare gli europei dalla crisi e contro l’altrettanto fondamentale idea liberale che per esercitare l’opzione democratica conferita dai cittadini ad un governo, ora liberale ora socialista che sia, è indispensabile che le decisioni riguardanti la tassazione e la distribuzione delle risorse rimangano saldamente nelle mani dei governi eletti, fosse anche chissà , un giorno, il governo eletto degli Stati Uniti d’Europa. Ma certamente non nelle mani dei tribunali.

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2 Responses

  1. Fabrizio

    Grazie di cuore di questa visione della realtà. Il mainstream Social/populista ovviamente fa finta di nulla.

  2. Bobcar

    “Perché Cameron vuole questo? Forse perché gli inglesi vogliono reintrodurre la schiavitù o le torture?” cari miei, ma perché la Corte non ha consentito il rimpatrio nel terrorista nel Paese arabo secondo voi? forse perché in quel paese si pratica la tortura? e allora, di che stiamo a parla?

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