14
Giu
2012

Io continuo a comprare, tu continui a pagare

Per ridurre la spesa sanitaria, oltre alla proposta di nuovi ticket di cui si è parlato ieri, il Ministro della Salute Balduzzi ha pensato di anticipare all’anno corrente quanto previsto per il 2013 nella manovra di luglio dello scorso anno (l’art. 17, comma 1, lettera b, della manovra di luglio 2011, legge 111/2011): si intende prelevare quasi un miliardo di euro dalle aziende farmaceutiche, per ripianare gli sforamenti del tetto della spesa ospedaliera oggi a carico delle Regioni. Entro meno di venti giorni (data prevista, 30 giugno) è atteso un regolamento su proposta del ministero della Salute di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze che definisca le procedure per porre a carico delle aziende farmaceutiche il 35% di sforamento della spesa ospedaliera.

Gli ultimi dati Aifa relativi al 2011 indicano una spesa farmaceutica ospedaliera pari a 3.780,6 milioni di euro, ossia il 3,6% della spesa sanitaria (che rappresenta, più o meno casualmente, la stessa percentuale indicata da Farmindustria come “tetto ideale” per l’ospedaliera), benchè il tetto di legge per questa voce sia fissato al 2,4% del fondo sanitario (limite, per altro, stabilito senza tener conto della reale domanda): questo sforamento rappresenta un superamento del tetto di circa 1.230 milioni il cui onere del ripianamento viene però spostato sulle aziende farmaceutiche, sebbene esse non siano le principali responsabili della spesa.

Il settore farmaceutico rappresenta infatti solo il 16% della spesa sanitaria: se, quindi, il regolamento fosse effettivamente firmato, si chiederebbe un contributo al ripianamento sproporzionato (pari a un terzo degli 1,5 miliardi di euro previsti per il 2012 a carico della sanità dalla spending review) a un soggetto che è responsabile della creazione di spesa per una percentuale molto inferiore.

Si consideri poi che sono gli ospedali stessi a decidere quali e quanti farmaci acquistare. Da parte loro, le aziende non possono rifiutarsi di fornire i medicinali richiesti: nei fatti, quindi, i fornitori non vengono pagati per prodotti regolarmente acquistati per scelta del compratore. In altre parole, sono costretti ad abbuonargli parte della spesa.

Oltre a essere un intervento iniquo, il presidente di Farmindustria Scaccabarozzi avvisa che si rischia di incentivare una dislocazione della produzione all’estero e di portare il settore al “tracollo”. Le conseguenze negative si avrebbero dal lato della produzione (diminuita del 6,2% nei primi 4 mesi del 2012) e dell’occupazione (10 mila licenziamenti dal 2005 a oggi): non a caso la redditività media dell’industria farmaceutica italiana è in calo dal 2002 e costantemente inferiore a quella degli altri Paesi. Inevitabilmente in riduzione anche gli studi clinici, scesi tra il 2008 e il 2009 del 14% e tra il 2009 e il 2010 di un ulteriore 12%. Relativamente a quest’ultimo aspetto, è rilevante notare come, quando si coinvolgono i pazienti negli studi clinici, le aziende non coprono solo i costi dei farmaci, ma anche quelli di degenza: riducendo tali studi, quindi, si aumentano i costi a carico degli ospedali.

Non solo lo stato sposta sulle aziende farmaceutiche l’onere di ripagare spese generato dal settore pubblico, ma paga anche in ritardo: sempre secondo i dati Aifa 2011 i giorni per il pagamento (in media, pari a 251) dal 2009 sono aumentati del 20%, con regioni che superano costantemente i 700: “con tempi di pagamento pari a Francia, UK, Germania si libererebbero risorse rispettivamente pari a 2, 3 e 5 miliardi”. La disponibilità di minori risorse, oltre a danneggiare le imprese, nuoce anche ai pazienti, che non possono beneficiare di un miglioramento delle cure assicurato da nuovi investimenti che, prevedibilmente, sono drasticamente calati da più del 7% nel 2002-2004 a meno del 2% nel 2009-2011.

Il pubblico, quindi, chiede ad aziende, che ad oggi hanno maturato crediti pari a circa 4 miliardi, di contribuire in misura sproporzionata alle spese da lui stesso create. Non solo questo rappresenta un comportamento opportunistico da parte dello stato e iniquo per le aziende, ma è anche inutile ai fini della riduzione e razionalizzazione della spesa sanitaria: se infatti le restanti spese sanitarie pesano per l’84%, non si otterrà alcun miglioramento se prima non si interviene su queste.

Questo argomento trova ulteriore approfondimento nel capitolo “Io compro, tu paghi” all’interno del libro dell’Istituto Bruno Leoni  “Sudditi. Un programma per i prossimi 50 anni”, a cura di Nicola Rossi.

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15 Responses

  1. Giacomo Lontra

    niente male!
    per essere l’ultimo paese del blocco comunista, stiamo resistendo con le unghie e coi denti!

  2. roberto

    Spendin Revue ! Resta sempre il fatto che una siringa a Milano costa 1 e a Reggio Calabria costa 5 . Punto Il resto sono solo emerite fregnacce .

  3. Francesco

    Ma mi domando perchè questi incompetenti invece che procedere sulla standardizzazione dei costi per cui el regioni e gli ospedali del sud debbano spendere come quelle del nord (e non cinque volte tanto ) si inventano queste nuove furbate che porteranno il paese sullastrico non solo sanitario, ma anche industriale … perpiacere liberiamoci da questi tecnici e dai partiti che li sostengono e presentiamoci alel elezioni .. di meglio sapremo sicuramente fare da gesori di impresa e da persone del mondo reale di peggio .. dubito che anche volendo risuciremo a farlo ..

  4. Luigi Cifra

    è anche vero che gli informatori del farmaco ci sono solo in italia, come il prezzo dell’aspirina tra l’italia e l’estero è sproporzionato. lì di chi è la colpa?

  5. MARIO

    CREDO CHE QUESTO GOVERNO (NON ELETTO..MA IMPOSTO) SIA UNO SE NON IL PEGGIORE (VISTA LA SITUAZIONE) DEGLI ULTIMI 30-40 ANNI… MAMMA MIA CHE DISASTRO!!!! GOD SAVE THE ITALY..

  6. Stefano

    ….con quali regole le aziende sanitarie decidono se approvvigionarsi attraverso CONSIP o se emettere autonomamente gare pubbliche?

  7. TERZO STATO

    Giacomo Lontra :
    niente male!
    per essere l’ultimo paese del blocco comunista, stiamo resistendo con le unghie e coi denti!

    Fino a quando qualcuno non comincerá ad essere trascinato in strada per i capelli, questo regime non cambierà mai!

  8. Alessandro

    Ragionamento… qualche settimana fa Giannino in “nove in punto” con ospite Abravanel diceva che l’agenzia delle entrate ha circa 100.000 dipendenti e raccoglie in un anno circa 11 miliardi di tasse evase, negli USA nell’agenzia corrispondente ci sono sempre 100.000 dipendenti ma raccolgono circa 50 miliardi all’anno… il che significa se se i nostri lavorassero come loro potremo fare a meno di 78.000 dipendenti (22.000 basterebbero per raccogliere 11 miliardi)… diciamo che mediamente un dipendente costa alle casse pubbliche 35.000 € all’anno x 78.000 persone = 2.73 miliardi di €… è abbastanza chiaro che non possiamo dire che tra i dipendenti pubblici solo quelli dell’AE siano incompetenti… quindi pensiamo cosa significherebbe fare lo stesso calcolo sul settore sanitario dove i dipendenti sono molti di più… o addirittura su tutto il comparto pubblico, 3,4 milioni di persone… significa che più di 2,5 milioni non servono a nulla… tradotto: più di 87 miliardi di €… e poi ci si concentra sui rimborsi elettorali, il classico modo di fare all’italiana… si solleva un polverone sulle cose meno importanti (non dico che non lo siano ma facciamone le dovute proporzioni per favore!!!) per non parlare di quello che veramente ci sta facendo male.

  9. Alessandro

    beh diciamo che “trascinato in strada per i capelli” e un termine un po’ soft… pensa che alcuni, purtroppo, hanno deciso di togliersi la vita, e ci vuole coraggio… pensa a chi non ha lo stesso coraggio, ma è ugualmente esasperato cosa potrebbe essere in grado di fare… chiaramente mi auguro che questo non succeda, ma non è assolutamente da escludere!!! siamo seduti su una bomba senza rendercene conto…@TERZO STATO

  10. Francesco

    @Luigi Cifra: gli Informatori esistono in quasi tutti i paesi dove sono presenti le multinazionali del Farmaco. Cioè quasi ovunque.

    Facendo un parallelo, cosa farebbe la Mercedes, la FIAT o qualsiasi azienda automobilistica se uno stato sovrano ordinasse qualche migliaio di auto, a prezzo concordato, per poi dire te le pago quando dico io (a 2 anni!!) e ad un prezzo inferiore di quello pattuito (-15%)???

    Il 15% è la percentuale di “extra sconto” che lo stato ha preteso (in 3 trance) dall’industria farmaceutica negli ultimi anni. Senza parlare del meccanismo del PAY BACK che i precedenti governi si sono inventati, per cui se il prodotto farmaco (non caramelle) supera il tetto di spesa preventivato (dallo stato), allora l’azienda farmaceutica. l’anno successivo, RESTITUISCE la extra spesa!! Lo stato ovviamente pretende subito mentre paga a 2 anni, e ovviamente non vuole sentir parlare di compensazione (ma questa storia la conosciamo già). Si pensa forse così di limitare la spesa dei farmaci, soprattutto l’uso off-label, e diminuire la “pressione” delle case farmaceutiche sui medici. Se andiamo però a vedere quali farmaci colpisce questo meccanismo scopriamo che i più sono farmaci ospedalieri utilizzati su pazienti critici, ad esempio quelli oncologici, dove un medico se decide di prescrivere una chemioterapia lo fa in scienza e coscienza, non di certo per compiacere chi che sia. Sapete chi paga lo scotto maggiore di tutto ciò? I PAZIENTI! Oltre che tutti noi Italiani a cui viene rubato un pezzo di stato un pò alla volta.

  11. roberto

    Viene in mente il bilancio sanitario della REGIONE CALABRIA tramandato per via orale . Nel senso che non esiste nulla di scritto ! Il caso Fortugno spiega anche il perchè ! E allora farsi una sonora risata mi pare doveroso .

    http://archiviostorico.corriere.it

    Conti mai in regola. Spese ’98 approvate con 11 mesi di ritardo. Ma i dirigenti sono i piu’ ricchi d’Italia Calabria, la Regione dei bilanci – fantasma CATANZARO – Forse il Tesoro non se n’e’ accorto, ma c’e’ una regione italiana, la Calabria, che da 27 anni non presenta un bilancio in regola. Neanche uno. Neanche per sbaglio. Per due volte, nel 1972 e nel 1976, l’anno in cui Peppino di Capri vinse a Sanremo e Jimmy Carter divento’ presidente degli Stati Uniti, e’ riuscita a fare il “miracolo” di andare solo all’esercizio provvisorio, concludendo nella primavera successiva quella lista della spesa in programma nell’anno in arrivo che la legge regionale ordina di finire entro il 31 ottobre. Ma in tutti gli altri casi ha valicato anche questo limite invalicabile slittando all’estate, all’autunno, all’inverno dell’anno dopo. Venticinque “finanziarie” fuorilegge. Ogni tanto da Roma arriva una domanda ipocrita: scusate, ma come fate senza bilancio? Scelleratezze da leggenda. Basti dire che l’ultima approvazione di un rendiconto consuntivo, cioe’ l’elenco dei soldi entrati nelle casse regionali e di quelli usciti, e’ del 1996 e riguarda quello che e’ successo nel 1993. Da allora, zero. Quattro anni di vuoto totale. Pneumatico. Con le giunte di centrodestra (tre dal 1995, alla faccia della stabilita’ promessa dalla legge elettorale) cosi’ impegnate nella rissa intestina da infischiarsene dell’Europa, di Maastricht, degli appelli di Ciampi. Potevano badare alle date fissate dalla legge? No. Il bilancio per il 1998 e’ stato dunque varato il 22 settembre

  12. marcantonio

    Questo articolo sembra una barzelletta. Lo Stato compra, paga quando vuole e poi pretende di non pagare una percentuale di quello che ha comprato. Naturalmente le aziende per compensare queste pretese sono costrette ad aumentare i prezzi dei farmaci. Come il cane che tenta di mordersi la coda.
    Si potrà mai conoscere il costo reale dei farmaci?
    E’ proprio una barzelletta ma invece che ridere fa piangere!

  13. MASSIMO BARTOLONI

    Perchè in Italia non adottiamo il sistema fiscale Americano?
    Negli USA, di cui io non sono un grande fan, hanno una cosa ottima, il sistema fiscale.
    Mi spiego loro percepiscono dal datore di lavoro lo stipendio lordo e pagano tutto loro, la previdenza e altro, ma possono portare in detrazione tutto, tranne le spese voluttuarie,
    Affitto
    idraulico
    macchina
    assicurazione
    pc
    aggiustature varie e quant’altro
    Cosa genera questo? Tutti devono denunciare tutto perchè il sommerso è lo stesso cittadino che non lo consente.
    Le pene per chi fa una frode fiscale sono severissime.
    Non dimentichiamo che i grandi boss malavitosi americani sono stati incastrati per frode al fisco…
    Abbiamo importato un sacco di ca.ga.te americane ma le cose buone no.
    Qui in Italia non pensate che un fisco del genere sia NON VOLUTO????

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