7
Dic
2010

Contro l’ambientalismo alle brioches

Conosco abbastanza Paolo Conti del Corriere della Sera per sapere che non s’inventa certo battute dei suoi intervistati. Dunque immagino che siano fedeli,  le parole riportate stamane nell’intervista al Corriere di Giulia Maria Crespi, storica intoccabile figura di riferimento dell’ambientalismo d’alta cultura italiano, fondatrice del FAI del quale resta presidente onorario, nonché presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica. Oltre che ex editrice di sinistra del Corrierone. Se sono parole fedeli, in una sola risposta c’è tutta la mia distanza siderale da quella che considero, con tutto il rispetto, una tutela ispirata alla nostalgia del sano vecchio tempo antico, quello in cui quando al popolo mancava il pane da Versailles gli si consigliavano brioches. Ecco la risposta: “No alla terza pista di Malpensa,. Sono in pericolo territori straordinari, una fonte di ossigeno e di agricoltura, paesaggi intatti e invidiati dal mondo. Tutto per una massa di voli low cost… non capisco”.  Ma li capite, voi, invece, i paesaggi malpensoti che da tutto il mondo verrebbero a invidiarci? Tutto poi per un branco di miserabili senza dané che si ostinano a volare per quattro euro, pezzenti e putibondi che non sono altro… E non finisce qui.

Hanno bloccato l terza pista a Heathrow, perché non Malpensa? Sfugge alla gentildonna che l’aeroporto londinese ha un traffico sei volte superiore a Malpensa, e che in città vi sono altri tre aeroporti maggiori. La Broni-Mortara? Mai, gli Asburgo – testuale, anzi, “persino gli Asburgo”  – non l’avrebbero mai permessa, era una delle campagne più produttive dell’Impero. L’Impero! Capite?  L’agricoltura in ritirata? Mica c’entrerà qualcosa la Politica Agricola Comunitaria, e i costi di produzione? Macché , è il cemento a decretarne la sconfitta. E Galan, il neoministro dell’Agricoltura che in piena ottemperanza delle norme comunitarie dice finalmente no – dopo la sbornia ideologica che ha accomunato sinistra e Lega – alle Regioni che annunciano unilateralmente in violazione della legge il no agli OGM? E’ un birbone, attenta alla salute dei cittadini. E l’energia? Mica gli ambientalisti sono il partito del no, risponde la Crespi. Ma quante pale inutili nell’eolico. Assurdo sacrificare terreni per il fotovoltaico. E le centrali a biomasse singnificano trasporti e spreco di combustibile, bisogna puntare tutto sull’autoproduzione. E magari, perché no, ripristinare anche il focatico, la sana imposta dell’assolutismo che gravava su ogni camino familiare….

La TAV invece è giustissima, dice la signora. Poichè è pressoché certo che non si farà, non costa molto dirsi a favore. E’ solo tutto ilo resto, che non va fatto. Naturalmente in nome del santo nume tutelare della battaglia contro ogni saccheggiatore del patrimonio ambientale, artistico, culturale, archeologioco e museale italiano: il professor Salvatore Settis che da 16 anni –  guarda il  caso, dacchè c’è quel torvo arruffiafemmine di Berlusconi in pista – annuncia privatizzazioni e cessioni del Colosseo e del Campo dei Miracoli.

Ragazzi questo non è ambientalismo. E’ pura arcadia, Jacopo Sannazzaro al posto di Bandiera Rossa, e Pietro Metastasio invece di Rouget de l’Isle. Un’intervista così finisce obbligatioriamente con una riverenza, e tutti via a ballare il minuetto nel salone degli specchi.  Naturalmente senza luce elettrica, perché i re ne facevano a meno, bastavano le torce.

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29 Responses

  1. Rosario Meli

    Carissimo Oscar
    E’ sempre la solita storia…! L’elenco dei no potrebbe proseguire a lungo , a Messina , dove vivo, è emblematico il no al ponte della borghesia dei burocrati, dei prof. universitari dei magistrati un bel no politicamente corretto e che fà tanto chic ! Perccato che questi stessi difensori del paesaggio sono gli stessi che hanno ridotto la riviera nord della città ,questo si un paesaggio che il mondo ci invidia, ad un ammasso di ville e villone e le colline attorno un grumo inestricabile di palazzi ! oggi se nei salotti della città ti dichiari a favore del ponte chiamano il 118 e ti mettono in trattamento sanitario obbligatorio ! in realtà hanno paura che una sorta di melting – pop che si creerebbe con l’arrivo di migliaia di tecnici e professionisti con famiglie al seguito e quindi con idee e magari soldi da spendere e figli da mandare all’università ,si metta a rischio l’egemonia dell’attuale incartapecorita classe dirigente. Saluti

  2. Giuseppe

    Condivido pienamente la prima parte. Potrei discutere la questione del Colosseo e della Piazza dei Miracolil.Comunque ho sempre pensato che certi personaggi facciano più danni dei petrolieri texani con i cappelloni da cowboys.

  3. spaziamente

    Mi sbaglio o Montanelli non amava molto la sig.ra Crespi e la definiva “la Zarina”…principessa viziata, in tempi non sospetti?

  4. Alessio

    Caro VATE (per me sei un idolo assoluto), d’accordo con te su Malpensa, ma sulla Broni Mortara da pavese non ne comprendo appieno l’utilità visto lo scarso traffico presente.

    Non è per campanilismo, ma le risorse le focalizzerei su altre tratte a maggior densità di traffico (BREBEMI in primis).

    w la libertà

  5. marco

    pienamente d’accordo. è ora di finirla con questo finto ambientalismo che fa solo danni.
    Si occupino di cose sensate invece di pontificare con l’unica conseguenza di dire sempre no e bloccare tutto.

    LIBERTA’

  6. andrea61

    Aggiungerei un reminder sulle polemiche che sta suscitando la filosofia “Slow Food” negli USA dove certe istanze a favore dell’agricoltura biologica sono giustamente tacciate di essere roba radical-chic visto che la maggior parte delle persone non possono permettersi economicamente certi stili di vita alimentare tanto cari alla Zarina di via Solferino.

  7. renato

    ci si domanda da sempre perchè la sinistra non conquisti più le “masse popolari” ecco questa intervista, e la sua analisi, valgono più di 100 sondaggi e 10 trattati di sociologia.

  8. Ducas

    Non è una cosa cattiva, questo vuol dire più traffico e più passeggeri per Orio:) (che è stato da poco ampliato) Anche gli ambientalisti possono tornare utili!

  9. La politica agricola dell’Unione europea è comune, non comunitaria (non ufficialmente, perlomeno).

    A parte questo, sottoscrivo in pieno. E’ da una decina d’anni che impreco contro gli araldi della qualità agricola… che in genere non significa che i poveri devono avere del buon pane ma che i ricchi devono avere il Sassicaia. Con tutto il rispetto per il Sassicaia e i suoi produttori, è da un pezzo che le parole “eccellenza” e “qualità” sono usate indebitamente come sinonimi.

    Tali araldi spesso sono anche caratterizzati dall’uso (altrettanto indebito) della parola “contadino” riferita agli agricoltori europei; il che si sposa bene con la mentalità retrò!

  10. Pier

    in Italia non è mai esistita una vera sinistra socialdemocratica.
    queste sono figure reazionarie. il vero problema è che ancora
    le si intervista…

  11. licia

    Pienamente d’accordo con lei sull’idea di certo ambientalismo alla “Crespi” appunto, che tra l’altro mi era capitato in diverse occasioni di sentirla esprimere alcuni giudizi, o meglio, pregiudizi su chi non è proprio allineato alla sue posizioni, anche politiche. Leggendo il suo articolo ho capito parecchie cose. Grazie!

  12. Non va bene il South Stream, no al nucleare, no al gas e petrolio libico, no al fotovoltaico ed al solare, no ai degassificatori, no ai termovalorizzatori, no,no,no e sempre no, ma SI all’importazione di energia elettrica di produzione nucleare da Francia e Svizzera.
    Perche’ non costruiamo delle MEGA-BICICLETTE collegate ad alternatori ed invitiamo tutti a PEDALARE per produrre energia elettrica? Ohh, no, non va bene, consumeremmo troppa carne importata dall’ Argentina, quanto inquinamento!
    RIDUCIAMO IL DEBITO PUBBLICO. Vedere ” Se Gesu’ fosse Tremonti…” sul blog:
    http://www.segesufossetremonti.blogspot.com
    Buon Avvento, buon Natale e sereno Anno Nuovo.
    Grazie per l’ospitalita’.
    Anton

  13. Francesco

    Purtroppo oltre alla Crespi c’e’ anche Sgarbi che e’ contro le pale eoliche con il risultato che mentre noi diciamo no a tutto in Olanda dicono si alle pale eoliche anche in alto mare, in Svizzera, Spagna, USA dicono si al nucleare gia’ avendo gia’ moltre piu’ centrali di noi.
    L’incoerenza di queste zarini cui si uniscono i vari Sgarbi, Formigoni, ecc. e’ quella che ci fa stare al palo in tutto. Poi ci si stupisce se alcuni scappano dall’Italia verso paesi dove si lavora e non si da tanto spazio alle parole al vento di questi piccoli “re sole”.

    Tra l’altro, non ho mai intuito che i nebbiosi terreni vicino a Malpensa fossero “intatti” (?!) e d invidiati dal mondo.
    Mi domando dove abbia vissuto la Crespi in tutti questi anni.
    Se fosse stata un po’ in giro tra la gente all’estero forse si sarebbe accorta che nelle sterminate pianure del Texas, sugli altopiani delle Ande ma anche solo a Londra, Parigi, Francoforte la passione per le sorti delle nebbiose pianure padane e’ pari a zero.
    Se non si fa la pista a Malpensa meglio un concorrente in meno tra i grandi scali europei nella competizione aerea. L’ennesima occasione perduta per noi. Un grazie sentito dai paesi pragmatici e concreti.

  14. stefano

    @Francesco
    Anch’io sono contro le pale. E allora? Le pale, oltre che brutte, alla fine costano più di quello che rendono, se rendono. E comunque quando non c’è il vento cosa facciamo?
    Sono invece favorevole al nucleare, perché da lì l’enegia può fluire con costanza, diversamente che con il solare.
    Che poi se uno vuole mettersi i pannelli solari, padronissimo di appenderseli anche ai cosiddetti, purché non glieli debba pagare io.

  15. Roberto

    Perchè è corretto limitare l’espansione degli aeroporti:

    il 2010 sarà uno dei tre anni più caldi mai registrati dal 1850 ad oggi, probabilmente il più caldo da quando l’umanità ha cominciato a misurare in modo scientifico la temperatura. E succede anche che il decennio 2000-2010 sarà il decennio più caldo di sempre, ancora dal 1850 in poi.

    Così, secondo i calcoli di Paul Wennberg del California Institute of
    Technology, il trasporto aereo arriva a incidere per un 10% sul totale
    dell’effetto serra.

    Se i biglietti aerei costano poco, incoraggiando le ali anziché le rotaie,
    è a causa di due anomalie inquietanti. La prima: mentre la benzina è
    pesantemente tassata, il kerosene è esentasse ovunque nel mondo. Le regole
    poste dall’Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile (ICAO),
    organismo dell’ONU finalizzato a promuovere il trasporto aereo,
    impediscono ai singoli Paesi di cambiare la situazione. Questo dà un
    vantaggio ingiusto all’aereo rispetto ad altri mezzi, per esempio il
    treno.

    Meditiamo, per favore.
    Roberto

  16. renato

    Roberto :Perchè è corretto limitare l’espansione degli aeroporti:
    il 2010 sarà uno dei tre anni più caldi mai registrati dal 1850 ad oggi, probabilmente il più caldo da quando l’umanità ha cominciato a misurare in modo scientifico la temperatura. E succede anche che il decennio 2000-2010 sarà il decennio più caldo di sempre, ancora dal 1850 in poi.
    Così, secondo i calcoli di Paul Wennberg del California Institute ofTechnology, il trasporto aereo arriva a incidere per un 10% sul totaledell’effetto serra.
    Se i biglietti aerei costano poco, incoraggiando le ali anziché le rotaie,è a causa di due anomalie inquietanti. La prima: mentre la benzina èpesantemente tassata, il kerosene è esentasse ovunque nel mondo. Le regoleposte dall’Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile (ICAO),organismo dell’ONU finalizzato a promuovere il trasporto aereo,impediscono ai singoli Paesi di cambiare la situazione. Questo dà unvantaggio ingiusto all’aereo rispetto ad altri mezzi, per esempio iltreno.
    Meditiamo, per favore.Roberto

    allora è sicuro l’A.G.W. è una teoria scientifica provata come la gravitazione universale o le leggi sulla termodinamica?

  17. Roberto

    Anthropogenic (man-made) global warming :

    … organizzazione mondiale dell’Onu in materia (Wmo).

    CALDO BOLLENTE – Jarraud ci parla di ghiacciai che, se continua così, diventeranno soltanto acqua dopo il 2050. Ci ricorda la scorsa estate eccezionale in Russia, 33 giorni consecutivi con temperature di 7,6 gradi sopra la media. Incendi. Malori. Panico. Il segretario generale del Wmo guarda i suoi diagrammi e diventa serio: «Questo è lo stesso destino che attende i Paesi del Mediterraneo. L’Italia. Il vostro Paese si deve aspettare estati bollenti, ondate di caldo destabilizzanti».

    Dati alla mano: l’ultimo decennio, il 2001-2010, ha fatto registrare un aumento medio della temperatura di oltre mezzo grado, a partire dal 1961-1989, con un’accelerazione nella storia della temperatura. E questo perché? L’inquinamento, è ovvio.

    Facciamo come sul Titanic, che l’orchestra continui beata a suonare.

  18. stefano

    @Roberto
    Dati alla mano: link please.
    Francamente, per quanto ho potuto osservare, non mi pare che il 2010 sia stato così torrido. Ultimamente, devo ammetterlo, c’è stata un po’ di siccità e nemmeno un fiocchetto di neve. Le temperature sono in effetti agostane, machettedevodì.
    Caro Roberto, mi sembra che qui i discorsi siano i soliti da bar sport: se vuoi limitiamo i voli al capo dell’IPCC Rajendra K. Pachauri, che usa l’aereo come fosse la bicicletta e per scopi non propriamnete istituzionali (tornare da New York a casetta per non perdersi la partitella di cricket non mi sembra funzionale al salvataggio del mondo).
    Per la serie predicare bene e razzolare male, ma ci siamo abituati.
    Sai, non credo sia il tuo caso, ma mi immagino già i capibastone dei verdi (gente che non ha la lavastoviglie, tanto il filippino lava meglio, e… vorrà mica anche essere pagato? Dio mio! ‘sti morti di fame! Gli dai un lavoro, gli dai una casa, ed ecco come ti ripagano. Tutti attaccati allo sterco del diavolo, che venali…) in giro con la Mercedes pagata da noi ( Mercedes perché è attenta all’ambiente, e poi serve comodità, che fare il verde è un lavoro assai duro) per controllare che noi andiamo a piedi per non inquinare.
    E siamo al solito discorso ricucciano: fanno i froci con il culo degli altri. Ora, tu con il tuo… padronissimo, per carità.
    Ma io ho gusti un pochino più berlusconiani che vendoliani.

    Però, ripensandoci, se divento verde e mi fate ministro dell’ambiente, mi date l’auto blu e rinuncio alla mia Punto 1.3 Multijet. Per il bene dell’ambiente, ovvio.
    (E del mio conto in banca, ça va sans dire).

  19. j

    Non credo che la Signora rappresenti la sinistra in alcun modo, anzi, è abbastanza ridicola.
    Spostando l’attenzione sul problema vero – serve veramente quella pista in più a Malpensa? (negli anni 90 la domanda era addirittura se serviva Malpensa tout-court) – forse si potrebbe pensare prima a realizzare un’infrastruttura di collegamento su rotaia tra gli aeroporti di Linate e Orio al Serio, già belli pronti ma uno al servizio di Alitalia (fallita e perennemente in perdita – anzi propongo un bel contatore tipo quello del debito pubblico con le perdite di Alitalia) e della lobby dei tassisti, e l’altro un po’ boicottato per favorire il buon Malpensa.

  20. Roberto

    Dati alla mano: l’ultimo decennio, il 2001-2010, ha fatto registrare un aumento medio della temperatura di oltre mezzo grado, a partire dal 1961-1989, con un’accelerazione nella storia della temperatura.

    http://www.cru.uea.ac.uk/cru/data/temperature/

    Comunque l’Italia è un Paese mediterraneo e quindi un bel deserto fino a Salerno è perfetto, malaria nuovamente endemica in Pianura Padana e pietraie sul Monte Bianco.

    E tante, tante, tante piste da atterraggio veramente indispensabili.

  21. Fausto

    Carissimo Oscar,
    grandissima stima per le sue valutazioni in ambito economico, che sono sempre illuminanti. Meno per quelle in campo ambientale, anche se per la verità in genere la fonte delle mie paturnie è il suo collega Stagnaro che mi fa sempre allegramente imbestialire..-)
    Non conosco la signora in questione e non entro nel merito della questione Malpensa, che parimenti non conosco.
    Però, per quel poco di esperienza conoscenza che ho sull’argomento, le confermo in pieno i dubbi della signora sulle politiche di energia alternativa messe sino a ora in campo in Italia.
    Le centrali fotovoltaiche a terra sono uno spreco immondo, ributtato da tutti coloro che hanno un mimimo senso scientifico e hanno a cuore il territorio. Il fotovoltaico ha senso sui tetti, sulle zone industriali o già urbanizzate, sulle strade e autostrade. L’uomo con il fotovoltaico ottiene dal sole un rendimento medio del 12%, mentre la natura lo utilizza incomparabilmente meglio, trasformandolo al 100% in vita. Riempire i terreni di pannelli equivale a cementificare e distruggere.
    Le pale eoliche sono un discorso vergognoso che quasi nessuno conosce in Italia, ritengo anche Lei, non certo per sua colpa ma perchè Enel Greenpower giustamente nasconde la merda che ha in casa.
    Non parlo certo di uccelli migratori o cazzate simili.
    Parlo del fatto che le migliaia di pale che sono state piantate in fretta e furia senza ritegno e senza progettualità, NON producono energia.
    Per risparmi, errori materiali o frodi i cavi che dovrebbero trasportare il segnale elettrico non sono stati posati in modo corretto o sono di scarsa qualità, incapaci di sopportare il carico nei momenti di picco.
    E si stanno SCIOGLIENDO uno dopo l’altro.
    Pertanto il segnale elettrico si disperde nel terreno.
    La pala gira, gira, gira… e nulla arriva in centrale.
    Sappia che Enel ritiene non economico ripristinare le pale non funzionanti, preferisce lasciarle girare a vuoto per sempre.. e concentrarsi sull’impianto di nuove progettate meglio.
    Le biomasse hanno anch’esse grandi problemi e sarebbe troppo lungo qui dilungarsi.
    Questo non vuol dire certo rigettare le energie alternative, anzi!
    Però proprio perchè pulite e naturali vanno progettate CON MOLTO PIU’ SCRUPOLO delle tradizionali. Non si tratta di prendere del petrolio e bruciarlo in un bidone. Qui si parla di usare la forza la natura, rispettandola, e conoscendone i limiti, anche e soprattutto fisici.

  22. Fausto

    @Roberto
    Per Roberto:
    Verissimo e tangibile l’aumento di temperature. Le proiezioni danno un incremento di due gradi entro il periodo 2021-2050.
    Per s-fortuna nel ns territorio si registra parimenti un aumento delle precipitazioni, anche al sud.
    Lo scenario di desertificazione del territorio era un argomento su cui la ricerca italiana si concentrava anni fa, ma l’evento è ora considerato poco probabile.
    Attualmente la ricerca si concentra, a ben donde a vedere l’andamento degli ultimi anni, sul rischio eventi estremi: onde di calore (che fanno morti, soprattutto anziani, nel 2003 ad es. fu una moria), eventi di freddo estremo (che fanno morti, i senzatetto), repentini scioglimenti nevosi e precipitazioni intense, che fanno alluvioni, morti e devastazione del territorio.

  23. antonio

    Invece di portare motivazioni a favore delle proprie idee è molto più facile cazzeggiare e sfottere il nemico (il “berlusca”, la “zarina”). E poi sempre generalizzazioni : la “sinistra”, i “radical-chic”. Su queste basi trovo inutile ogni discussione. Trovo insopportabile il “Bar Sport” quando si parla di calcio; a maggior ragione quando si parla di cose serie. Talvolta mi sembra che Giannino si ispiri a Biscardi più che a Friedman.

  24. er max

    proviamo a diventare schematici

    1)Malpensa apre Il 21 novembre 1948 in un luogo e con compentenze tecnico ambientali proprie degli anni cinquanta

    2 ) è intuitivamente errata l’affermazione che un aeroporto intercontinentale faccia la fortuna delle persone che gli stanno intorno soprattutto se si va a collocare in un ambiente di lavoro in crisi industriale questo perchè:
    a) la tipologia di contratto massimamente utilizzato è quello a termine, stagionale, precario
    b) per ciò che concerne le attività stanziali ed a tempo indeterminato le stesse sono ricoperte (e meno male !) sulla base del proprio merito e competenze e quindi da persone che provengono indifferentemente dal territorio o da territori lontani (conta l’esperienza)
    c) i nuovi posti di lavoro che si aprono in modo non precario (tecnico delle piste e delle rotte aeree, l’addetto al monitoraggio bagagli. Ma anche il gestore del catering, il responsabile della torre di controllo) non riguardano ruoli ricopribili dai cassaintegrati o da operai specializzati in altro a meno che si pensi che una ex sarta possa pianificare (in inglese, francese e tedesco) delle attività aeroportuali ovvero un ex tornitore possa dirigere l’atterraggio di aerei statunitensi

    3)malpensa è ad oggi privo di controlli legali in quanto ha sfondato i tetti massimi di traffico previsti (abbondantemente) ed è irrazionalmente privo delle valutazioni di impatto ambientale (che sarebbero necessarie per impiantare una rotonda sotto casa vostra) è stato più volte sanzionato sia da tribunali italiani (sentenza quintavalle) sia dalla commissione europea (de palacio)

    4)malpensa si colloca in un contesto storico plurisecolare ed ha intorno a se edifici storici cinqucenteschi (es. castello di somma)e edifici d’abitazione che risalgono all’ottocento con una popolazione che è aumentata dal momento dell’ instaurazione dell’aeroporto di circa 1/3 il che vuol dire che i 2/3 c’erano già da prima (si veda evoluzione demografica di gallarate per esempio)

    5) malpensa insiste su di un sito di interesse comunitario patrimonio dell’unesco per cui c’è da ritenere che si dovranno pagare anni ed anni di risarcimenti a seguito di sentenze ambientali come surplus di ticket per il suo posizionamento lì

    6) malpensa è fattore di inquinamento grave su un area sottoposta a monitoraggio e limitazioni per contenere l’inquinamento grave (area sempione regione lombardia)

    7) i disagi provocati da malpensa gravano su di un area di 20 km in ogni direzione sulla quale insistono le abitazioni di oltre 300.000 persone (cifre ottimistiche perchè gli effetti si fanno sentire su di un area di 50 km in ogni direzione)

  25. er max

    8) Malpensa come HUB è TOTALMENTE ANTIECONOMICO oltre che frutto di una visione totalmente superata dal punto di vista della mobilità.
    a) per le merci
    quello delle merci è un discorso interessante poichè la regione lombardia (vedasi piano di sviluppo di montichiari) identifica l’aeroporto merci di interscambio in Brescia
    oltretutto basta controllare la densità per km quadrato di aziende nel nord Italia per accorgersi come si condensino intorno a dei punti (Torino, Milano, Genova, Verona, Trieste, Bologna) in cui ci sono altrettanti aeroporti: chi lo spiega alla ditta di cioccolato di Torino che deve raddoppiare i km su gomma ed i costi perchè tutti bisogna spedire da malpensa?
    b)per i passeggeri
    vedasi le merci: chi lo spiega al Torinese che deve andare a Malpensa per andare a Londra?
    Il discorso cambia, dicono quelli che ignorano, per New York, per cui ci sono meno voli.. ecco appunto .. meno voli ovvero: quelli che ci sono già bastano!! Il futuro è poit to point e low cost PECCATO CHE L OPERATORE LOW COST PER ECCELLENZA DI MALPENSA EASY JET HA DICHIARATO CHE LA TERZA PISTA NON LE SERVE A NULLA BASTANDOLE ABBONDANTEMENTE DUE PISTE
    b.1) per i passeggeri di Milano
    o si ipotizza una autostrada/ferrovia 4 corsie RISERVATA (non una tangenziale ulteriore libera) a Malpensa nel senso che vi ci si può accedere solo da Milano con il biglietto in mano….. oppure, come è la realtà, la cosa funziona così: il milanese va a linate (fra poco in metropolitana)dove consegna il bagaglio si siede sull’aereo viaggia un ora atterra a roma fa 150 passi si siede in una sala d’attesa con musica ne fa altri 30 sale su di un altro aereo e arriva perdendo lo stesso tempo che perde a infilarsi in autostrada/treno pieni di gente e con 1 ora di coda.
    Del resto la soluzione ! è talmente antieconomica da avvicinarsi ad un concetto elittario o sovietico
    c) per le compagnie aeree.
    Volare costa
    Facendo una rapida analisi per andare a shangai (da al di la delle alpi nessuno viene in italia: usa il sistema già efficiente a livello europeo)da Milano un abitante di Bari prende l’aereo fino a Milano, un abitante di Torino, venezia, trieste, bologna NO
    Per andare a shangai da Roma un abitante di Bari Torino Trieste, Venezia,Bologna prende l’aereo fino a Roma
    La sede naturale di un hub & spoke non è dove ci sono più industrie o produzione ma nel punto più tattico dal punto di vista trasportistico. O era un hub GIA prima oppure DEVE seguire la logica di mercato se no FALLISCE e con lui il suo Hub Carreer (….alitalia????….)(il più grande aeroporto degli stati uniti è ad Atlanta non certo il cuore pulsante degli USA)
    L’ignorante dirà: si ma ci sarà comunque un certo volume di traffico dal cuore pulsante dell’italia in intercontinentale.. vero.. un certo volume.. che è/sarà GIA soddisfatto dall’esistente senza nuove piste

  26. stefano

    @Roberto
    Scusa il ritardo. Grazie del link, molto interessante. Peccato che venga dall’University of East Anglia.
    Quella delle famose mail dove parlavano di calcare la mano sui dati.
    Ricordi? Facciamo pure un discorso sui dati, ma vorrei dati da una fonte che non fosse compromessa.
    Beninteso, magari i dati sono veri, ma di questi non mi posso più fidare. E spero che anche tu cominci a dubitare di certe fonti.

  27. Luca Barba

    @stefano

    Lascerei da parte le buffonate del “Climategate” sono al livello delle scie chimiche o degli UFO, non meritano neanche il valore del tempo speso a digitare questa frase

    I dati di East Anglia possono essere utilizzati con fiducia, sono pubblici ed incrociati ed in peer review con non meno di altri sei dataset nel mondo, secondo il metodo scientifico.

    Se poi non piace c’e’ la NASA

    http://data.giss.nasa.gov/gistemp/

    o i giapponesi

    http://ds.data.jma.go.jp/tcc/tcc/products/gwp/temp/ann_wld.html

    o altri

    Saluti

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