13
Mar
2012

Viva Pizzetti, lo Stato fiscale è neototalitario

Sia lode e gloria al giustissimo allarme lanciato ieri dal garante della privacy, Francesco Pizzetti, a chiusura del settennato del suo incarico. Pizzetti insegna diritto costituzionale – ho dato l’esame con lui, a Torino –  e l’impronta liberal-cristiana ne ha sempre ispirato la dottrina.  Lode e gloria a lui che afferma finalmente come sia giusta sì la lotta all’evasione fiscale, ma che «siamo in presenza di strappi forti allo Stato di diritto e al concetto di cittadino che ne è la radice». Perché «è proprio dei sudditi essere considerati dei potenziali mariuoli. È proprio dello Stato non democratico pensare che i propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi. In uno Stato democratico, il cittadino ha il diritto di essere rispettato fino a che non violi le leggi, non di essere un sospettato a priori. Per questo è importante che si consideri questa una fase di emergenza dalla quale uscire al più presto. Se così non fosse – ha concluso – anche lo spread fra democrazia italiana e democrazie occidentali sarebbe destinato a crescere». In piccolo, lo ricordo tutte le mattine agli ascoltatori di radio24, e spesso c’è chi dice che difendo gli evasori. Il solo fatto che lo Stato abbia inculcato tale riflesso condizionato, per cui ogni misura finisce per essere buona purché l’erario incassi di più, testimonia il rischio strisciante di diventare sudditi prima nella psiche, e poi di fatto.

La lotta all’evasione ha spinto ormai i governi di sinistra prima, di destra poi, dei tecnici ora, a un crescendo di misure che non hanno eguali in alcun Paese avanzato, anche se la propaganda fiscale dice il contrario.  Il limite al contante a 1000 euro, per esempio, non c’è in Germania come non c’è nel Regno Unito. In Francia c’è un limite mensile alle operazioni in contanti oltre il quale scatta la segnalazione. A cominciare dal 2012, in Italia siamo passati dalla fotografia statica dei saldi di conti bancari prima vigente, alla condivisione in banche dati pubbliche dell’intera dinamica quotidiana di ogni operazione bancaria di ciascun residente. Consentendo così ad Agenzia delle Entrate e pubblici ministeri il controllo comportamentale e profilato di ciascuno di noi. L’agente delle imposte, come il pm, sulla mera successione temporale di operazioni bancarie potrà disporre l’apertura di fascicoli in cui il semplice determinarsi di flussi può costituire ipotesi di violazione fiscale e reato.

Molti pensano che tutto ciò sia necessario. Ho già scritto che mi ha dato molto da riflettere il libro ultimo del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, Soldi Sporchi. Quando a Grasso ho chiesto in trasmissione se ritenesse giusta questa misura, mi ha risposto che difendere l’opacità e la libertà del capitale transnazionale è difendere la possibilità della mafia di nascondersi, e con lei di tutti coloro che vogliono nascondere i proventi agli Stati e al fisco. Ho rabbrividito, sentendo la privacy di contribuenti e imprese accomunata alla mafia.

Il professor Pizzetti, in questi anni e ieri, ha sempre sottolineato come tutti questi dati condivisi in banche dati pubbliche iperporose, e con migliaia di punti d’accesso, siano un’enorme forma di formaggio che fa gola a molti topi. L’esperienza di questi anni dovrebbe averci dimostrato la difficoltà di controllare davvero l’infinito numero di punti di accesso a banche dati unificate, tributarie e catastali, bancarie e contributive. Per limitare gli abusi il garante della Privacy si è trovato, vista l’esilità della struttura di cui era a capo, a  svuotare l’oceano con un cucchiaino. Cinque anni fa i soli punti d’accesso nei Comuni italiani risultavano oltre 90mila. Oggi, dopo gli sforzi di Pizzetti, ne restano oltre 20mila. La promessa tracciabilità degli ingressi a fini di controllo resta teorica, le password sono spesso condivise. A tali accessi si sommano migliaia di altri nell’intero sistema periferico delle quattro agenzie tributarie, guardia di finanza, forze dell’ordine, polizia giudiziaria. La tracciabilità è ancor più virtuale che nei Comuni. Malgrado il giro di vite che si tentò dopo lo scandalo relativo agli accessi – centinaia, erano – per controllare Prodi e sua moglie, oltre a Berlusconi e famiglia.

Dovremmo inoltre tutti ricordare il fenomeno su cui hanno indagato diverse Procure, il mercato nero opaco e parallelo delle security private –  funzione affidata nelle imprese italiane non a caso spesso ad ex appartenenti dei corpi dello Stato. E’ un mercato illecito che prospera esattamente su dati ricavati illecitamente da punti d’accesso alle banche dati sensibili pubbliche, accessi omertosamente effettuati da ex colleghi e amici in cambio di piaceri e denaro.

Ieri il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino ha ricordato dove sia giunto intanto  il peso fiscale per chi le imposte le paga: «un livello che ha pochi confronti nel mondo». Non sarà solo il mendace 45% di qui al 2014, come dice la contabilità pubblica. Levando dal denominatore, il Pil, il 17% di nero inglobatovi dall’Istat, allora la pressione fiscale reale come tante volte abbiamo ripetuto con Luca Ricolfi si innalzerà intorno al 60% del Pil, e il total tax rate sul reddito lordo delle le imprese salirà oltre il 68% attuale. Occorrerebbero almeno 50 miliardi di entrate pubbliche in meno, ha aggiunto Giampaolino, 32 in meno sul lavoro e 18 per le imprese, per riavvicinarci alle medie europee.

Invece, governasse la sinistra o governasse la destra, la spesa pubblica corrente e le entrate  al suo inseguimento sono sempre e solo salite. Più di 20 punti di Pil di maggior pressione fiscale in 30 anni, nell’arco di una sola generazione. Mentre i Paesi ad alto prelievo hanno modulato aumenti in un secolo da Bismarck in poi, in cambio di un’efficienza pubblica che da noi manca, e con assai minori fenomeni di nicchie di impresa e mercato protetti, al riparo di prezzi e tariffe e aste falsate governate dal pubblico, il che spiega la dinamica di crescita incredibile  dei beni e consumi intermedi della PA nel nostro Paese, solo scalfiti da meccanismi di acquisizione centralizzata tipo Consip. Insieme alle piante organiche superfetate – negli anni ‘70 i dipendenti pubblici sono aumentati del 34,5%  contro un più 7,2% dei lavoratori privati, negli anni ‘80 del 15,%, contro il 4,9% privato, avevamo 22 dipendenti per lavoratore pubblico nel 1970, sono 13 scarsi oggi –  sono le forniture fuori controllo la realtà cancerogena della spesa pubblica italiana, non i servizi finali da tagliare al pubblico, come ogni volta la politica lamenta allontanando da sé la scure di diminuzioni reali dei livelli di spesa. Tasse e spese insieme sono scesi di punti e punti di Pil in paesi come Svezia, Germania, Irlanda, Australia, Nuova Zelanda. Solo da noi da anni e anni ci sentiamo ripetere che le spending review sono in corso perché la politica non si sa dove tagliare con precisione. E che la montagna del debito pubblico non si abbatte con cessioni dei mattoni di Stato, ma con gli avanzi primari realizzati cavandoci ancora più sangue da un reddito sempre più magro.

E’ anche per tutto questo, che fare spallucce alla violazione fiscale della privacy, aderire alla tesi secondo la quale nulla ha da temere chi nulla ha da nascondere, significa essersi mentalmente arresi a George Orwell. Tanto vale aggiungere allora che l’ignoranza è forza e lo slogan che da sempre è proprio dei totalitarismi:cioè che la privacy è l’ombra dietro la quale si nascondono i nemici dello Stato.

 

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40 Responses

  1. Pietro

    Giustissimo e opportuno il richiamo del prof. Pizzetti. La cosa più pericolosa e che ci si abitui alla condizione di sudditi di uno stato scorretto.

  2. Bruno

    Come non condividere. La trasparenza, quella vera, sulla spesa della P.A. non c’è. Ci sono alcune informazioni sui siti degli Enti e qualcosa che viene fuori sui media, scarse notizie che tuttavia spiegano molto. Di oggi la notizia dei dipendenti della regione Veneto che timbravano e poi si assentavano e mi pare anche di quelli del Comune di Genova. Di domenica la notizia dei dirigenti della Regione Sicilia in pensione con la 104 tanti, con pensioni da 11.000 euro. Sono cose gravi ma sono briciole rispetto all’enorme costo che si sta sostenendo per garantire sicurezza di posto, stipendi e numero elevato di dipendenti e sopratutto di figure di dirigenti e responsabili di funzione troppi e troppo pagati. Per garantire carriere assicurate. Per essere presi in giro da sistemi di valutazione ridicoli che solo denunciano la loro inconsitenza ma che però sono strumento per erogare quattrini. Eppure non succede nulla, non c’è governo di destra, di sinistra o tecnico che si ponga il problema di una riduzione di questi costi che potrebbe avvenire già attraverso una semplice riorganizzazione, una revisone e una concentrazione dei ruoli, un sistema di valutazione reale con budget contenuti da distribuire secondo una scala di valori, la apertura al licenziamento (art. 18 qui si che serve). Si pongono solo l’obiettivo di racimolare più soldi dalle tasse, dai bolli, da qualunque cosa per soddisfare una voracità crescente e insosteniblie del fisco volta a far fronte alle spese. E allora mi chiedo: e gli altri? quelli che non beneficiano di questa situazione, quelli che credono che questo porti all’aggravarsi delle difficoltà di questo Paese, dove sono? Mi sembra manchi una campagna pubblicitaria del tipo : i costi elevati del sistema pubblico danneggiano anche te!

  3. Guglielmo Novaglio

    Caro Giannino mi complimento.
    Più volte ne ho discusso anche con Dr Ostellino che di recente scrive a proposito dello Stato canaglia.
    Uno Stato che cambia le regole a seconda delle convenienze, che finanzia costantemente debito senza ridurre le spese e che si permette sparate mediatiche di stampo medievale convinto che gli italiani li gabbi sempre e comunque con gli spot.
    Certo proprio il Dr Ostellino mi ha lasciato un dubbio…e se in realtà alla fine vincerà il Gattopardo?

  4. Marco Tizzi

    Pizzetti ha ragione.
    Ma che LUI lo venga dire a ME non mi sta bene.
    Il signore si è preso 2 milioni di euro di soldi anche miei in questi 7 anni e ora si accorge che abbiamo un piccolo problema di privacy in questo Paese? E quindi cosa ha deciso di fare?
    Se non può fare nulla, allora l’autorità è inutile: cancelliamola, risparmiamo un botto di soldi, potrà dire le stesse cose da libero cittadino, come fa tutti i giorni Giannino.
    Altrimenti FACCIA QUALCOSA.

    Il problema della privacy, a parte che tutti sbagliano a pronunciare la parola, è molto pesante in questo Paese e va dal Governo, a internet, alle aziende private (qualcuno sa esattamente che fine fanno i dati dei vari programmi di fidelizzazione della GDO?): l’unica “azione” per combattere il problema è far firmare a tutti un sacco di carta inutile.

  5. marazza

    Questa della privacy in altri tempi sarebbe sacrosanta. Ora sembra la foglia di fico sotto la quale non credo vi sia tutta questa innocenza. Sinceramente, per come Giannino argomenta la questione, preferisco brutalità da parte dello Stato bruto, piuttosto che la somma di piccoli egoismi. Nel continuare a ripetere “Stato ladro” non c’è un’idea di società.

  6. Mario45

    Quand’e’ che potremo ringraziare anche la Emma e Galli ? Quando si schiereranno a difesa dei loro naturali associati, non quelli del pubblico o parapubblico, che inquinano l’associazione ? Quando ci sarà dato trovare sul Sole critiche quotidiane a questo modus operandi di un fisco KGB, voluto dal Tremonti ma confermato dal governo dei cosiddetti tecnici? Se Confindustria si fosse schierata contro, questa impostazione sarebbe passata e perdurerebbe ? Caro Giannino, ha ragione Tizzi: e’ ora che ciascuno FACCIA qualcosa, ma soprattutto quello che DEVE fare e finora non ha fatto.

  7. Paul

    Ma Pizzetti può solo esprimere opinioni o ha anche qualche potere reale di intervento ?
    Se vale il primo caso anche lui allora è un ente inutile e converrebbe abolirlo

  8. Massimo74

    Giannino,lei che probabilmente su questi temi ne sa più di noi, ci può spiegare quali sono i reali poteri e le facoltà di intervento che fanno capo al garante della privacy?

  9. avv. gaetano perna

    Volevo ringrazialrla per il suo impegno quotidiano. E’ senza alcun dubbio un faro di vera luce nel buio oscurantista statalista.

  10. Saba63

    Come al solito sono tutti bravi a fare i critici a fine mandato, svegliarsi prima no eh?

  11. adriano

    Tutto perfetto,tranne il contante.Continuo a non capire a cosa serva.E’ sconsolante notare che il problema è politico e quindi,non essendoci più la politica ,irrisolvibile.Stamane ascoltavo una intervista al direttore di MF che si lamentava di come la proposta di abbattimento del debito da mesi presente sul suo giornale non abbia avuto non dico la considerazione del governo tecnico ma neppure un cenno di interesse.Tutti appartengono al partito della spesa,sapientemente graduata per livelli successivi,per costruire una base di consenso.Non c’è nessuno capace di invertire la tendenza,di provare a farlo o anche solo di pensarci.Ascoltando l’ultima chicca giustificativa del PDL all’abdicazione al governo tecnico c’è da ridere.Non sono più in grado neppure di mentire decentemente.”Abbiamo rinunciato al governo per favorire le riforme indispensabili al paese.”Che bella favola.Quasi quasi faccio finta di crederci .Non c’è nessuno che guardi al di là del breve orizzonte del proprio interesse ed ormai anche se volessero farlo,essendo ciechi,non vedrebbero nulla.

  12. luigi caimi

    Inutile precisare che nutro una profonda stima e l’apprezzo molto. Tuttavia devo muoverLe una critica. Sistematicamente Lei parla di STATO LADRO; ebbene la trovo una asserzione priva di contenuto e, per certi aspetti, un “non sens”. Vorrei ricordarLe che essere ladri non e’ esclusiva prerogativa della classe politica ( che sicuramente e’ il maggior colpevole del dissesto economico-sociale italiano ) ma che la condizione del malcostume riguarda una corposa fetta della popoloziane che per decenni hanno rubato allo Stato ( dai falsi invalidi agli evasori fiscali, dai lazzaroni della P.A. ai medici che prescrivono ricette inutili incassando benefit dalla case farmaceutiche, da chi compie abusi edilizi ecc.ecc.). Sarebbe pertanto piu’ appropriato prendersela con i LADRI ITALIANI, che sono moltissimi e stratificati in tutte le classe sociali ( gli straordinari pagati al nero non sono anch’essi una evasione fiscale??). E’ questo che Lei dovrebbe denunciare citando casi concreti e non generalizzare con proclami banali. Il vero problema e’ che eravamo, siamo e saremo un popolo di opportunisti che non ha il minimo senso civico e che, appena puo’, frega gli altri, Stato compreso………..

  13. omero mastix

    a proposito di privacy garantita dalla P.A. Ho rateizzato con equitalia un’imposta, non ancora definitiva, e la mia casella è stata invasa da offerte di prestiti da parte di innumerevoli benefattori. Vi sembra una coincidenza?

  14. Flavio74

    Caro Giannino, la mia stima per lei raggiunge vette estreme! Riesce sempre a dare parole e voce ai miei pensieri.
    Questo stato ladro, sta riuscendo nella difficile impresa non solo di creare sudditi, ma anche di rendere sospettosi chiunque ci stia vicino, mi ricorda molto un passato non molto lontano, quando si diceva “ssshhh silenzio! il nemico ti ascolta!”. O meglio nel “mein Kampf” un certo personaggio diceva: “con me, chi non ha nulla da nascondere, non ha nulla da temere”. Bravo Stato, siamo a questo punto? La liberta’ e’ sul baratro, prostrata da tutte queste vessazioni. “the end” the Doors continua ad essere appropriata!
    Giannino, continui cosi’, almeno lei! per quanto mi piaccia Barisoni a Focus Economia, in questo caso lei ha ragione da vendere!
    Continui cosi’, non e’ solo!
    Saluti dalla Germania.

  15. davide

    Bella gatta da pelare Oscar. Il dato relativo all’impiego pubblico rispetto a quello privato è devastante e dice più di ogni altra analisi e studio il perchè siamo “osservati speciali” dal mondo della finanza (speculativo). la prima cosa da fare è prenderne coscienza e poi trovare soluzioni. fino ad oggi si è percorsa la strada della divisione e contrapposizione ma finalmente c’è qualcuono che si alza e dice che è a rischio la democrazia. evviva ….! forse da ora in poi si potrà pensare a trovare una soluzione condivisa (con i sindacati) per mettervi mano e ridurre questa spesa non più sostenibile. o lo fa Monti (con la sua strategia di accerchiamento (!?) vista l’impossibilità per gli altri politici troppo corrotti e/o comunque deboli verso l’apparato burocratico/statale) o lo fa il mercato (con il nostro fallimento). speriamo solo che nel frattempo qualce sano spirito animale riesca a rimanere in piedi, sano di mente e di fisico. io ne vedo pochi in giro di questi oggi, ma forse si sono solo nascosti e attendono …..! speriamo e come me lo dovrebbero sperare tutti gli statali seri e lavoratori ma anche tra loro per ora prevale la fronda degli urlatori e dei forcaioli …..!

  16. andrea

    L’inganno mentale che porta a definire ladri gli evasori fiscali mi pare ormai definitivamente cementato nella testa di tutti. Un ladro ruba ricchezza a qualcuno che ha sudato per produrla, l’evasore non versa una parte della ricchezza che lui stesso ha creato e prodotto con il suo lavoro. Sarò tonto ma mi sembra che vi sia differenza. Tra l’altro in Italia un evasore ruba un importo che in un altro Paese (con servizi migliori, sigh!) sarebbe molto più basso, perciò quanto ha rubato l’evasore? L’importo “italiano” o l’importo “estero”? Un’altra cosa che mi pare stia prendendo piede è che “le leggi si rispettano a prescindere, senza discutere”, la Storia insegna che le leggi possono essere anche molto ingiuste e Thoreau con la sua disobbedienza civile ne è un esempio importante.

  17. L'Olandese volante

    Provo a dare un piccolo contributo alla discussione.
    Mettiamo il caso che un funzionario del fisco sia incaricato di fare una verifica fiscale ad una società.
    Mettiamo il caso che, arrivati presso la sede, si scopra che la sede..non c’è!
    che si fa?
    Si viola la privacy di qualcuno se si chiedono gli estratti conto di quella società alla banca?
    E se una volta che ho gli estratti conto, volessi capire da chi arrivano i soldi e a chi finiscono, violerei la privacy di qualcuno se chiedessi alla banca le copie degli assegni emessi e versati da quella società?

  18. Pizzetti è torinese, lei dott. Giannino pure, quindi mi permetta questa battuta (stupida) che in italiano perde il gioco di parole.
    “Che diferensa a j è tra noj e ‘l Brasil? Lor l’han ‘l cafè, noi le tase !”

  19. Massimo74

    @L’Olandese volante

    Se tutte queste operazioni fossero realizzate senza un preciso mandato della magistratura, allora sì, si tratterebbe di una palese violazione della privacy, la quale, è bene ricordarlo, è tutelata (o almeno dovrebbe) dagli art.14 e 15 della costituzione.

  20. MBB

    Caro Giannino,
    le do atto della grande lucidità con cui espone il vero problema di questo paese, uno statalismo straccione e ideologico che purtroppo anni di assistenzialismo sprecone al grido de “lo Stato è bello” e “il privato e l’individuo sono sempre pronti a fregare” è penetrato nelle menti di gran parte degli italiani. Insieme all’ideologia socialcomunista ha operato attivamente la cultura catto-popolare che ha contribuito anch’essa, trasferendo in ambito secolare il concetto religioso del peccato originale, a considerare con sospetto il singolo individuo e l’impresa privata, relegando troppo spesso in secondo piano la grande conquista cristiana della valorizzazione della persona che viene prima di ogni struttura statale o temporale. Questo paese accetta quelle offese al cittadino-persona, che lei così efficacemente descrive, con palese sudditanza quando non anche con protervia da parte dei molti, troppi!, che ancora si abbeverano a fonti ideologiche che la storia ha rivelato clamorosamente avvelenate. Difficile cambiare lo stato delle cose. Io almeno sono affatto pessimista.
    Con stima

  21. Francesco Pizzetti mette in guardia: ”E’ proprio dei sudditi essere considerati dei potenziali mariuoli. E’ proprio dello Stato non democratico pensare che i propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi …”.

    Oh sudditi, del vostro mal non lamentatevi, perché voi stessi vi riducete a così poco.

    Oramai vi chiamano “sudditi”, vi prendono in giro perfino loro, gli statali, e voi ancora rimanete zitti.

    Roba da pazzi! Vi hanno preso la Res Publica, ne hanno fatto e fanno ancora quel che vogliono e voi ancora vi riducete a sudditi che si lamentano, che stilano appelli, che fanno denunce, che sfilano marce, che riempiono piazze a mostrare la loro impotenza, senza mai manco avvicinarvi al punto focale di tutte le cose, senza mai reclamare il vostro sacrosanto diritto di EQUA PARTECIPAZIONE ai RUOLI della RES PUBLICA.

    Coraggio, però, non è mai tardi per cambiare.

    Smettetela di perdere tempo e farvi bastonare e passiamo tutti insieme all’attacco.

    PACIFICAMENTE, LEGALMENTE, CIVILMENTE, reclamiamo tutt’in coro una FUNZIONE PUBBLICA DEMOCRATICA, aperta al contributo a turno di ogni cittadino appositamente preparato.

    Così non vi sarà più bisogno di mille e mille inutili associazioni e partiti, perché avremo cominciato a vivere quella Unione, superiore ad ogni altra, che ci vede tutti fratelli e tutti vuole siano partecipi, liberi e felici:

    la RES PUBLICA ITALIANA.

    danilo d’antonio

    Nessun Parlamento da solo
    ci potrà dare la Democrazia,
    MA LA FUNZIONE PUBBLICA SI’!

    http://www.hyperlinker.com/ars/

  22. Franco

    Oscar,
    la filosofia, i principi sono una grande cosa, ma siccome a me le tasse non le fanno neanche vedere perché son un lavoratore dipendente,…..à la guere comme à la guere!

  23. Alberto

    MBB :
    Caro Giannino,
    le do atto della grande lucidità con cui espone il vero problema di questo paese, uno statalismo straccione e ideologico che purtroppo anni di assistenzialismo sprecone al grido de “lo Stato è bello” e “il privato e l’individuo sono sempre pronti a fregare” è penetrato nelle menti di gran parte degli italiani. Insieme all’ideologia socialcomunista ha operato attivamente la cultura catto-popolare che ha contribuito anch’essa, trasferendo in ambito secolare il concetto religioso del peccato originale, a considerare con sospetto il singolo individuo e l’impresa privata, relegando troppo spesso in secondo piano la grande conquista cristiana della valorizzazione della persona che viene prima di ogni struttura statale o temporale. Questo paese accetta quelle offese al cittadino-persona, che lei così efficacemente descrive, con palese sudditanza quando non anche con protervia da parte dei molti, troppi!, che ancora si abbeverano a fonti ideologiche che la storia ha rivelato clamorosamente avvelenate. Difficile cambiare lo stato delle cose. Io almeno sono affatto pessimista.
    Con stima

    Un abbraccio, caro, carissimo MBB. Sapere che c’è anche altri a condividere queste cose fa un grandissimo bene allo spirito e rende meno pessimisti.
    La libertà noi la portiamo dentro al cuore.

  24. federico_S

    Caro Oscar, come spesso mi capita(direi “sempre” ma non voglio apparire assolutista) mi trovo d’accordo con quanto scrivi, putroppo sei uno dei pochi “che conta” ad esporre qualcosa al di fuori del pensiero comune e ce ne vorrebbero molti altri,ma in un paese governato dalla “moda” del momento e dal politically correct trovarne è impossibile quasi come realizzare un rigassificatore a Brindisi….
    Per dare un mio modesto contributo, cito dall’articolo del Sole24ore.it:”È proprio dei sudditi essere considerati dei potenziali mariuoli” e “È proprio dello Stato non democratico pensare che i propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi”…
    Finalmente qualcun altro,Pizzetti, che pone un problema fuori dal furore demagogico dell’antievasione.Il punto è proprio questo:siamo dei sudditi,sudditi di uno stato ladro,esoso e sprecone.Uno stato che ritiene tutti i suoi cittadini dei criminali perchè lui per primo lo è,criminale e criminogeno allo stesso tempo.Uno stato assetato di denaro che passa sopra ogni cosa per recuperarlo.Seguendo la stessa logica,allora perchè non depositare un campione di DNA appena nati?o un campione di impronte digitali?chissà quanti criminali,assassini e non,sarebbe possibile identificare e acciuffare.Ma non si fa perchè non è giusto schedare un intero popolo,nemmeno per identificare gli asassini.Di questo passo,però,se servisse a recuperare denari utili alla sprecopoli nazionale,allora si arriverebbe anche questo!Di questo ne sono certo…!

  25. Roberto Melchiorre

    Con l’evasione il fisco specula vergognosamente e per nascondere la sua ingordigia colpevolizza e offende la magior parte dei contribuenti, assimilandoli ai più schifosi vermi della natura. Nei fatti, la percentuale della presunta evasione (16%) viene riscossa anticipatamente a carico dei contribuenti più fedeli, recuperata successivamente dagli evasori, mai restituita a chi l’ha anticipata, ma utilizzata per aumentare una spesa pubblica sempre più dissennata.

  26. mary

    sto aspettando la pensione per ritirarmi fuori dalla società o emigrare perché sono super stufa di essere spremuta come una spugna e non avere niente in cambio da questo stato!condivido la sua polemica sulle troppe tasse che noi italiani siamo costantemente chiamati a pagare e le dico che questo paese mi fa veramente schifo!schifo per le ruberie, schifo per i soprusi continui che devo subire costantemente come cittadina e come lavoratrice, schifo nel constatare disparità enormi di trattamento tra le varie classi e cittadini, schifo perché nessuno vuole veramente risanare anche minime parti di questa società malata,schifo perché si paga e non si ha niente in cambio,schifo perché si pagano troppi politici che non combinano niente di buono e potrei continuare ma non ne ho più voglia!ai miei figli ho detto andatevene all’estero perché qui non potrete vivere dignitosamente!

  27. saverio

    A questo punto forse sarebbe un bene l’esplosione del debito pubblico Italiano con relativo default per fare tabula rasa e reiniziare su fondamenta amministrative, politiche e giudiziarie totalmente nuove e diverse…

  28. ROMEO

    SECONDO ME UNA PARTE DI COLPA E’ DA ATTRIBUIRE AL LINGUAGGIO CHE SI LASCIA A TROPPE INTERPRETAZIONI LE QUALI DA ITALIANI VENGONO USATE PER INGANNARE IL PROSSIMO.

  29. piervalle

    Sulla questione fiscale la posizione di Oscar G. che esprime alle nove del mattino è ,notoriamente, un po’ eterodossa. In parte sarebbe anche condivisibile in quanto è assolutamente vero che non si può più accrescere il livello di imposizione fiscale perchè chi paga è strozzato, ma…. Ma a mio giudizio Oscar non considera con la dovuta attenzione il PIL nero e criminale che è stimato 700 su 1800 di PIL verde. Ora se quel 700,almeno la parte patologica rispetto alla media europea, emergesse , a parità di gettito le imposte potrebbero calare di almeno 15 punti, il rapporto debito PIL crollerebbe,si azzererebbe ,senza fatica ,il deficit e saremmo il paese a più bassa tassazione d’Europa. Poi Oscar ha 1000 ragioni sul fronte della spesa pubblica che va tagliata e qualificata, ma mi dica dove sbaglio in questo ragionamento.

  30. OMAR

    Oscar,
    Sono sempre più convinto che la via giusta, sia altrove, e questo mi fa stare male.
    Ciao Italia..

  31. maecantonio

    Ok Giannino, hai perfettamente ragione. Alzare le tasse è demenziale, non possiamo continuare così. Anche altri economisti cominciano ad ammettere che è impossibile continuare a buttar moneta in questo pozzo senza fondo che è la spesa pubblica. L’unica soluzione è tagliare le spese se vogliamo uscire da questa crisi senza fine.
    Dagli anni 70 hanno continuato ad inventare posti di lavoro nella pubblica amministrazione, milioni di lavoratori improduttivi che potrebbero produrre beni che importiamo praticamente in modo gratuito (altro che cinesi). Piccolo ultimo esempio: Si sono aumentate le accise sul carburanti e sui tabacchi, è calato il consuno del 20%. Praticamente lo Stato incassa meno di prima, quindi per ricoprire il buco di bilancio creatosi dovranno inventare una nuova tassa. Le nuove tasse, ancora non andate a regime hanno talmente spaventato i cittadini che già si sono verificati cali nei consumi, figuriamoci cosa accadrà quando queste imposte saranno applicate.
    Tutti i giorni si legge di suicidi per disperazione. Non si illudano questi signori che ci governano insieme ai politici e con la benedizione del capo dello Stato, non ci saranno suicidi di massa, sarà molto più probabile una ribellione di massa. Auguriamoci che lo capiscano per tempo.

  32. marco pierini

    premesso che concordo pienamente sulla necessità in primis di ridurre la spesa pubblica, la “lesione della privacy” attraverso l’acquisizione di dati di qualsivoglia genere la ritengo un costo accettabile SE permettesse un controllo efficace.
    Per come vedo le cose il modello concettuale di riferimento per ragionare su l’evasione è il modello à la becker e la variabile che va incrementata è la probabilità di essere sottoposto a controlllo (variabile strettamente connessa alla quantità e qualità informativa).

  33. Roberto

    Gia anticipiamo le imposte per i presunti evasori. Proporre di anticiparle anche per i presunti criminali mi sembra pazzesco. La pressione fiscale salirebbe al 100 per 100.

  34. Raffaele Pallotto

    Oscar, tutto ciò che dici da anni è vero e lo condivido in pieno. Ora però si deve passare all’azione. Le analisi da te fatte sono assolutamente corrette. Propongo, come prima azione da fare, il blocco, su tutto il territorio nazionale, degli invii telematici dei Mod. f24 da parte di tutti gli intermediari abilitati a partire dal prossimo 1 Giugno. Così facendo toglieremo linfa vitale a questo stato ladro e sprecone. Si può fare!!!!! Molti miei colleghi Commercialisti delle Marche sarebbero disponibili!!! Sono a Vs. completa disposizione per attuare quanto sopra. Tu potresti essere il catalizzatore di un’azione clamorosa come questa che può raggiungere l’obiettivo solo se unitaria, compatta e organizzata a livello nazionale.
    A risentirci presto.
    Dott. Raffaele Pallotto – Commercialista in Macerata –

  35. Roberto

    Caro Oscar,
    ammesso e non concesso che la demonizzata evasione fiscale possa essere totalmente eliminata attraverso un’ulteriore recrudescenza della repressione, attraverso le manette e la galera, la gogna e la ruota, le misure di polizia tipo la Corea del Nord o le lapidazioni musulmane, con la delazione sistematica e il totale disprezzo della privacy, con le intercettazioni telefoniche e ambientali, con l’obbligo dell’autodenuncia, con oneri a carico del contribuente anche in assenza di redditi veri e propri attraverso i meccanismi della rendita catastale, degli studi di settore, ecc., con la fustigazione e l’esposizione del reprobo al pubblico ludibrio, con la pubblicazione delle liste di proscrizione, con la chiusura degli esercizi commerciali, con le doppie e triple tasse, con le tasse sulle tasse, siamo sicuri che il debito pubblico diminuirebbe, che il contribuente onesto vedrebbe ridotta nel suo caso la pressione fiscale, o non vedremo piuttosto crollare molta parte dell’economia, e quasi tutta quella del sud, e con essa il crollo del PIL, con conseguente ulteriore riduzione del gettito fiscale?

  36. Roberto Manzoni

    Ma a che serve il GARANTE DELLA PRIVACY ? La privacy di chi ? siamo dominati , sorvegliati , controlati da un grande fratello che ci controlla tutto ,dalla spesa al super sino alla ricarica del cell e paghiamo pure un garante ? Ma per piacere !!! Se tagli ci devono essere ( quando mai) comincimo da questo garante dell’inutilità conclamata .

  37. franco antonelli

    Sono d’accordo sullo schifo con Mary. Anch’io ho invitato i miei figli a andare all’estero(USA) e forse me ne andrei anch’io con mia moglie se solo potessi.
    Dopo aver lavorato una vita come rappresentante l’enasarco mi concede
    ben €166 al mese, mentre l’inps mi dà € 600. Prima con un milione si campava ora con € 500 si fischia. Le Poste Italiane all’entrata dell’euro avevano tradotto le 1000 lire con €0,51, dopo pochi giorni con €1, avendo capito che mille lire sono l’equivalente di € 1. Noi non abbiamo ancora capito che il primo furto lo hanno operato con la barzelletta dei 1900 e rotti. Quindi bisognerebbe denunciarli per furto, hanno rubato metà del valore che avevamo in tasca, sì o no? chi si deve ringraziare? il prode prodi semper ridens come la jena? ma anche berlusconi entrò nella stanza dei bottoni e fece finta di non accorgersi del grande furto. Non abbiamo che la speranza di un grillo o similia che butti fuori tutti. Ah… dimenticavo di dire che statali, regionali, comunali e circoscrizionali sono tutti o QUASI entrati alla puppa con concorsi pilotati e aiutati da politici. Cosa vi aspettate da costoro? che i servizi funzionino? i capiufficio sono generalmente mediocri perchè raccomandati, non sono i migliori come dovrebbe essere e se non c’è il gatto i topi ballano. Per inciso questa congerie di
    raccomandati sono gli unici che vanno sicuramente a votare.
    Franco Antonelli

    antonelli@gmx.net

  38. gianluca

    però non si può essere difensori della privacy a corrente alternata… difendiamo gli evasori dalla violazione della loro privacy, ma non diciamo nulla sull’Inps che, per decisione del suo presidente-amico di Gianni Letta, ha ceduto ad una multinazionale dai comportamenti non proprio trasparenti, la Kpmg, il data-base più grosso d’Europa? Ha mai stigmatizzato tale operazione? Ci lamentiamo per il fisco e non per una multinazionale privata? Quanto a chi dice che la P.A. spreca ed è piena di assenteisti, non vedo il problema: chi sbaglia deve pagare! Ma non può essere una scusante per l’evasione (“gli altri rubano, rubo anch’io!”). Il confronto con gli altri Stati poi dovrebbe esaminare tutti gli aspetti, dalle statistiche dell’evasione alle sanzioni previste (tipo l’arresto, non previsto in Italia) e non tiene conto di tutti i provvedimenti del governo, da Lei sostenuto, che è stato in carica per circa 8 anni, con la depenalizzazione di vari reati (quelli dei cd. “colletti bianchi”) e dei condoni che definire scandalosi è poco

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