31
Ott
2009

Politici & poltrone

I politici si dividono in quattro categorie (o gironi) sulla base del mezzo su cui stanno viaggiando nella fase attuale della carriera:
1. Nel primo gruppo i politici che viaggiano ormai solo sulle auto blu. Consapevoli di essere pervenuti a un ruolo molto superiore alle loro mediocri capacità si accontentano dei privilegi dello status acquisito e ne difendono la conservazione. Il massimo dell’ambizione è un posto al sole, un bel consiglio di qualche impresa a controllo pubblico o di Autorità pseudo indipendente.
2. Nel secondo gruppo i politici che viaggiano sulle idee del passato, altrimenti dette anche ideologie. E’ un gruppo in declino, sia numericamente che per successo personale ottenuto. Quando i membri si accorgono che le idee del passato hanno capacità propulsiva decrescente traslocano rapidamente al gruppo uno o al gruppo tre.
3. Nel terzo gruppo i politici che viaggiano sulle poltrone attuali nel tentativo di conquistarne di più ambite. La competizione si svolge in una specie di autoscontro nel quale le automobiline sono sostituite da poltrone e consiste nel disarcionare chi occupa le postazioni migliori per impossessarsene.
4. Nel quarto gruppo i politici che viaggiano sulle idee del futuro, dotati di visione e capaci di prevedere le dinamiche sociali e di incidere su di esse. Consapevoli di essere leader non adottano la strategia di precedere di poco gli elettori della propria area sulla loro stessa strada ma pretendono di sceglierne una anche molto differente, certi di poterli convincere a seguirli.
Peccato che il quarto gruppo sia un sottoinsieme vuoto.

4 Responses

  1. spaziamente

    Non credo che il quarto gruppo sia del tutto vuoto, se non altro per motivi statistici.
    Il problema è che, almeno alle nostre latitudini, appartenere a quel gruppo è, oserei dire, pericoloso, perchè i “membri” degli altri tre gruppi ti guardano in cagnesco e appena ti muovi te le suonano…

  2. liberal

    Non mancano (per fortuna) i politici che vedono lontano , ma sono appunto, isolati. Ma non chiamiamoli politici ma cittadini che amano impegnarsi per le proprie idee.

    Riguardo al termine ideologia, anche questo sito ha la sua ideologia no?

    Solo chi unisce buon senso a pragmatismo si può dire non ideologico, ma ci sarà sempre da difendere una posizione.

    Eppoi questo parlare di politici come se fossero una razza a parte, mi sembra inutile e soprattutto pericoloso per la democrazia.

    Chiediamoci perchè i gruppi 1e 3 prendono così tanti voti, e chi sono i “fiancheggiatori” potenti, di questi gruppi.

  3. Pierluigi Poggi

    In tutti i proclami per affrontare la crisi non ho mai sentito un politico al governo affermare che i soldi per superarla sarebbero stati reperiti riducendo gli sperperi della spesa pubblica ( Auto blu, n.di parlamentari, costo della Presidenza, costi di Regioni, Comuni e Provincie, costi della sanità in varie regioni, costi di inutili Enti ecc. ecc.)
    Se non si investe in ricerca, ma quella vera non quella con obiettivi fasulli, ed in energie alternative non si otterà che un sempre maggior indebitamento, che ricadrà inevitabilmente sui nostri figli e nipoti.

  4. In sintesi, rispetto alla media delle altre nazioni europee in Italia i politici che emergono sono:
    più asini (quando propongono soluzioni fanno danni)
    più venduti (la meritocrazia non paga)
    più affaristi (per amicizia/parentela)
    più bravi nel distruggere (non possono confrontarsi sulla qualità)

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