14
Apr
2012

L’isola italiana dei tesorieri

“Rinunciare all’ultima tranche dei rimborsi elettorali? Impossibile, i partiti chiuderebbero”.  (On. Misiani, tesoriere del PD)

Il Fatto Quotidiano del 14.4.2012: Lega Nord e Italia dei Valori hanno annunciato che non prenderanno l’ultima tranche dei soldi dovuti dallo Stato. Il Partito democratico non può farlo: “Abbiamo speso tutto” ha confessato chi gestisce le casse democratiche.

“…. le donazioni da privati sono poche. I cittadini hanno molta poca propensione a donare ai partiti, anche per effetto del logoramento del rapporto con la politica”.  (On. Misiani dal Fatto Quotidiano del 14.4.2012)

Possiamo a questo punto ipotizzare un’intervista a un imprenditore immaginario in stile Misiani:

“Rinunciare all’ultima tranche dei fondi pubblici? Impossibile, l’azienda chiuderebbe. … i ricavi da privati sono pochi. I consumatori hanno molta poca propensione a spendere in favore delle nostre aziende, anche per effetto del logoramento della fiducia nel nostro settore”. 

Insomma la domanda non c’è più ma noi (partiti) abbiamo comunque bisogno di tanto denaro perché abbiamo un elevato livello di spese. Ma non avevamo già sentito una teoria del genere?

“Avevamo bisogno effettivamente di tanto denaro perché abbiamo un alto tenore di vita”. (Sig.ra Tarantini, da L’Espresso del 4.9.2011)

5 Responses

  1. Francesco P

    Hanno portato l’Italia sull’orlo del fallimento? Sarebbe ora che tutti i partiti fallissero per davvero!

    Il rischio è che alle prossime elezioni vincano gli estremisti d’ispirazione giustizialista-comunista perché gli elettori diserteranno le urne. D’altronde non si può nemmeno biasimare chi si astiene perché non c’è ne uno che meriti il voto, anche “turandosi il naso”.

    Quello che in questo momento manca è una reale alternativa alla attuale classe politica.

  2. Giacomo

    Caro Francesco, purtroppo chi si astiene non fa che fare il gioco dei politucoli che ci continuano a menare per il naso. Da quanto ho capito il rimborso elettorale è erogato in base alle percentuali di voti presi MA non sul numero degli effettivi votanti bensì sul numero degli aventi diritto: ad esempio se tutti gli italiani a parte i 600 parlamentari e senatori restassero a casa, i rimborsi erogati sarebbero dati proporzionalmente come se tutti quanti avessero votato! Ora ritengo che non recarsi alle urne, nonostante il pasticcio della legge elettorale vigente che vilipende la nostra intelligenza per non dire altro, sia un errore oggi imperdonabile, fosse solo per i costi che comunque vengono sostenuti dalla macchina elettorale. Non abdichiamo alla nostra coscienza, il panorama politico è deludente, se non da schifo, da qualsiasi parte lo si guardi, ma esiste sempre il voto punitivo.

  3. Vittorio

    Mi fanno ridere lega e idv !!
    Rinunciano all’ultima tranche … non è vero !!!
    Chiedono di devolverla ad onlus o ong, così comunque noi tartassati paghiamo. loro possono detrarre l’ammontare della donazione ed inoltre si fanno un bel bacino di elettori (quelli che ricevono i soldi, familiari, amici …)
    Svegliamoci sono tutti uguali !!

  4. AlxGmb

    Non andare a votare è anche il mio pensiero.
    Votare un partitello per protesta non è una soluzione…è così che si è generata la Lega…bel risultato.
    MANCA una proposta politica di ispirazione liberale, scuola austriaca, Mises & Hayek, non dico Rothbard, anche se mi piacerebbe.
    Inoltre, se anche tale proposta esistesse, o nascesse anche da questo blog come molte volte chiesto, temo sarebbe comunque troppo poco e troppo tardi.
    Dal blog al partito politico organizzato il passo non è breve, magari varrebbe anche la pena di provarci, ma con la consapevolezza che in itaglia i liberali sono una minoranza: NON saranno mai al governo con il 51% il che significa che cambiare NON è possibile.
    Unica soluzione è abbandonare questo paese che, dopo Cuba e Nord Korea, è il terzo paese comunista al mondo ed il primo del mondo occidentale. C’è più libertà di impresa in Cina che in Italia.
    Prima prendiamo atto della realtà, meglio è.
    Continuare a crogiolarsi nell’illusione che arrivi un qualche salvatore della patria (anche se liberale) è come illudersi di tappare la falla del Titanic che sta affondando…si finisce per andare a fondo insieme alla nave.
    Anche la rivolta fiscale, anche se supportata da un movimento organizzato, si tradurebbe in sanzioni e galera per chi ci prova; non dimentichiamoci che lo Stato è l’unico autorizzato ad usare la violenza restando impunito. In questo paese non si verificherà mai una rivolta del sale di ghandiana memoria.
    Resta la violenza? Viene anche voglia, ma la responsabilità penale è personale e chi è disposto ad andare in galera per compiere un gesto, magari anche solo simbolico, a favore di tutti gli altri che non rischierebbero la galera?
    La storia dei Serenissimi la dice lunga a riguardo: http://it.wikipedia.org/wiki/Serenissimi
    Cosa resta? Andarsene in un paese dove il contesto culturale e legislativo sia più favorevole alle persone di ispirazione liberale; lasciando qui tutti coloro che preferiscono un paese cattolico, socialista, comunista, scegliete voi la definizione.

  5. Pierluifi Greco

    Bravo simpatico un piccolo capolavoro di sintesi di satira chiara estremamente esplicativa. Ora tocca ai milioni di italiani che purtroppo non la leggeranno e se la leggeranno ……….

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