14
Ago
2011

Vedi alla voce Stato di polizia tributaria

Questo è un breve aneddoto autobiografico, una testimonianza molto attuale sul livello di trasparenza della nostra amministrazione finanziaria. Tra il 2008 e il 2009, il sottoscritto ha accumulato un reddito molto modesto da collaborazioni occasionali, lavoro autonomo, cessioni di diritto d’autore ecc.. Com’è noto, in questi casi, il prelievo fiscale avviene alla fonte, con una ritenuta d’acconto del 20%. Nel mio caso, però, quelle ritenute d’acconto non erano dovute. Quando non si supera una certa soglia d’imponibile, lo Stato generosamente concede al cittadino contribuente di chiedere il rimborso delle imposte previamente pagate all’Agenzia delle Entrate. Ed è qui che il contribuente da cittadino diventa suddito. Read More

13
Ago
2011

Il mio no a Bossi, al tassatore dell’Economia, ai cuori rapinatori che dicono di grondare sangue

Un centrodestra coerente alle sue promesse mai mantenute in 17 anni ha avuto l’ultima occasione, di fronte alla clamorosa autosmentita cui era costretto. Io dico: l’ha persa. Per ungoverno di centrodestra, “essere costretto” ad affondare la lama nella spesa pubblica dovrebbe costituire una festa, tanto più se ce lo impone l’Europa. Invece tagli come frattaglie, nessuna visione sui grandi aggregati di spesa da ridurre, e più tasse. Read More

12
Ago
2011

Tirannia fiscale n. 5: l’insolenza di un ingiurioso spot di Stato

In questo blog abbiamo spesso modo di riflettere sugli effetti negativi di un regime fiscale sfacciatamente oppressivo insediatosi, passo dopo passo, sotto la copertura di norme e sentenze che apoditticamente vedono in ogni soggetto d’imposta un sicuro evasore, a meno di contraria dimostrazione da parte del contribuente, fatta comunque salva l’odiosa ed iniqua disposizione del solve et repete che a breve entrerà in vigore. Nella lotta all’evasione, lo Stato ricorre anche all’arma del ricatto psicologico. Da qualche giorno, infatti, la RAI ospita gli spot dell’Agenzia delle entrate, del Ministero dell’economia e del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i quali tendono a identificare indistintamente come parassiti gli evasori, accostandoli a poco attraenti specie di vari invertebrati. Sorprende negativamente la circostanza che l’oligarchia di burocrati, politici e governanti i quali proprio attraverso la tassazione vivono a carico dei contribuenti, con un incredibile capovolgimento di posizioni abbia l’insolenza di dare del parassita a chi passa loro gli alimenti. Lo Stato, infatti, non è un ente astratto ed incorporeo, ma è un elefantiaco complesso di persone e strutture il quale, tramite il prelievo fiscale, rappresenta, a rigore, il parassita per eccellenza della società. Read More

12
Ago
2011

L’autocontraddizione in arrivo

Dal prossimo numero di Tempi, in distrubuzione al meeting di Rimini

Mentre scrivo queste righe, mancano ancora una decina di ore al Consiglio dei ministri incaricato di varare la manovra-bis per rassicurare i mercati. Di conseguenza, manil dettaglio dei provvedimenti che il governo alla fine avrà deciso di assumere. Si conosce un’ampia forbice di misure che il governo ha esaminato, e il giudizio finale sarà solo sul decreto. Ma quel che si sa ora mi basta tuttavia per esprimere una personale valutazione. Che non impegna nessuno e discende dal mio punto di vista. Se sarà come sembra, l’occasione è persa, l’autocontraddizione è manifesta, la stangata fiscale demenziale. Read More

12
Ago
2011

Colpire i redditi medio-alti è negare un futuro al Paese

Sono ore di difficili e convulse discussioni all’interno del mondo politico italiano, chiamato a riformulare in tempi stretti il bilancio dello Stato per cercare di salvare il salvabile. In questo caos non privo di tratti farseschi, anche l’informazione fatica a seguire quanto sta avvenendo, ma se fosse vero quanto riportato dalla stampa di stamattina (12 agosto 2001), e cioè che si va verso un taglio delle retribuzioni nel privato che siano superiori ai 90 mila euro – e neppure una tantum, ma strutturale – insieme ad analoghe misure per il lavoro autonomo, se davvero sarà così vorrà dire che l’Italia si ritroverà a settembre perfino peggiore di quanto non fosse a luglio. Read More

10
Ago
2011

Tre buone ragioni di tempesta, e no alla patrimoniale

Oggii, un’altra botta clamorosa sulle Borse europee. Milano ha perso il 6,6%, ma sia Francoforte sia Parigi sia Madrid hanno perso ben oltre il 5%. Da inizio settimana, sui mercati finanziari europei si è spezzato l’incantesimo che vedeva i cali concentrati soprattutto sulle piazze eurodeboli. Da inizio anno, alla chiusura di venerdì scorso l’indice italiano FTSE MIB perdeva il 20%, ma il Dax30 di Francoforte solo il 9%, e il Cac40 di Parigi il 14%. Dopo l’abbassamento del rating al debito pubblico americano lo scorso fine settimana, i mercati europei hanno solo tirato un momentaneo sospiro di sollievo alla notizia che le banche centrali, FED e BCE d’accordo, avrebbero preso a comprare i titoli del proprio debito pubblico per sostenerne i corsi. Ma subito dopo, come puntualmente avevamo avvisato i lettori domenica stessa, ecco che i mercati hanno ripreso o a picchiare. E questa volta la novità è che non fanno sconti a nessuno, tedeschi e francesi in testa, oltre naturalmente a Wall Street, che inanella ribassi simili solo a quelli del 2008, subito successivi al crac di Lehman Brothers. Purtroppo, era una facile profezia. Perché a spingere con questa forza al ribasso i mercati – spesso verso quotazioni che da tempo non hanno alcun riscontro nei fondamentali di banche e società quotate, che vedono la propria capitalizzazione scendere verso abissi del tutto ingiustificati – è la forza congiunta di tre fenomeni oggettivi, la cui importanza è tale da suopravanzare le legittime proteste di chi vede il proprio valore depresso a frazioni dei mezzi propri scritti nei libri patrimoniali. Read More

10
Ago
2011

Il fascino del “contante” ammalia anche il ministro dell’economia e delle finanze

In relazione al rapporto locatizio o sub-locatizio o co-locatizio che ha coinvolto il Ministro Giulio Tremonti all’On. Marco Milanese (il primo corrispondeva al secondo, settimanalmente pare, l’importo di € 1.000,00 in contanti senza che ciò potesse giustificare il sospetto di pagamenti in nero o di altre pratiche non lecite, nel merito delle quali si soprassiede perché sono solo fatti Loro), sorprendono non poco le spiegazioni pubbliche: il Ministro guadagna talmente tanto con la Sua attività che non ha bisogno di sottrarre risorse al Fisco ed ha così tanti problemi da affrontare nella complessa situazione italiana che non poteva preoccuparsi anche di gestire diversamente il rapporto con l’On. Milanese.
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9
Ago
2011

La crisi (italiana) spiegata 20 mesi fa

Riordinando vecchi file ho trovato questo articolo, scritto per il Fatto Quotidiano poco più di un anno e mezzo fa (è stato pubblicato nel numero del 31 dicembre 2009 a p. 12). Lo ripropongo integralmente per i lettori di Chicago-blog poichè mi sembra una buona spiegazione del perchè ci troviamo nella situazione attuale. Mi limito ad aggiungere in calce una breve postilla sulle privatizzazioni. Read More