8
Nov
2011

Oro alla patria? no grazie, ecco perché

Ma è davvero appropriato e giusto, chiedere che gli italiani mostrino il loro patriottismo correndo a sottoscrivere titoli del debito pubblico? L’appello lanciato da Giuliano Melani sul Corriere della sera ha fatto proseliti. E’ piaciuto alle grandi banche italiane, che hanno annunciato che rinunceranno alle commissioni sui titoli in occasione di un vero e proprio BTp Day. E’ è stata rilanciata da organi di stampa nel Nordest e molti presidenti di Unioni territoriali di Confindustria del Veneto hanno sottoscritto, tra il plauso di esponenti politici. Mi rendo conto che è assai scivoloso, rompere il coro pressoché unanime di consensi che si è levato in favore dell’iniziativa. Eppure penso sia giusto farlo.

Non per avanzare dubbi sul sincero desiderio dei suoi propugnatori, convinti di dimostrare così che l’Italia ha in sé forza e risorse per reggere alla crisi. Argomento anch’esso più che fondato, visto che l’Italia non è la Grecia e non rappresenta poco più del 2% del Pil dell’euroarea ma oltre il 13% (ma ha il 24% del debito pubblico), è il secondo Paese per valore aggiunto manifatturiero dopo la Germania, ha un export industriale che ancora in questo 2011 cresceva a doppia cifra prima della caduta del commercio mondiale fortissima nell’ultimo trimestre, e infine è dopo l’Australia il Paese più patrimonializzato in tutta l’area Ocse grazie alle virtù di risparmio e accumulazione dei suoi cittadini, e con la ricchezza netta anche meno iniquamente distribuita. Tuttavia proprio per questo penso che abbia ragione Vincenzo Boccia, il presidente della Piccola Impresa di Confindustria, che secondo me saggiamente ha gettato acqua fredda sull’entusiasmo dell’appello “risparmi alla patria”.

Poiché per professione faccio analisi di portafoglio da cui dedurre consigli all’investimento, non me la sento di dire una cosa ai risparmiatori che chiedono consulenza, e tutt’altra come giornalista. Al risparmiatore – a prescindere se disponga di elevato reddito e stock patrimoniale oppure meno – ricordo che in ogni caso gli impieghi del risparmio devono obbedire alla regole dell’equilibrio ragionevole tra rischio assunto e rendimento ricercato. E’ un criterio che riserva una quota più elevata di risparmi al maggior rischio in cambio di più elevato rendimento solo se si dispone di un certo patrimonio, e non si hanno necessità immediate di liquidare l’investimento per necessità di cassa o per acquisti straordinari. Ma in realtà è una regola che vale sempre e per per tutti.

Francamente, adottando questa regola non si può che avvisare il risparmiatore che, sottoscrivendo oggi un titolo di debito pubblico italiano che in tre mesi ha più che raddoppiato il suo spread sul pariscadenza, egli si espone in caso di liquidazione del titolo medesimo sul mercato secondario a un elevato rischio di perdita di capitale. Poiché se lo spread e il rendimento salgono ancora come sta capitando – ed è capitato ancora ieri dopo il voto a Montecitorio e la prospettiva di aumentata instabilità proiettata nel futuro – ovviamente il prezzo di realizzo diventa più basso rispetto al valore nominale, in quanto l’ acquirente subentrante si esporrà a un rischio maggiore in presenza di interessi più elevati.

Posso capire l’interesse delle maggiori banche italiane, visto che le prime cinque secondo il recente rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia a giugno scorso avevano un’esposizione verso lo Stato italiano per 173 miliardi di euro, pari al 63% di quella complessiva verso gli Stati sovrani. Per il bizzarro accordo europeo in materia bancaria sottoscritto all’ultimo Consiglio Europeo, le banche franco-tedesche non devono rafforzare il capitale obbligatorio per i titoli illiquidi Euro3 che detengono, mentre bisogna farlo per la carta pubblica in portafoglio, valutata secondo prezzi e rischi di mercato. Il che è come dire che le banche italiane vengono disincentivate a detenere titoli pubblici italiani, proprio mentre invece la Bce li acquista per sostenerli, a meno di aumentare le riserve di capitale tagliando gli impieghi a famiglie e imprese.

Capisco dunque l’interesse delle banche a vendere al pubblico i titoli di Stato detenuti. Ma la corsa di massa all’acquisto di BTp e BOT otterrebbe l’effetto voluto – abbattere gli spread e diminuire dunque gli oneri per lo Stato e il suo rischio di insolvenza – solo nel caso in cui gli italiani acquistassero pressoché integralmente quel 42% di titoli pubblici che oggi sono detenuti da non residenti, una percentuale già bassa e dunque di maggior tutela rispetto alla media del 52% dell’euroarea. Ripeto: mettersi al sicuro significherebbe dover eguagliare il Giappone, che è al riparo dalla speculazione pur con un debito pubblico doppio del nostro perché esso è pressochè per intero nelle mani di imprese, banche e risparmiatori giapponesi. Dopodiché, anche quella giapponese è una sicurezza illusoria, perché da questo dipende che da vent’anni la loro crescita sia azzerata peggio della nostra.

Aggiungo che se dovessimo pensare a 30 o 40 punti di Pil di risparmio italiano investito in BOT e Btp, inutile illudersi: sarebbero risorse sottratte alle banche e a impieghi produttivi, mica ricavate da massicce dismissioni di patrimonio immobiliare. Risorse ulteriormente levate a generare investimenti e consumi. Con effetti depressivi.

Un ultimo argomento. Capisco il patriottismo, ma lavoratori e imprenditori, contribuenti e risparmiatori italiani già pagano amaramente il costo delle riforme rinviate e delle domande europee e mondiali eluse dalla politica nostrana, per far crescere di più il Paese, abbattere il debito pubblico attraverso massicce dismissioni di immobili di Stato, abbassare spesa e tasse per esempio azzerando le pensioni di anzianità. Il costo è elevatissimo. Serve un governo di patrioti che stoppi la dissipazione di risorse e di credibilità. Forse ci si arriva prima se gli italiani protestano per i danni subiti, non se mettono essi per primi mano a un portafoglio già di tanto alleggerito.

 

You may also like

La BCE alla prova delle recessione—di Nicolò Bragazza
Una Rendita al Servizio dell’APE. Tanto Rumore per Nulla?—di Marco Abatecola
Perseverare diabolicum— di Gianfilippo Cuneo
Fondi Pensione, opportunità da cogliere e tentazioni da evitare—Marco Abatecola

37 Responses

  1. Concordo perfettamento con Giannino! Più che investire i nostri soldi in titoli pubblici li dovremmo investire ai fini di un suo immediato reinvestimento per il credito alle imprese per dar vita ad una forma di aiuto all’economia nazionale! MAgari imporre alle banche di concedere prestiti alle imprese senza troppi intoppi burocratici?

  2. ho letto questo articolo con l’attenzione di chi si accinge al mondo di un uomo di valore e con la curiosità di chi cerca una risposta.
    avrei qualche punto da commentare ed una domanda.

    l’interesse delle banche potrebbe essere anche visto, in questo caso, come coincidente a quello degli investitori, che nel caso di default di paese e banche si troverebbero comunque in grave condizione.

    quando lei afferma che l’investimento in titoli di stato drenerebbe risorse al mondo della finanza/impresa, questo penso sia vero solo in parte poiché se vi fosse tale stretta correlazione ad una fuga dai titoli di stato conseguirebbe un rialzo degli indici azionari, regola, mi pare, smentita dall’andamento dei mercati;

    insomma quanta liquidità abbiamo ??? quanto siamo stati visionari alla maniere di un nobel ???

    infine un quesito: per capire se effettivamente, da italiani, abbiamo pagato troppe imposte mi piacerebbe conoscere e comparare i valori totali delle entrate erariali degli stati europei a partire dall’introduzione dell’euro, per capire se l’italica onerosità sia mera questione di aliquota in relazione all’evasione oppure, da imputare unicamente a sperpero di risorse pubbliche.

    grazie; buon lavoro.

  3. ivano

    la patrimoniale del governo tecnico Monti? Non chiederti cosa può fare la tua banca per te, ma cosa tu puoi fare per la tua banca. La crisi è sconfitta in poche ore con una patrimoniale del 50% sui beni degli italiani. Quello che è tuo è dello Stato e quello che è dello Stato appartiene alle banche. Profumo e Passera sono i nuovi gemelli dell’euro e del governo tecnico. Se le tasse sono bellissime, gli italiani sono ora poveri, ma bellissimi. Hanno quel fascino sottile del barbone sotto i ponti. Il Paese è risanato anche grazie all’orgoglio bancario nazionale.

  4. Alessandro Terracina

    Bravo Bravo Bravo!! Finalmente qualcosa di razionale contro le sciocchezze che girano sui giornali. Questo patriottismo economico fa pena davvero! E fa pena che molti siano d’accordo su questa oscenità!
    P.s.: ricordiamo a questi “nuovi Garibaldi” che i capitali sono liberi di circolare e di andare dove ci sono le migliori condizioni di investimento. Dove sono i liberali in questo paese???? Parlate!!!!

  5. Bot e BTP dovrebbero essere imposti ai politici ed ai dirigenti pubblici, di SpA partecipate e municipalizzate, in quota parte dello stipendio eccedente i 2500 euro… altro che “stock option”! 😉

  6. B. Antonini

    Il ragionamento dell’ imprenditore (sic) Melani dimostra quanto sia pericoloso l’uso delle sostanze psicotrope.
    Io non sono un frequentatore del Bar Sport, ma credo che i suoi ragionamenti si possano ascoltare in questo tipo di ambienti.
    Secondo lui chi ha causato il buco di 1900 miliardi sono stati gli italiani con la loro abitudine di non pagare il biglietto del bus, di farsi prescrivere medicine che non usano ecc e non una gestione del denaro pubblico scriteriata, anzi delinquenziale, che classe politica, di SX o di DX che sia, ha sistematicamente condotto.
    L’imprenditore (sic) Melani supera se stesso quando aggiunge che non sono stati i Bersani o i Berlusconi a causare questo disastro.
    Chiedo allora a questo illuminato “imprenditore” di spiegare quale incarico affiderebbe nella sua azienda, e quale stipendio riconoscerebbe, a personaggi come Bersani, Fini, Dipietro, Berlusconi, Vendola, D’Alema, Veltroni, Casini, insomma ai più illustri rappresentanti della casta.

  7. Rokko

    Sono completamente d’accordo; non è facendo acquistare ai cittadini il debito pubblico che lo Stato risanerà i suoi bilanci. Occorre piuttosto iniziare a ridurre immediatamente quel debito, tagliando la spesa pubblica corrente anche a costo di andare incontro ai lanci di monetine da parte della gente.

  8. daniele

    il mediterraneo è da sempre l’area più fragile del mondo e noi ne facciamo pienamente parte, inutile illudersi di essere migliori di altri. qui nel 2011 i maggiori cambiamenti: tunisia, egitto, libia, grecia, portogallo, spagna e ora italia. il pesce grosso però non siamo noi bensì la francia che manca all’appello ma ancora per poco, sarà allora che vedremo probabilmente il tramonto dell’euro…..

  9. Lupo

    E se ….. si trasformasse l’eventuale patrimoniale in un acquisto forzoso di titoli di stato?
    Non sarebbe più una tassa, ma un prestito allo stato.

  10. Alberto

    Ancora complimenti a Oscar Giannino! Non sono un esperto di economia, ma quando ho sentito la proposta di Melani la cosa “mi puzzava”… ora ho argomenti per capire il perché

  11. Dorian

    Questa volta non condivido il suo pensiero. E’ vero tutto quello che ha scritto, ma l’acquisto dei titoli pubblici da parte degli italiani non implica il non fare le riforme necessarie al Paese. Ci permette solo di prendere tempo ed evita che le nostre imprese siano demolite dalla speculazione. Personalmente rispetto ad una patrimoniale, preferisco comperare i btp italiani. I btp sono un investimento rischioso (come tutti gli investimenti), la patrimoniale e’ l’ennesimo esborso a fondo perso. Preferisco essere un investitore del mio Paese, piuttosto di una vacca da mungere fino alla morte con le tasse.

  12. ottime considerazioni, ma mi trova in disaccordo quando parla delle pensioni di anzianità. Vorrei ricordarle che chi ha iniziato a lavorare negli anni 80 ha versato in contributi previdenziali più di quanto versato dalle generazioni precedenti e nel resto del mondo civile. Quindi “toglierle” quando questi lavoratori sarebbero sul punto di usufruirne sarebbe un furto. Come dire “perchè non confischiamo i beni di coloro il cui nome comincia con O” ?

  13. adriano

    Tutto giusto,ma manca iltempo .I nuovi titoli devono essere a tasso fisso ed asseganti forzatamente al mercato interno.Altrimenti le manovre dei mercati ,con lo spread a 600 punti,ci dissanguerà.Dobbiamo ricomprare il debito detenuto all’estero.Sperando di non morire prima.
    PS:ancora non riesco ad inviare il commento al post successivo.Non credo che sia un problema solo mio in quanto il numero dei commenti nella prima pagina del post e della seconda sono diversi.

  14. paolo calcogni

    Quoto Lupo.Qualcosa bisogna fare o la speculazione ci massacrerà.Sarebbe come rifiutare delle cure costose per poi ritrovarsi su una sedia a rotelle

  15. LETTERA APERTA AL DOTT. OSCAR GIANNINO
    Egregio Dottore,
    perche’ ella se la prende con il Sig. Giuliano Melani ? Il debito pubblico non e’ forse da lungo tempo al centro delle sue preoccupazioni, tanto da pubblicarne l’andamento sul suo blog ?
    Perche’ pubblica le banali e sgrammaticate considerazioni del Sig. Vincenzo Boccia, ancorche’ non virgolettate ma alle quali comunque si associa, che anche il piu’ semplice membro del “ parco buoi” conosce a menadito ?
    Perche’ definisce l’appello del Sig. Melani come “ riparmi alla patria”, ventilando suggerimenti od interesse delle banche e non come un incitamento ad ‘ investire nella Patria’ ? Riconosco che questo comporterebbe una riduzione di liquidita’ nel mercato con le note conseguenze sui consumi/investimenti produttivi ma non sarebbe lo stesso con una patrimoniale ?
    Perche’ la volta che un italiano lancia a proprie spese un pubblico appello “botton up”, come da ella invocato (sinceramente?) qualche giorno fa nel suo blog, lo distrugge, pur essendo elle ben conscio (riconosco la sua intelligenza e prespicacia) che nel frattempo l’onere per il finanziamento del debito a causa dell’aumento esponenziale dello spread ?
    Perche’ ella non riconosce che detto appello, certamente non esaustivo e risolutore dei problemi e che necessita di alcuni correttivi….

    Ho interrotto per alcune ore la stesura delle mie piccole osservazioni quando, apprestandomi a concludere il mio pensiero, sono venuto a sapere della nomina a senatore a vita del Dott. Monti, che tempismo, quindi ho deciso di non andare avanti.
    http://www.segesufossetremonti.blogspot.com
    ARRIVEDERCI ITALIA

  16. Franz

    Per cominciare si potrebbe cominciare con il pagare stipendi e vitalizi dei politici con titoli pubblici a valore nominale, poi si diano pure da fare per farli rivalutare.

  17. stefano

    RICOMPRIAMOCI IL DEBITO
    Prestito forzoso, 5% su tutti i conti correnti trasformato in BTP a 5 anni non cedibili,
    con interesse minimo (BCE).Fanno 60 miliardi di euro cash e non tra anni come le altre manovre ed è pieno di ottime ragioni :

    E’ etico perchè il debito pubblico è figlio di tutti noi , dal grande evasore o ladro di stato come
    di chi non paga il biglietto dell’ autobus o fa assenteismo sul luogo di lavoro o come chi si parcheggia in
    una università. E’ etico perchè è proporzionale. Chi ha mille euro ne mette 5o chi ne ha 1 miliardo ne
    mette 50 milioni.
    E’ educativo . Perchè Finchè si chiama Debito Pubblico per gli italiani è degli altri, adesso ne sentiremo
    davvero un po’ di peso
    E’ strategico perchè la speculazione si scotterà le dita . Dimostriamo con un atto di forza che se loro
    svendono i nostri titoli noi siamo disposti a riacquistarli e siamo tra i pochi paesi che se lo possono
    permettere perchè la ricchezza privata è elevata.

    La credibilità del paese schizzerebbe molto ne gioverebbero tassi, spread
    e assicurazioni sul debito con un guadagno immediato.
    Poi si può parlare di tutto quello che viene elencato in questi giorni. Vendita del patrimonio dello stato,
    liberalizzazioni, riforma della politica , riforme costituzionali, welfare ecc.

    Una sola avvertenza: i prossimi amministratori dovranno fornire il proprio indirizzo privato,
    perchè se anche questa va a male, ho paura che assaltando il Palazzo D’Inverno troveremo solo il freddo !

    Stefano S.

  18. isabella lorchi

    Isabella Lorchi
    Non mi è piaciuto per niente sentire da una persona che stimo, fare di tutta un erba un fascio ( Linea Notte del 09/11/11) rimarcando continuamente i politici. Non è come Lei racconta, perchè Bersani è da molto tempo che afferma ciò che Lei Sta dicendo adesso. Per cortesia riesca a fare dei distinguo.

  19. enzo

    Caro Oscar, non sono d’accordo con i tuoi principi totalmente liberali, ti seguo volentieri si r24 al mattino e devo riconoscere la tua onestà intellettuale che merita tutta la mia stima. Scusami se ti do del tu ma tra coetanei ( forse sono più vecchio io) è meglio lasciar perdere la forma. Anche io non sono d’accordo sull’iniziativa di acquistare azioni delle stato, però volevo sentire il tuo parere su una mia idea di investire nel ns patrimonio culturale, paesaggistico e, perchè no, gastronomico. Io pagherei volentieri per noleggiare una quota del colosseo e di una spiaggia o di un vigneto, credo si possa rivalutare nel tempo e anche se l’interesse sarà basso l’importante è che i soldi servano a consolidare il debito e, magari, migliorare il patrimonio. Io non capisco nulla di economia,però dopo anni passati in fabbrica a far gavetta e ora che sono un quadro di una multinazionale( nulla d’importante per il mondo, certo, ma per me è una grossa concquista) sono sempre più convinto che se non si lavora non si portano soldi a casa. E, piuttosto che svendere il patrimonio, forse è meglio valorizzarlo al massimo, che ne pensi? Con stima. Enzo da Mantova

  20. omero mastix

    Ripeto un commento ad altro articolo che Giannino non ha letto: Mi permetto, sulla scia di chi vuole ridestare l’orgoglio nazionale, di avanzare un’ ulteriore proposta.
    Il Ministero del Tesoro apra un conto corrente in tutte le banche italiane su cui far convergere i versamenti e le donazioni a fondo perduto dei cittadini di buona volontà, che vogliono concorrere ad abbattere direttamente il debito pubblico.
    La clausola imprescindibile deve essere chiara e invariabile: i fondi raccolti devono soltanto servire a diminuire il debito pubblico senza appropriazioni temporanee e/o storno a favore di qualunque altra destinazione.
    La seconda proposta è un invito a tutta la classe politica: siate i primi ad iniziare a versare parte dei vostri risparmi su questo conto, fatevi seguire da giornalisti e telecamere che documentino il vostro bel gesto. Avrete riconoscenza e voti a non finire.
    Naturalmente l’invito è rivolto al Presidente della Repubblica e di seguito a tutti gli altri organi dello Stato.
    L’esempio della vostra attività a favore dell’abbattimento del debito pubblico sarebbe trascinante e potrebbe sfruttare lo sperimentato successo dell’emulazione collettiva. In fondo con pochi euro avreste l’eterna gratitudine del popolo elettore.
    Non faccio preventivi, ma se all’iniziativa aderisse anche la moltitudine di ricconi che predicano bene e razzolano con i contributi statali, l’operazione sarebbe seguita da gran successo. Invece della patrimoniale che desiderano tanto, un contributo diretto ad abbattere il debito sarebbe più giusto e redditizio perché non passerebbe per le ganasce spalancate del fisco senza sapere che fine fanno le tasse pagate.
    Animo quindi e non tergiversate, il momento è grave e dobbiamo trovare una ragionevole soluzione.

  21. Claudio Di Croce

    @omero mastix
    Credo che l’esempio del Presidente della Repubblica oltre che essere di grande rilevanza dimostrativa potrebbe essere di grande rilevanza economica essendo da oltre sessantanni a carico dei contribuenti come parlamentare , ministro, senatore a vita , presidente di un ramo del Parlamento , Presidente della Repubblica e quindi qualche soldino dovrebbe averlo . Se poi desse un taglio deciso ai costi astronomici del Quirinale avrebbe la riconoscenza imperitura dei contribuenti . Solo che ho dei fortii dubbi che ciò avvenga . E voi ?

  22. Gianluca

    Assolutamente d’accordo con Giannino. Che si facciano le riforme e l’Italia ripartirà con tutti i problemi del caso visto la situazione drammatica di questi ultimi mesi.

    Gianluca

  23. Saverio Giaconia

    Lancio una provocazione, anzi due:
    1) Al governo (per ridurre la parte di debito detenuta dai non residenti)
    E se fosse il governo ad imporre un risparmio forzoso, pagando una quota di stipendi e pensioni con titoli di stato?
    2) A tutti gli italiani (per rilanciare l’economia e far crescere il PIL)
    Comprare il più possibile prodotti italiani a cominciare dalle automobili. Impariamo da tedeschi e francesi:quante auto straniere circolano a in Germania, quante in Francia e quante in Italiai?
    Io compro italiano da sempre da sempre: al supermercato e nei negozi. Vado in giro con auto italiana e per le vacanze scelgo l’Italia.
    Ma quanti fanno lo stesso?

  24. Alberto

    A volte caro Giannino, lei torna a fare l’ errore di farsi condizionare dalle sue propensioni ideologiche, come quando stimava Tremonti e Berlusconi, indipendentemente dall’ analisi scientifica dei nostri dati economico finanziari, mostrando e descrivendo soprattutto l’ idea che i nostri conti fossero a posto, cioè poco più di qualche mese fa.
    Oggi, con questo articolo, lei sta ripercorrendo una strada analoga perchè se è vero che bisogna tagliare la spesa e gli sprechi, è anche vero che ricomprandoci il debito, facciamo una duplice positiva operazione, mostriamo fiducia nel nostro futuro e contestualmente miglioriamo la nostra indipendenza, che mai come in questa merda di Europa è necessaria. Ma secondo lei, se il debito del Giappone al 200% del PIL fosse per una parte del 50% e cioè per un valore del suo 100% del PIL in mano “straniere”, e con i cazzi paduli che gireranno nel 2012, cosa crede che succederebbe oggi per loro?
    Facciamo quindi attenzione a ciò che diciamo!

  25. Alberto

    Stavolta concordo e rilancio; dovrebbe cominciare proprio lì a dare il buon esempio, altrimenti come può chiedere ad altri di farlo? Ed ancora, faccia come l’ amm.ne USA, inizi a pubblicare tutti i costi del Colle, in rete, come esempio per tutti gli altri colli e montarozzi romani .@Claudio Di Croce

  26. Dan.Ca.

    Tenuto conto che ogni cittadino italiano ha virtualmente quasi 32.000 Euro di debito pubblico sulle spalle, potrebbe sembrare simbolicamente e moralmente giusto acquistarne una parte; potrebbe sembrare addirittura intelligente, vista la prospettiva di ottenere un rendimento nominalmente interessante.
    Ma questa scelta è economicamente, finanziariamente, tecnicamente poco lungimirante nonché politicamente inopportuna.
    Dal punto di vista economico, finanziario e tecnico, ribadirei quanto scritto da Giannino, aggiungendo solo che è illusorio pensare di risolvere il problema del debito facendolo comprare ai residenti, anche perché è impensabile che gli italiani possano acquistare in massa tutte le future emissioni di tali titoli. In questo senso, neppure il problema della speculazione sarebbe completamente risolvibile (ricordiamoci che da settimane la BCE sta spendendo centinaia e centinaia di milioni nel tentativo – ancora tutt’altro che riuscito – di bloccare tale fenomeno).
    Dal punto di vista politico, inoltre, questa idea “patriottica” risulta poco opportuna perché il fatto che l’acquisto di una certa quantità del debito pubblico da parte del popolo italiano possa far rifiatare, sia pure per poco, le Casse dello Stato, rischierebbe di far adagiare oltremodo la classe politica, rimandando ancora una volta le riforme strutturali e il taglio della spesa pubblica, unici atti che invece possono far riemergere l’Italia in maniera seria e duratura.

  27. omero mastix

    Per abbattere il debito non si possono comprare i titoli governativi perché il debito rimane anche se nelle nostre mani. E’ un palliativo. Bisogna invece incidere con un percorso lineare che non passi dalle fauci del fisco, ma direttamente a scomputo del debito.
    Vedo che la mia proposta è stata accolta come fosse originale anche da un certo Librandi che però mette a disposizione dei volenterosi un suo conto corrente.
    Occorre invece un c/c del tesoro che versi direttamente sul capitolo giusto le entrate come quando si vendono i beni patrimoniali.

  28. italiano

    il vero disastro dell’italia messa in ginocchio,e’ EQUITALIA SUD S.P.A.
    prima o poi saremo colpiti a milioni da questa agenzia di riscossione che appartiene ad uno stato vorace e sprecone e che sta’ seminando la morte per qualche milione di cittadini e piccole aziende,e che non va’ a colpire la grande evasione o i vari vip intoccabili.esiste una lista su internet di societa’ e persone alle quali e’ vietato spedire cartelle esattoriali se non si e’ autorizzati dai capi bastone politici o alti papaveri del governo.(vedere anche una trasmissione dello scorso anno dove REPORT denuncia quanto sopra.)

  29. PAOLO

    In un Paese che avesse una politica “normale”, vale a dire affidabile e motivata solo alla corretta gestione dell’ interesse pubblico, sarebbe senz’altro accettabile e sostenibile la proposta del sig. Melani. In Italia la politica che ha governato non è nè competente nè onesta. Credo quindi che sia condivisibile l’opinione di Giannino. Credo che al mio cliente darei anch’io lo stesso consiglio. Chi ha governato in questi ultimi dieci anni (o quasi) ci racconta che non ha alcuna responsabilità per la enorme mole di debito pubblico. Sfacciatamente ripete che il debito è eredità della DC e del PCI. I numeri tuttavia, per chi non è avvezzo al bluff quotidiano, dicono che alla fine del 2001 lo stock de debito pubblico ammontava a 1.300 mld. e che oggi assomma 1.900 mld.
    Sono 600 quindi i miliardi accumulati solo in questi 10 anni. Anche questi sono eredità della DC? Dieci anni non sono stati un tempo sufficiente per assumere provvedimenti tesi a mettere la finanza pubblica in equilibrio?
    Se ne vada questa politica infetta e corrotta. Speriamo cher la crisi la spazzi via e che ci rimanga qualcosa su cui costruire un Paese.

  30. federico

    ma anche volendo,con quali soldi oggi come oggi gli italiani possono investire in titoli nazionali?strangolati dal fisco,dalla burocrazia e dai pessimi servizi che abbiamo….per non parlare delle miriadi di tasse che inducono spessissimo all’errore,poi arriva EQUITALIA CON UNA BELLA CARTELLA ESATTORIALE CHE DOPO 4 ANNI TE LA MANDANO CENTUPLICATA PER LE SANZIONI E GLI AGGI CHE LORO INTASCANO.UNA VERGOGNA…………ALLA FINE DEL MESE CI TOCCANO ALTRE TASSE,IL COSIDETTO ANTICIPO DEI SOLDI CHE FORSE GUADAGNEREMO L’ANNO PROSSIMO,E SE UNO MUORE ?FORSE TRA 27 ANNI,FORSE….,VERRA’ RIMBORSATO MA SENZA SANZIONI PER LO STATO.oramai non se ne puo’ piu’e si vedono sempre piu’ nuvoloni neri all’orizzonte,e quel che spaventa si sentono sempre piu’ voci incazzate,forse la primavera araba eccola anche da noi???gli italiani oramai non hanno piu’ nessuna certezza di vivere un bel futuro ma lacrime e sangue e sangue e lacrime,sono decenni e decenni che la classe politica di qualunque colore e con privilegi da sceicchi si e’ ritagliata un posto al sole…loro sempre piu’ ricchi con 3-4 pensioni e il popolo sempre piu’ povero che rischia di non andarci piu’ in pensione,i soldi sono finiti non per colpa dei cittadini ma per queste classi di parassiti che mangiano abbuffandosi con 3 euro che non pagano cliniche e dentista che hanno l’auto blu’,una flotta che fa’ impallidire l’america.
    e tutto questo lo dovremo pagare sempre noi,gli anziani e i giovani.ma attenzione qualche focolaio di incendio e’ gia’ iniziato e il peggio dovra’ venire,la gente si sta’ svegliando e quando uno non ha piu’ nulla da perdere sono guai ma guai seri.

  31. fede

    ma con quale faccia e programmi si presenteranno i signori politici che hanno abdicato, per la loro incapacita’,ad un governo tecnico che dovra’ adottare misure straordinarie.verranno a dirci che queste misure non le hanno volute loro….insomma tutto l’arco costituzionale dira’ che la colpa non e’ stata loro ma del governo di tecnocrati.ma i cittadini italiani la faranno pagare molto cara a chi ha mandato l’italia a scatafascio,a chi si e’ mangiato i soldi degli italiani ed ora vogliono che sia un’altro a prendere le decisioni……..!!ci siamo svegliati noi non vogliamo piu’ pagare per i ladrocini e la corruzione dei nostri governanti che vogliono rottamare perfino gli anziani negandogli il diritto alla pensione,scippandoli del fututo e dei soldi pagati all’inps,DOVREMMO GIRARE TUTTI CON LE PEZZE AL CULO?PER MANTENERE ANCORA GLI INNUMEREVOLI PRIVILEGI DI CUI GODONO PARLAMENTARI,SOTTOSEGRETARI,ASSESSORI REGIONALI,PROVINCIALI E COMUNALI E CHI NE HA DI PIU’ NE’ METTA,TUTTA GENTE DA 150.000,00 EURO L’ANNO PIU’ PRIVILEGI NON DA POCO.E TRA 1 ANNO E MEZZO DOVREMO VOTARE PER CHI???PER COLORO CHE HANNO TRADITO L’ITALIA CON PROMESSE E MENZOGNE DI CUI SOLTANTO LORO SONO CAPACI,POLITICI E AMMENNICOLI VARI,E CHE ORA SI ARRAMPICANO SUGLI SPECCHI RIEMPENDOSI LA BOCCA CON I GIOVANI E PER IL BENE DEL LORO FUTURO,MA CHE VOLETE CHE GLIENE FREGHI DEI NOSTRI GIOVANI..ANDRANNO AVANTI SOLO I PARENTI E I SUPER RACCOMANDATI E MAGARI CON QUALCHE COSPICUA MAZZETTA DA DIVIDERSI SIA A SINSTRA A DESTRA CHE AL CENTRO,MHA……I GIOVANI A 30 ANNI SONO ANCORA ASSISTITI DAI GENITORI E SE NON CI FOSSERO LORO A QUEST’ORA SAREBBERO ALLA FAME ASPETTANDO UNO STRACCIO DI LAVORO,E SE NON CI FOSSERO I PENSIONATI,O COLORO DA MANDARE IN PENSIONE PIU’ TARDI POSSIBILE,INSOMMA VICINI VICINI ALLA DIPARTITA, A TENERE I NIPOTI PER MANDARE A LAVORARE I FIGLI,CON ENORMI SFORZI E SACRIFICI,L’ITALIA SAREBBE FINITA DA UN BEL PEZZO.SE IL FISCO CONTINUERA’ A STRANGOLARE ANCORA FAMIGLIE E PICCOLE AZIENDE CHE NON POSSONO PIU’ PAGARE MIRIADI DI TASSE DIRETTE,INDIRETTE,GABELLE SU GABELLE,SANZIONI PESANTISSIME DI EQUITALIA (INIQUITALIA DOVREBBE CHIAMARSI),CHE AMMAZZA CHI E’ IN DIFFICOLTA’ MA CHE LASCIA STARE CHI PER 20 ANNI SI E’ NASCOSTO AL FISCO EVADENDO MILIONI DI EURO,POSSIBILE?MA DA CHI E’ STATO COPERTO?CE NE SONO MOLTISSIMI IN ITALIA O SCAPPATI ALL’ESTERO COMPLETAMENTE SCONOSCIUTI AL FISCO CHE VA’ NATURALMENTE A RACIMOLARE SOLDI SOLO A CHI E’ INDIFFICOLTA’ E CHE FA’ REGOLARE DENUNCIA MA CHE NON PUO’ PERMETTERSI PIU’ DI PAGARE GABELLE AD UNO STATO SEMPRE PIU’ VORACE E NON PIU’ CREDIBILE ED INVISO ALLA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI.DICIAMO GIU’ LE MANI DALLE PENSIONI ,BASTA RITOCCHI E FINESTRONI E FINESTRELLE,LA FRANCIA STA’ PEGGIO DI NOI E NOI GIA’ SIAMO COME LA GERMANIA,BASTA!!!!BASTAAA!!!!TOCCARE I NOSTRI SOLDI..!ED INFINE ATTENDIAMO “MONTI”AL VARCO…PERCHE’ SIAMO STUFI DI PAGARE SEMPRE NOI CHI DOVREBBE ESSERE AL NOSTRO SERVIZIO MA CHE A FRONTE DI CIO’ CHE PAGHIAMO NON CI DA’ UNO STRACCIO DI SERVIZI.!

  32. fede

    PS.

    DA MONTI “IL TECNICO”ABBIAMO SENTITO O INTRASENTITO TUTTO MENO CHE I TAGLI ALLA POLITICA MA FATTI SERIAMENTE ANCHE SU TUTTI I PRIVILEGI.ATTENDIAMO CHE SI APRA UNO SPIRAGLIO DI LUCE…L’ITALIA NON ANDRA’ A FONDO,AL MOMENTO OPPORTUNO IL POPOLO SI RIPRENDERA’ LA SOVRANITA’.

  33. Sandro

    Oro alla Patria. Vorrei ricordare che le banche in quella giornata hanno ceduto i BOT acquistati all’ultima asta con 30/ 40 centesimi sopra il prezzo medio di aggiudicazione in asta.Poi ,condivido lo spirito patriottici ma che vuol “ricompriamoci il debito”,puoi mica scegliere la controparte di borsa!!
    Prendo atto che i pensionati evasori fascia 500-980 euro sono stati graziati e potranno continuare ad evadere con il contanti ritirato alla posta.
    Ci volevano 7 giorni per capire che era una norma idiota.e poi attenzione a non esagerare e violare il sacrosanto principio che e’ solo la moneta ad avere corso legale diretto in tutti gli altri casi, monetica od altro, si tratta di un rapporto creditore/debitore che non e’ surrettizio della moneta. Si al contrasto all’evasione tramite la diminuzione del contante circolante ma NO alle stupidaggini e NO alla stato di polizia.

Leave a Reply