17
Gen
2021

My Social

Un progetto per tutelare privacy e libertà nei social network

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Marcello Mazzilli.

La reazione delle grandi piattaforme ai fatti di Capitol Hill ha riaperto il dibattito sulla natura dei social network ovunque nel mondo, prefigurandone l’equiparazione a editori tradizionali e suggerendone una più stringente regolazione. Ma l’alternativa non potrebbe essere invece un progetto “di mercato”? Questa è la sfida, intellettuale e imprenditoriale, del progetto inviatoci da Marcello Mazzilli, che pubblichiamo augurandogli la miglior fortuna.

My Social

I social network hanno dimostrato di non essere semplicemente siti web sui quali ci scambiamo con gli amici ricette, barzellette o foto delle nostre vacanze. Sotto ogni aspetto si tratta di una piattaforma di comunicazione, esattamente come une rete telefonica o stradale. Le “reti sociali” collegano persone e, nel tempo, sono diventate il canale privilegiato per motivi di lavoro, di amicizia e per ogni altra interazione umana. In un certo senso, le nostre pagine social sono diventate uno strumento che mette a disposizione agli altri gli elementi necessari a capire chi siamo, come il nostro paese, il nostro abbigliamento, la nostra lingua … persino la nostra faccia.

Offrire questi servizi è estremamente proficuo (basti pensare a Twitter o Facebook), giacché I dati degli utenti possono essere utilizzati per generare pubblicità mirata, ma non solo. Le società che gestiscono I social network possono ricostruire completamente il quadro di relazioni sciali di ogni individuo e questo può generare enormi feed di dati e un incredibile quantità di informazioni utili a fini di marketing, di analisi sociale e di comunicazione politica.

Siamo convinti che il potere accumulato da queste società sia enorme, forse troppo. I recenti avvenimenti negli Stati Uniti dimostrano che concedere a tali società il potere di controllare la libertà di parola degli utenti e la possibilità di censurare le loro opinioni è estremamente pericoloso. Le società big tech possono addirittura decidere (come in effetti è avvenuto) di ridurre al silenzio quei leader politici dei quali disapprovano le opinioni e, come abbiamo visto, non hanno esitato ad avvalersi di questo potere.

Crediamo nella libertà di parola e siamo convinti che le persone debbano essere libere di affermare tutto quello che vogliono; solo alle autorità di polizia (e in alcuni casi, neppure a queste) dovrebbe essere permesso di limitare questa libertà. Siamo inoltre convinti che gli utenti debbano essere I soli proprietari dei loro dati e che, ovviamente, siano liberi, se lo desiderano, di condividerli con I propri amici o perfino con società commerciali, a patto che I dati rimangano comunque sotto il loro controllo. Oggigiorno gli utenti potrebbero trovarsi nelle condizioni più favorevoli (in termini di tecnologia, consapevolezza e capacità) di controllar ei propri dati: non manca altro che un software per social network che gli permetta di farlo.

L’idea

Ciascun utente dovrebbe disporre di un sistema di hosting indipendente per I propri dati e per il software necessario per la propria rete “sociale”. Il software può essere open source e verrebbe costantemente aggiornato e curato da sviluppatori volontari.

Gli utenti potrebbero ospitare le proprie pagine social (per il momento possiamo immaginarle alla stregua di un blog) sui propri server personali. Uno spazio su un server potrebbe essere ottenuto gratuitamente, in cambio di pubblicità, oppure a pagamento. In alternativa, potrebbe essere semplicemente una cartella sul sito web del datore di lavoro dell’utente. Gli utenti in grado di farlo potrebbero anche installare un server nella propria abitazione o installare il sito web social nell’ambito della propria NAS domestica. Oppure, ancora, una o più società commerciali potrebbero creare un’autentica piattaforma di social network utilizzando il sistema che stiamo illustrando e che funzionerebbe esattamente come I social network già esistenti. Il punto è che ciascuna pagina utente (specificamente, una cartella) conterrebbe tutti I dati dell’utente stesso (testi, foto, ecc) insieme al software necessario per farla funzionare.

Ciascun utente avrebbe un indirizzo fisico che punterebbe direttamente alla propria cartella – ad esempio, http://somecompanyname/somefolder/MarcelloMazzilli – e questa cartella ospiterebbe tutti gli elementi necessari per mostrare la pagina: il codice open source e I dati utente. I miei amici potrebbero avere indirizzi del tutti diversi, come www.anothername.com/AndrewSmith o 234.123.120.23/BillJackson. Questo non sarebbe un problema: la mia lista-amici (uno dei file nella mia cartella) ricorderebbe tutti gli indirizzi necessari.

Effettuando il login, il software open source che fa funzionare la mia pagina verificherebbe la lista-amici e scaricherebbe dalle pagine dei miei contatti tutti I dati più recenti, mostrandoli nel mio browser, esattamente come se tutti I dati provenissero da un singolo server. Il tempo necessario sarebbe leggermente superiore e parte del lavoro avverrebbe in background. Il mio software imparerà – o riceverà istruzioni in proposito – quali tra le pagine dei miei amici debbano essere consultate per prime, quanti dati conservare prima di eliminarli, cosa scartare e cosa conservare e via dicendo. Ad esempio, potrei decidere di conservare nel mio folder un massino di 10 GB di dati, oppure solo I dati più recenti di un mese fa e così via.

In sostanza, il sistema funzionerebbe come una applicazione di posta elettronica, conservando tutti I messaggi completi di foto o video, ma li mostrerebbe come una pagina web social, permettendo interazioni più veloci e un’esperienza più user friendly.

Per maggiori informazioni o per contribuire al progetto: marcello.mazzilli@gmail-com

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