8
Dic
2011

Manovra Monti: Liberalizzazione della vendita dei farmaci: contrordine compagni!

È veramente fastidioso notare come le norme in materia di decreto-legge siano sistematicamente violate: nello specifico, un testo approvato dal Consiglio dei Ministri subisca ampie e svariate mutazioni dopo il voto del Consiglio dei Ministri e prima di ottenere l’agognata firma del Presidente della Repubblica. Ma non si potrebbe!
Andiamo al caso concreto.Come avevo già detto in un precedente post, la liberalizzazione della vendita dei farmaci di “fascia C” era presente tout court nel primo testo del decreto legge, ma poi era magicamente intervenuto il limite di popolazione: la vendita è liberalizzata, ma solo nei comuni con più di 15mila abitanti. Chissà poi perché 15mila e non – putacaso – 9.746.

Adesso scopro, mio malgrado, che il testo sottoposto al Presidente della Repubblica reca una clausoletta in più, non banale e non casuale: la liberalizzazione è possibile solo nei comuni sopra ai 15mila abitanti che siano “in possesso dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi fissati con decreto del Ministro della salute, previa intesa con la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regione e le Province autonome di Trento e di Bolzano, adottato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto”.

Fantastico questo Paese: non finirà mai di stupirmi!

Pensate: hanno inventato il Consiglio dei Ministeri virtuale, che approva le modifiche ai testi già approvati, mediante, viene da pensare, convocazione e delibera telematica! Perché, badate bene, senza l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministeri, la nuova norma è ragionevolmente incostituzionale.

Nel merito, poi, la norma è geniale: quali sono questi mitici requisiti “strutturali, tecnologici ed organizzativi”? Non è dato saperlo, né comprenderlo minimamente. E se il decreto del Ministro della Salute non viene adottato? Nulla, non succede alcunché, resta tutto com’è. E chi s’è visto s’è visto.

Sapete quanti posti di lavoro aveva generato il Decreto Bersani, che ha permesso la nascita delle parafarmacie? Più di 7.000 (stimando per difetto), così: con un semplice tratto di penna. Abolendo la pianta organica se ne produrrebbero a decine e decine di migliaia, così: con un tratto di penna.

Intanto adesso, per sicurezza, resta tutto fermo, in dolce attesa del decreto del Ministero della Salute, giusto per scongiurare il rischio che qualcuno colga al balzo l’occasione per mettersi a lavorare.

Complimenti, complimenti vivissimi: veramente un bel modo di “fare crescita”!

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21 Responses

  1. Dick Dastardly

    Sul metodo, bisognerebbe dire che in questo caso almeno un testo c’era. Già un passo avanti rispetto a Tremonti che portava in Consiglio dei ministri “decreti” scarabocchiati in tre righe su un foglietto volante e il testo vero lo faceva dopo. Peccato che poi l’invincibile volontà di non cambiare niente sia la stessa.

  2. pharma pusher

    La lobby dei farma-rendita-di-posizione-cisti (oramai ridotti a spacciatori di antirughe, ricresci capelli e preservativi) la spunta ancora. Farmacisti collaboratori ridotti a piazzisti, licenze intergenerazionali da feudo e associazioni atf federfarma con le mani ovunque. Where’s Passera?

  3. farmacista indignata

    Questa riforma avrebbe avuto un senso se non dovessero introdurre il vincolo dei 15.000 abitanti. ma non si rende conto il Governo che una paraframacia con fascia C potrebbe impiantarsi più che bene in un paese sopra i 5.000 abitanti?facendo un calcolo se in un paese di 5.000 abitanti ed è, purtroppo per legge, la sola farmacia del paese e fattura occhio e croce -è anni che lavoro in farmacia- circa un milione di euro per quale diavolo di motivo non potrebbe sorgere una parafarmacia, un corner con fascia C?Calcolando che la parafarmacia con fascia C comunque non fatturerebbe come una farmacia a tutti gli effetti anche se portasse via la metà del fatturato alla farmacia quale problema ci sarebbe?si c’è: che un grasso vecchio e miliardario titolare di farmacia guadagnerbbe meno mentre un giovane farmacista imprenditore è costretto a dirottatarsi se vuole far carriera in un paese sopra i 15.000 abitanti e aprire la sua diavolo di parafarmacia con fascia C in una città dove solo per l’affitto pagherebbe più di 30.000 euro annui -mi sono informata-!!!il vincolo se proprio dovesse essere messo andrebbe sopra i 5.000 abitanti non 15.0000!!sopra i 15.0000 che nuovi posti,che nuove prospettivi vengono create per un giovane che parte da zero!!??!!e poi cosa significa il commento di Federfarma: “venderemo i farmaci anche in macelleria di questo passo?”…io rispondo che benvengano farmaci in macelleria perchè il mio camice bianco, la mia croce di professionista vale in macelleria quanto dietro il banco di una farmacia perchè siete voi a privare un giovane laureato della possibilità di aprire una farmacia e a questo punto anche una parafarmacia con fascia C che avrebbe potuto essere un’alternativa vincente. Basta con le lobby!!basta con i figli di papà!!ci siamo anche noi:farmacisti volonterosi, giovani che vogliono realizzarsi professionalmente non riempirsi le tasche di soldi…al momento il mio stipendio è quello di un’impegata che fa straordinari..che potere ha la croce sul mio camice!!avrei avuto più prospettive a lavorare dopo le superiori e aprirmi un negozio di vestiti…però, purtroppo o per fortuna amo la mia professione..

    Farmacista indignata

  4. Matteo Pasquetto

    Cosa volete pretendere da questo paese? Buon senso, opportunità per i giovani, meritocrazia? Migliore gestione della cosa pubblica? Andiamo, queste sono cose per paesi civili, non per il nostro. Sono titolare di una di quelle parafarmacie che non rientrano nel quorum dei 15000 abitanti..cosa volete che vi dica? Della rabbia e della frustrazione mia e di tanti altri colleghi che con immensi sacrifici stiamo portando avanti le nostre attività perchè ci crediamo fino in fondo? Della determinazione a voler andare avanti a combattere per i nostri diritti? Dello sforzo che quotidianamente facciamo per essere come e meglio dei nostri colleghi che lavorano in farmacia senza avere le tutele legislative e gli appoggi politici che difendono le loro attività? Sono tutte cose che non interessano a chi deve decidere della nostra sorte. Che spreco di talenti, che potrebbero altrimenti venire messi a disposizione in modo più profittevole per il paese. Ma alla fin fine, ed è magra consolazione, posso dire senza tema di sbagliarmi che è questo paese che non ci merita.

  5. Valter

    Sui posti di lavoro generati dal Decreto Bersani farei solo una verifica nel merito, in quanto, pur non disponendo di dati reali, risulterebbe che una grande quantità delle para-farmacie aperte sono in effetti di proprietà di farmacisti titolari di farmacia. (che così hanno ridotto la potenziale concorrenza). Era ed è sufficiente vietare l’apertura di para-farmacie da parte di titolari di farmacia e/o parenti/legati sino al 4° grado. Prova ne è anche la grande difficoltà delle para-farmacie nell’approvvigionamento dei prodotti da parte delle società di distribuzione. In ogni caso il limite di 15.000 abitanti e la norma successivamente introdotta la dice lunga sulla forza delle lobbies dei farmacisti che così riescono a richiedere valori per la cessione delle stesse che vanno al di là di ogni buon senso e delle tecniche di valutazione aziendale basate sulla redditività prospettica. Anche questa è una casta (mediamente arrogante e poco professionale) che oltre a godere di evidenti privilegi blocca lo sviluppo del paese, la concorrenza e costituisce una barriera all’entrata invalicabile da parte di giovani se non figli di farmacisti o detentori di grandi patrimoni. Alla faccia della meritocrazia !!

  6. Sandro

    La lobby delle farmacie dopo aver minacciato per molto tempo i distributori di farmaci e, visto che ha perso la causa contro le parafarmacie, ora si butta a capofitto sul decreto di Monti. Questo significa che Monti aveva fatto centro, contro un categoria che in tutti questi anni si é sempre arricchita. Se peró Monti cala le braghe come sembra significa che anche lui in definitiva é un colluso……

  7. Antonio

    I farmaci sono un “boccone” prelibato per i supermercati, la famigerata legge bersani non era nient’altro che l’introduzione dei farmaci dentro le grandi catene di supermercati, dice bene in parte Walter, molte parafarmacie sono state aperte da figli, mogli o “prestanome” di titolari di farmacia, infatti la legge precludeva l’apertura degli esercizi commerciali adibiti a vendita di farmaci a quest’ultimi, per non dire quante catene di parafarmacie sono state aperte dai distributori di farmaci. se realmente si voleva dare più occupazione bastava togliere i limiti territoriali, rivedere le piante organiche, abbassare il numero di abitanti necessari all’apertura di nuove farmacie, ad esempio portarle dagli attuali 5000 a tremila, e comunque attualmente non vengono rispettati nemmeno questi limiti, infatti in questo paese vi sono molteplici comuni con popolazione ben al di sopra dei 5000 abitanti avente una sola farmacia. Vi sono le leggi, basta farle rispettare, iniziamo a fare concorsi per nuove sedi farmaceutiche, concorsi non manipolati per accontentare il “raccomandato” di turno, e vedremo quanti posti occupazionali si verrebbero a creare.

  8. Alessandro

    Ma continua a scrivere queste stupidaggini? Prima pensavo fosse ignorante, ora capisco che è solo cretino!

  9. pcm

    Non è una liberalizzazione ma un mero trasferimento di fatturato verso la GDO. Credo che sarebbe più corretto consentire di aprire le farmacie ovunque e senza limiti territoriali. Per quanto attiene il prezzo del farmaco occorre agire anche sui medici di base, che sono constantemente “invogliati” dai cd informatori farmaceutici

  10. ROSI

    Ma è possibile che non si riesca a capire che ai CARI POLITICI DEI FARMACISTI NON INTERESSA NULLA ?? SE davvero stesse loro a cuore la lotta alle c.d. lobbies perchè non toccare i notai che sono una realtà solo italiana ? UN NOTAIO OGNI 5000 ABITANTI CON GUADAGNI DI 40.000 EURO MENSILI MINIMO, o i MEDICI DI FAMIGLIA ( uno ogni 2000 abitanti con stipendio fisso di 5,000 euro al mese più certificati , studi privati ect) , SE I POLITICI SI ACCANISCONO SOLO SULLA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI UN MOTIVO CI SARA’ NOOO? QUALE E’ SECONDO VOI??? PENSO CHE SOLO GLI STUPIDI NON LO ABBIANO CAPITO !!BASTA CON QUESTO ODIO PER I TITOLARI DI FARMACIE LO VOLETE CAPIRE CHE IL VERO NEMICO E’ LA GDO ? E CHE IL SUO SCOPO E’ CUCCARSI ANCHE L’ULTIMO SETTORE MERCEOLIGO ANCORA ASSENTE NEI LORO SCAFFALI ??? E CHE DIVIDERE LA CATEGORIA E’ TUTTA UNA TATTTICA PER SCARICARE LE COLPE SU ALTRI ( IN TAL CASO I TITOLARI DI FARMACIE) E RAGGIUNGERE IL LORO SCOPO?? se davvero esistesse una potente lobby delle farmacie gli otc e i sop non sarebbero mai usciti , e tantomeno la classe c , se fossero i titolari di farmacia a decidere questo scempio tutto italiano non sarebbe accaduto ma la liberalizzazione o non sarebbe avvenuta mai ( ripeto vedi notai e medici di famiglia) o sarebbe avvenuta in modo tale da non intaccare l’immagine professionale della categoria che a breve si trasformerà in tanti camici con lo stemma della coop: FARMACISTI SVEGLIATEVI!!
    P.S NEI CENTRI CITTADINI IL QUORUM è MOLTO AL DI SOTTO DEI 4000 ABITANTI , MA E’ POSSIBILE CHE SIATE COSì IGNORANTI??

  11. ROSI

    E POI QUESTA STORIA DEI POSTI DI LAVORO IN PIU’!! E TUTTI QUELLI CHE SONO STATI LICENZIATI DALLE FARMACIE O NON ASSUNTI (OGGI QUASI NESSUNA FARMACIA HA PIU’ IL POTERE DI ASSUMERE ) E POI PER VOI IL FARMACO COSA E’ UN OROLOGIO UNA BORSA UN PANTALONE ALLA MODA ? PIU’ PUNTI VENDITA CI SONO E PIU’ LA GENTE COMPRA?? MA SI PU0′ DAVVERO CONSIDERARE IL FARMACO ALLA STREGUA DEGLI ALTRI BENI DI CONSUMO????

  12. marcello

    indegno pensare che il farmaco sia bene di consumo sei un indegno vai a studiare e fatti i concorsi. i posti di lavoro poi sono un travaso dai licenziamenti che ha fatto la farmacia perche costretta. ignorante tu e bersani

  13. AMSICORA

    parafrasando, potremmo dire che a fare le liberalizzazioni col culo degli altri siamo capaci tutti…
    ad esempio perché mentre si fanno litigare fra di loro farmacie private contro parafarmacie private i comuni non vendono le farmacie di loro proprietà?

  14. Marchese del Grillo

    Che bello vedere la solidarietà tra colleghi, e sì perchè in para-farmacia come nelle farmacie ci sono farmacisti e non para-farmacisti! non dimentichiamolo! oppure, come nel libro di Orwell “la fattoria degli animali” (alle volte c’è qualcuno che non dovendo fare le notti o i turni, ha tempo da perdere leggendo…) ci sono farmacisti più uguali di altri? E pensare che c’è chi paga ad un ente previdenziale professionale un contributo di solidarietà, nevvero? Eppure sarebbe logico che laddove c’è un farmacista ci sia una farmacia e non viceversa, o no? Certo il problema nasce quando la professione di farmacista è “l’unica professione “con il registratore di cassa” e va da sè che in quella cassa un po’ di soldini ci devono finire altrimenti che professionista sarebbe…e solo per puro caso che quei soldini siano legati alla salute della gente…urka sembra quasi una speculazione sui problemi altrui, sigh. Quindi non si cerchino di trovare scuse sull’aspetto non-commerciale della dispensazione del farmaco, altrimenti facciamo come in alcuni paesi scandinavi dove la proprietà delle farmacie è percentualmente statale e si trattano solo esclusivamente farmaci senza “profumi e balocchi” come le nostrane, E lì sì che un professionista dà del suo specie con le preparazioni.
    Eppoi se il problema non è monetario che problema c’è se altri colleghi vogliono mettere in gioco le proprie capacità e conoscenze? La concorrenza è anche questo; o è proprio questo che spaventa? Che senso ha la pianta organica se non quello di privilegiare il guadagno di pochi a discapito dei tanti? l’obbligo di distanza, il quorum pro-farmacia, il limite degli orari sono obsoleti tentativi di protezionismo con l’obiettivo di fare guadagnare i soggetti interessati, e guadagnare con i farmaci ricordiamocelo! e lasciamo in pace i collaboratori che hanno già grane a sottostare ai voleri di un padrone che non è il capo-ufficio che si può denunciare ai sindacati, i sindacati in farmacia valgono come il 2 di briscola e sono quelli dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, etc.); e se c’è qualcosa che non va, “quella é la porta, ciao”…avete mai visto collaboratori farmacisti scioperare? anche se le condizioni economiche contrattuali sono ridicole? o protestare per problemi di ferie orari o altro? io in 40 anni di attività, mai…però i titolari quando qualcosa non li va a genio, tipo sconti, potenziamento delle farmacie asl, parafarmacie e quant’altro, lo sciopero lo fanno oppure minacciano l’indiretta… e pensare che contro il “tentativo Monti” si sono messi in mezzo licenziamenti, neo laureati, fantomatiche associazioni europee, farmacie comunali e ospedaliere (anche quelle, quando serve!). Sappiamo tutti che il termine para-farmacie è stato utilizzato dalla Turco per calmare l’ira di federfarma, che ha tenuto subito a ricordare a report dei lauti “finanziamenti” (a mo’ di colletta) al MinSal o chi per esso. Taccio tutti i tentativi di disegni legge recenti per eliminarle (es. dl Gasparri-Tommassini) Purtroppo un monopolio non può essere considerato il miglior sistema possibile e di esempi c’è ne sono tanti, uno su tutti le ferrovie italiane… più farmacie possono voler dire solo più servizio ai cittadini, più idee, più professionalità, più voglia di fare che un sistema chiuso e acquisito non stimola.
    Infine egregi titolari, se siete così sicuri di voi che problema c’è, e chi lo ha detto che le nuove farmacie si concentreranno solo nei grossi centri, certo una legge che limita ad un minimo di 15000 abitanti non aiuta…si fanno sempre e solo illazioni che non potranno mai essere provate, come quella che eliminare la pianta organica porterebbe all’apertura selvaggia di miriadi di farmacie, cosa di questi tempi non molto possibile perchè il rischio imprenditoriale è altissimo, oppure entrerebbero capitali esterni, e con ciò? ho conosciuto decine di proprietari di farmacie private non-farmacisti! Un’ultima cosa: non sapete che postare in maiuscolo equivale ad urlare e chi urla ha sempre torto? …
    Complimenti a Silvio Boccalatte per la pervicacia e per eventuali commenti incoerenti rispondo già adesso come il vero Marchese: “Io so’ Io e voi nun siete un caz..beep..!”
    Ad maiora

  15. Franco

    @Sandro
    ..e perché non liberalizzare proprio le farmacie? Con i dovuti requisiti tecnici minimi (cioè la presenza di un farmacista) perché non svincolare il numero delle farmacie dal numero di abitanti.
    Franco

  16. il jack

    non vedo quindi dove sta il problema, entro 60 giorni la GDO si mangerà quello che ancora non era riuscita ad afferrare , il compartimento del farmaco, e non nascondiamoci dietro un dito questa è una legge regalo per alcuni supermercati mooooooolto vicini alla sinistra altro che più parafarmacie . spiegatami solo una cosa che non mi è chiara, lo sconto sembra quasi più selvaggio per i farmaci di fascia C che per per SOP OTC dove non si potevano fare concorsi , vendita sottocosto ecc. il 3×2 di viagra è meno dannoso del 15 % di tachipirina per il paziente ??? mah la sanno proprio lunga quelli li..

  17. warren buffet

    NON AVETE CAPITO UN TUBO

    INTERESSI ATTUALI
    1) FARMACIE PRIVATE (CASTA PRIVATA)
    2) FARMACIE COMUNALI (CASTA PUBBLICA)
    3) MULTINAZIONALI

    CHI VUOLE ENTRARE NEL SETTORE
    1) GRANDE DISTRIBUZIONE (CENTRI COMMERCIALI)
    2) GIOVANI DISOCCUPATI FARMACISTI

    CHI RIUSCIRà AD ENTRARE
    1) GRANDE DISTRIBUZIONE (CENTRI COMMERCIALI)

    COME CI RIUSCIRANNO
    1) CON LA PRESSIONE DELLE MULTINAZIONALI SULLO STATO
    2) DICENDO CHE LO FANNO PER MIGLIAIA DI GIOVANI DISOCCUPATI
    3) CHE SI ABBASSERANNO I PREZZI A VANTAGGIO DEI CLIENTI

    CHI RIMARRà FREGATO
    1) FARMACIE PRIVATE (MINORE INCASSO)
    2) FARMACIE COMUNALI (MINORE INCASSO+TASSE PER SOPPERIRE)
    3) GIOVANI PARA-FARMACISTI (CHIUDERANNO INDEBITATI)

    EPPOI?
    1) SI ABBASSANO I PREZZI FACENDO CHIUDERE I NEGOZIETTI
    2) SI LEGIFERA PER CHIUDERE IL SETTORE SOLO A QUESTI 3

  18. daniele

    siamo alla fine dei più nobili e apprezzati lavori che da quasi 800 anni opera nel nostro paese e tutto perchè…….perchè ognuno vuole la SUA farmacia perchè ha i requisiti ,bene sono d’accordo apriamo i concorsi e abbassaiamo il numero abitanti farmacia e vedrete che lavorerete per una professione non per un Gdo a % di vendita con il ricatto quotidiano di non PRODURRE.

    il mio rammarico è che dei colleghi si azzuffano per dare lascito alla Coop e Sma che ce la stanno mettendo nel sedere e forse molti non si sono resi conto

    bene viva L’italia e Viva tutti quelli che la mattina si alzano per un sogno che con questa manovra svanirà

  19. SOROS

    1) i grandi ricchi sono liberisti così possono prendersi le quote di mercato solo se queste sono liberalizzate per poi richiuderle agli altri con leggi ad hoc…chi ha grandi capitali non ha paura della concorrenza perché costruisce standard di fatto e li distribusice nel mondo….e acquisisce i piccoli che emergono dal basso facendoli scannare per capire chi è il migliore che va acquisito…come le cavie da laboratorio…

    2) la classe media è corporativista per difendere le sue piccolissime quote di mercato che altrimenti sarebbero portate via dai più ricchi che operando su economie di scala possono abbassare i prezzi distruggendo la piccola impresa….

    3) i poveri sono sindacalizzati per difendere il lavoro

    4) giannino è liberista perché vuole mettersi in mostra ai grandi capitali…nella speranza di continuare a lavorare per loro…così come una donna va in minigonna davanti al merlo con lo yacht nella speranza di essere invitata a salirci e conoscere i ricchi….ma giannino come giornalista è corporativista così può difendere il suo lavoro…altrimenti gli editori che lo pagano potrebbero pagarlo molto meno se non esistesse l’ordine….almeno il 50% di risparmio sul costo dei giornalisti….che in media guadagnano dai 5 ai 10 mila euro al mese…e che costano il doppio agli editori….

    gli altri devono liberalizzarsi…..lui no……

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