14
Nov
2013

Finalmente l’INPS ammette l’amara verità dei suoi conti: a farli sballare i pensionati pubblici

Finalmente ci siamo arrivati, anche il presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua stamane ammette di ”avere qualche peoccupazione” su conti del suo istituto. Altro che preoccupazione. L’amara verità sta nelle cifre, note da tempo. ma, sin qui, “silenziate”.

Nel conto economico, l’INPS aveva cumulato nei 4 anni precedenti il 2012 quasi 25 miliardi di euro di saldi positivi (grazie ai trafsrimenti pubblici per le prestazioni assistenziali, badate). Nel 2012 ha perso 9 miliardi secchi. Nel 2013, secondo le stime dello stesso consiglio di vigilanza dell’istituto, ne perderà altri 9,2 se non di più. Ma il presidente Mastrapasqua in passato, a chi reagiva a questo allarme rosso, replicava abitualmente che l’INPS è in piena sicurezza, poiché a inizio 2013 l’avanzo di amministrazione era ancora superiore a 40 miliardi. L’avanzo di amministrazione non è però un indicatore di equilibrio del conto economico, ma un coefficiente di liquidità: è la somma della cassa disponibile più i residui attivi e meno quelli passivi, cioè i crediti e debiti a bilancio.

Mastrapasqua aveva ragione nel sostenere che la cassa per continuare a pagare le pensioni c’è. Ma ha avuto torto nel dire che non c’era da preoccuparsi, prima di cambiare tono, oggi. Le perdite cumulate e previste – altri 10 miliardi nel 2014 e altrettanti nel 2015 – non solo sono tali da sopravanzare l’avanzo di amministrazione, ma renderanno negativo già dal 2015 il patrimonio netto dell’INPS, sceso intorno a 15 miliardi a fine del 2013.

Sappiamo che cosa determini queste perdite colossali. L’incorporazione nel 2012 nell’INPS della gestione Inpdap ed Enpals dei dipendenti pubblici. Il passivo 2012 dell’Inpdap è stato di 7,6 miliardi, con un patrimonio negativo di 23 miliardi. In 20 anni l’Inpdap ha sempre battuto record di profondo rosso. I contributi non sono mai stati sufficienti a coprire le spese per pensioni, che sono più elevate di quelle private a parità di qualifica. Per reggere lo sbilancio, politica e sindacati hanno sempre tifato per l’aumento dei lavoratori pubblici (per averne i contributi): ma con lo stop al turnover di questi anni i dipendenti pubblici hanno iniziato a diminuire, e il deficit tra contributi versati e prestazioni si aggrava.

I “regali” ai pensionati pubblici si aggiungono al rosso storico dei fondi dirigenti, elettrici, telefonici e dei coltivatori diretti. La folle scelta di questi ultimi anni – alzare le aliquote contributive ai lavoratori parasubordinati – per quanto realizzi un attivo di 9 miliardi, è in grado di equilibrare le perdite degli altri fondi di lavoro privato, non quelle del lavoro pubblico.

Prima che la riforma Fornero entri pienamente in vigore, per moltissimi anni le pensioni elevate del sistema retribuitivo pre-Dini continueranno a essere pagate. Servirebbe dunque un intervento equitativo proprio sulle pensioni pubbliche: ma nessuno ci metterà mai mano, in nome della solidarietà. E allora bisogna saperlo: nei prossimi anni occorreranno iniezioni per miliardi dalla fiscalità generale. Perché l’INPS dipenderà sempre più da interventi extra bilancio per le prestazioni economiche temporanee – 50 miliardi annui rispetto ai 255 di pensioni corrisposte – e non solo per quelle. Sapevatelo, come si suol dire.

You may also like

Pensioni: NON sono in equilibrio, è un welfare NON per giovani, famiglie e poveri
La Mosca al naso e le riforme virtuali—di Gemma Mantovani
Pensioni, rimedi non ortodossi a 4 guai: troppa spesa sul Pil, il deficit Inps, pensionati poveri, giovani senza futuro
Volevo solo vendere la grattachecca—di Daniele Mandrioli

20 Responses

  1. Elena

    Gentilissimo,
    aspetto, insieme ad altri, che stenda – o che ci indichi dove sia gia’- un articolo chiaro e con poche ‘presupposizioni di conoscenze economiche’, su questo intervento equativo, che secondo lei servirebbe. ‘Servirebbe dunque un intervento equitativo proprio sulle pensioni pubbliche: ma nessuno ci metterà mai mano, in nome della solidarietà’

    Nell’intanto, le esprimo apprezzamento per la menzione delle alte aliquote contributive presso la G. separata dei parasubordinati. Confesso anche di non aver chiaro come mai i contributi dei parasubordinati gioverebbero al recupero del ‘rosso’ dei privati e non del pubblico. E’ questione di quantita, o di qualita della distribuzione nei diversi comparti INPS?

    Grazie,
    EV

  2. Francesco_P

    Che fregatura! Per una vita ho pagato contributi INPS e adesso, che sarebbe stata ora di andare in pensione secondo i parametri pre-Fornero, prima mi vedo spostare in là l’eta pensionabile e poi mettere in gioco la solvibilità del sistema pensionistico a partire dal 2015. Ma i beneficiari dei 15 anni 6 mesi e un giorno, che da anni percepiscono le immeritate pensioni, non si possono toccare.
    E’ un tipico esempio di cosa significano parole come “giustizia sociale” e “redistribuzione“, fra le più amate della propaganda dei mangiapane a ufo.
    La mia è solo un modesta osservazione ed anche un po’ un piccolo sfogo: “chiunque affermi che il libero mercato sia ingiusto, prima di parlare dovrebbe giustificare le fregature che ci affibbia il settore pubblico”. Quanti scrocconi pubblici dovrebbero tacere come frati trappisti!

  3. DDPP

    Spero che per chiudere il buco di bilancio dell’exINPDAP siano finalmente chiamate alla conta le nuove generazioni anche in età scolare.
    Auspico che ad ogni Giovane siano imposti almeno 10 anni di lavoro servile al servizio dei Burocrati Statali.
    Togliamo ai nostri amati Leader Burocratici il fardello del lavoro domestico. Diamogli nuovi servitori!
    E se poi il buco previdenziale diventa una voragine senza fondo? Pazienza, qualcuno (non loro) pagherà due volte!

  4. saf

    Complimenti a Giannino per la chiarezza e la semplicità che dimostra, ancora una volta, nell’informare i suoi lettori. I suoi commenti sono certamente più professionali ed efficaci dei molti altri fatti in materia da super laureati Oxfordiani o Bostoniani o del vattelapesca nonché da politici che definire semi-analfabeti è un eufemismo ….

  5. giuseppe

    @ Francesco_P

    Figurarsi se toccano i baby pensionati. In questa finanziaria (non so se sia ancora in piedi) c’è un’altra bella sorpresa. Lo scivolo di dieci anni ai militari e alle forze dell’ordine. Ed è tutta responsabilità di Monti e del suo partito. Prima con Di Paola (che ha scelto lui personalmente) e poi con Mauro, che è di Scelta Civica e da buon Liberale quale afferma di essere ha sostituito pari pari lo statalista La Russa nella difesa strenua e corporativa di certi settori statali. Più Liberali i comunisti di questi qui!

  6. Caronte

    Che tristezza e che stanchezza, possibile che dove ti giri giri trovi queste belle notizie.
    Cosa ci dobbiamo aspettare ancora?

    Povera Italia!

  7. Matteo

    Si potrebbero calare le pensioni minime a 400 euro; le baby pensioni sono state abolite più 20 anni fa, dunque non si possono riabolire di nuovo, non c’è più guadagno, oramai i baby pensionati sono diventati pensionati normali. Ma se la capacità d’acquisto della popolazione si riduce, diminuisce la domanda di beni, le imprese licenziano, aumenta la disoccupazione, diminuiscono i contributi e l’IMPS va ancora più a picco. Morale: isolare il problema IMPS, crederlo risolubile con analisi contabili, è un operazione senza speranza.

  8. B&B

    Dov’è la novità? La questione è sempre la stessa, stessa è la strategia che confonde e mescola le cose e cancella la verità . Per esempio quando si parla di lavoro dipendente bisogna distinguere e pretendere che si distingua tra lavoro dipendente privato e lavoro dipendente pubblico. C’è molta, molta, molta differenza! diverso peso hanno i contributi versati, i primi erano parte dello stipendio percepibile, i secondi parte delle tasse ricevute…mica è la stessa cosa.

  9. claudio p

    in ogni caso dobbiamo aspettarci gravi problemi sociali e di ordine pubblico per il prossimo futuro, ma se si sceglie di affrontare lo sbilancio dell’INPS aumentando la pressione fiscale (altri 50 miliardi all’anno!) l’Italia di domani somiglierà molto all’Egitto di oggi.

  10. vincenzo

    Inpdap ed Enpals con gestioni scellerate hanno divorato tutto quanto in loro possesso non contente, dalla politica, si sono fatte inglobare nell’Inps
    per poter continuare a mangiare tutto il “vitello in pancia alla vacca”; perchè non iniziano a fare finalmente sacrifici, perchè non mettere un tetto alle loro pensioni da favola e perchè noi poveri imbecilli non li mandiamo tutti a casa ma mi raccomando con un bel calcio nel culo. (scusate il francesismo)
    Ciao Vincenzo.

  11. adriano

    “..ma nessuno ci metterà mai mano,in nome della solidarietà.”Quale?Quella che ha tolto ai giovani per regalare ai vecchi?Appartengo alla seconda categoria ma non posso negare che così non va.Non si può imporre un sistema contributivo a chi è costretto a mantenere contemporaneamente chi beneficia di quello retributivo.Bisogna cominciare a parlarne come fa Borghi Aquilini,anche solo per verificare la corrispondenza fra quanto versato e quanto si incassa ricalcolandolo con i nuovi metodi.Intanto vediamo le dimensioni dell’ingiustizia ,poi proseguiamo per passi successivi.Se invece non si fa nulla,risparmiamoci anche le chiacchiere.

  12. firmato winston diaz

    Guardate che non c’e’ nessuna novita’, nel bilancio semplificato dello stato si legge chiaramente che per la previdenza sociale lo Stato incassa 200 e spende 300: il buco, coperto dalla fiscalita’ generale per cui vengono continuamente elevate imposte, e’ da anni e decenni di circa 50-100 miliardi coperti dalla fiscalita’ generale e dal debito, solo che il fatto e’ talmente abituale e scontato che non lo si e’ mai considerato come deficit. I 10 miliardi di cui si parla oggi sono irrilevanti.
    Il marciume peggiore e’ quello che passa inosservato da tanto e’ onnipresente.

  13. marco

    even worst, l’impiego statale è sempre stato beneficiato da aumenti salariali ingiustificati, nel 2001 Fini che firmò per un 5,5 di aumento salariale immediato ci disse che avveniva anticipando il recupero di efficienza che si sarebbe prodotto nel quinquennio a venire e nel 2008 la replica fu affidata a Brunetta
    circa esattamente il doppio di quanto riconosciuto nei contratti di chimici o metalmeccanici che nella vulgata beota dei bar sono “il problema”
    Speriamo che qualcuno cominci a raccapezzarsi in questo groviglio di luoghi comuni ed approssimazioni…traendone insegnamento e CONVINZIONI

  14. Giovanni Bravin

    L’Monti ebbe la genialata di incorporare l’INPDAP, in perenne passivo, nell’INPS, nel 2012. L’INPDAP riceveva dallo Stato Italiano solo dei giroconti contabili, mai soldi da investire su pensioni che sarebbero state pagate tra qualche lustro. Gli effetti devastanti della incorporazione INPDAP nell’INPS, erano già noti lo scorso anno.
    Quest’anno, l’INPS deposita il proprio bilancio in passivo.
    Solo ora a novembre, Mastrapasqua si accorge del danno?
    Vorrei ricordare che Mastrapasqua ricopre 25 incarichi, e relative paghette, ma che queste equivalgano a soldi ben spesi è da vedere….

  15. roberto

    Caro Giannino,

    siamo alla scoperta dell’acqua calda, ma scusate:

    – meno giovani che scappano
    – disoccupazione alta
    – paese vecchio
    – crescita zero
    – aziende che chiudono o che non pagano i contributi per pagare almeno le buste paga
    – pensioni fuori da ogni logica con squilibri assurdi.

    Il governo continua a campare sul debito come faceva a Versailles prima della rivoluzione francese, ma li erano in Francia e sappiamo cosa è successo..

    Chi le pagherà le pensioni ?

    Ci voleva Mastropasqua per confermare che forse ci sono un pò di problemi sui conti ?
    Inoltre la ciliegina sulla torta , il caro Monti che accorpa inpdap e inps …
    Ragazzi , ma allora viviamo una vita non nostre se non ci rendiamo conto di certi strafalcioni.
    Ma occorrono i professori della Bocconi per fare certe castronate ?
    Inoltre li paghiamo un sacco di soldi ?
    Per non parlare di tutti gli altri professori che intervengono a destra e a manca per dare l’ennesima analisi su quali sono i problemi e nessuno li risolve ?
    Come al solito siamo un paese di opinionisti autoreferenziali e anche un pò parac…..

    Io credo che il problema sia molto più grave di quello che si pensi , a meno che non ci siano drastiche decisioni risolutive a medio /lungo termine, il problema si aggraverà lo si capisce senza interpellare i professori !
    Saluti
    RG

  16. roberto

    Come al solito Giannino svela con tecnica giornalistica impeccabile le assurdità e le aberrazioni del sistema pubblico e politico di questo paese che come disse il protagonista di un famoso film:” è un posto bello e inutile”

  17. armando

    Ma che dice, GIannino?
    Possibile che una persona intelligente come lei (se lo é) non si sia accorto al tempo della riforma fornero che tutta la manovra era stata fatta solo per far confluire i debiti del pubblico sull’attivo del privato?
    Vada al ……. lei e tutti quelli che hanno sostenuto la riforma.
    A proposito, meno male che alla fine c’è arrivato: meglio tardi che mai.

  18. peregrinus

    Dell’equità era una bandiera del governo Monti. Ora capiamo cosa sia l’equità secondo Monti-Fornero. Scaricare i debiti dello Stato che non paga i contributi (e qui scegliete voi l’epiteto più adatto) o che offre ai suoi dipendenti condizioni insostenibili, su chi ancora la pensione se la è guadagnata con i contributi versati.

  19. antonio

    Le continue notizie negative dovute a mancati cambi di rotta e mentalità ormai si susseguono.
    La ns. discesa inizialmente lenta accelera, come un carretto in discesa che parte piano ma poi sale di velocità.
    Più l’economia stagna e le aziende chiudono e meno introiti arrivano allo stato.
    Lui di contro per poter soddisfare le sue entrate continua a cercare nuove entrate senza mai ridurre spese importanti.
    Non si riducono le spese per vari motivi:
    1) Maggiori spese sono posti di lavoro che si traducono in voti, potere, guadagni.
    2) Ormai “MANGIANO” tutti a tutti i livelli e quindi nessuno vuol rinunciarci.

    Per questo sembriamo ormai avviati, senza possibilità di salvataggio, ad un inevitabile ed inarrestabile declino.

    Adesso mi domando.
    Dal momento che qualsiasi formazione politica nuova, fa inevitabilmente la fine delle altre, che alternativa rimane ??

    Mi spiego meglio: Mi ero iscritto alla sua formazione “FARE” ma al di fuori del dispiacere per il suo scivolone puerile (doveva sapere che in politica avrebbero mirato a qualsiasi difetto o debolezza) adesso il suo partito invita a feste e serate.
    Non è più il momento di feste !!!
    So che lei scrive e vive anche di questo ma per le chiedo:
    Io ho un impresa con più di 40 dipendenti che lavora con il mercato domestico.
    Sono stanco e non vedo grandi prospettive.
    Oggi sono diviso tra il continuare a provare sperando in un ritorno ad un paese con un benessere perlomeno medio, oppure il lasciare tutto e trasferirmi in un altro paese iniziando una nuova vita ed una nuova attività, lasciandomi il mio paese, amicizie, ed abitudini alle spalle.

    Le chiedo quindi.
    Lei crede che possa cambiare veramente qualcosa in 1 o 2 anni ??

  20. giusi

    Ciao Oscar,
    analisi come al solito impeccabile.
    Ma a quando il coraggio di tornare in campo in prima persona?

Leave a Reply