3
Giu
2009

Contro il sostituto d’imposta

Se c’è una macchia nel curriculum di Milton Friedman, macchia che – come si riferisce tra il serio ed il faceto in The Tyranny of the Status Quo – neppure la moglie Rose gli ha mai perdonato, è il contributo da questi fornito nell’elaborazione della withholding tax, l’odioso meccanismo che trasforma i datori di lavoro in esattori. Contro il sostituto d’imposta si schiera oggi Giorgio Fidenato, già fondatore del Movimento Libertario, con una battaglia coraggiosa e degna d’attenzione.

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1 Response

  1. pietro ancona

    —– Original Message —–
    From: pietroancona@tin.it
    To: presidente@agricoltorifederati.it
    Cc: pane-rose@tiscali.it
    Sent: Thursday, November 26, 2009 2:40 PM
    Subject: Risposta

    Caro Signor Fidenato,
    lei sa benissimo di avere sollevato la questione del sostituto di imposta come grimaldello per scardinare qualcosa di ben più importante e cioè la fiscalità generale dello Stato. In atto lei corrisponde ai lavoratori il lordo ma ogni cosa ha un principio, una evoluzione, un assestamento generale. Non possiamo escludere che avendo in mano l’ammontare delle tasse che i lavoratori dovrebbero pagare i datori di lavoro decidano poi di trattenerli e di non darli nè ai lavoratori stessi nè allo Stato. Non sarebbe la prima volta che succede nel nostro Paese. Insomma, alla fine, la vostra idea è espressa quando, nel frontispizio del vostro sito, scrivete: “le tasse sono un furto.” Le tasse, che certamente vanno riviste abolendo alcune assurdità come gli studi di settori, se eque ed applicate con giustizia, sono il fondamento della coesione sociale e della convivenza civile. Se diventano troppo pesanti e vengono usate per foraggiare il parassitismo delle oligarchie politiche e le loro clientele, diventano pericolose per la democrazie. Il federalismo fiscale voluto dai leghisti porterà ad un appesantimento fiscale che potrebbe risultare insopportabile. Già paghiamo l’Irpef regionale e comunale in quasi tutte le regioni d’Italia e le Regioni sono costosissime con stipendi ai consiglieri regionali ed ai membri della giunta regionale di governo veramente scandalosi. Le privatizzazioni aumentano terribilmente i costi di gestione perchè si debbono mantenere presidenti e consiglieri di amministrazione a milioni di euro l’anno. Mi risulta che nel Veneto c’era, non so se ancora, un tratto di autostrada amministrato da due o tre consigli di amministrazione!
    Le tasse bisogna pagarle equamente ma dobbiamo pretendere che i soldi ricavati vengono utilizzati per il bene dei cittadini e della comunità. Cominciando a tagliare le spese della politica.
    Da giovane ho fatto il Consigliere Comunale della mia città. La carica era completamente gratuita. Tutto funzionava più o meno come ora e forse meglio. Ora il consigliere comunale percepisce uno stipendio di tremila euro al mese ed in più ha un budget per la segreteria più le consulenze che si offrono agli amici professionisti e che spesso non servono proprio a nulla. Vada a vedere quante consulenze ha la Regione Veneto e le sommi a quelle di tutte le amministrazioni pubbliche della regione. Vedrà che ammontano a centinaia e centinaia di milioni di euro che potrebbero essere risparmiate per abbassare le sue tasse e dare delle opportunità in più ai giovani….
    Vi invito anche a considerare che la proprietà è stata proposta diritto naturale da Locke nel sedicesimo secolo. Il Locke come sapete è fondatore dell’ideologia capitalistica, il liberalismo, e per fare quadrare tutta la piattaforma rivendicativa della borghesia nei confronti dell’aristocrazia che faceva derivare la proprietà soltanto da un dato di ereditarietà e da un diritto “divino” e legittimare
    una provenienza “volgare” della proprietà ( sfruttamento esseri umani, schiavitù, commercio, speculazioni in borsa etcc..) la classificò tra i diritti naturali. Ma la proprietà non è diritto naturale ma
    positivo regolato dalle leggi della comunità in cui si rivendica o se ne vuole la protezione.

    Pietro Ancona

    http://tarantula.ilcannocchiale.it/post/2213505.html
    Cordialmente
    Pietro Ancona

    ,

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