1
Apr
2010

Scusi, sa dov’è via Hayek?

Chi è nato e cresciuto nei paesi del socialismo reale in salsa emiliana ha familiarizzato da subito con i “santini” del PCI: Marx, Gramsci, Togliatti, ecc. Bastava alzare un attimo lo sguardo per constatare che la toponomastica cittadina non lasciava spazio al dubbio: l’amministrazione locale non poteva che essere “rossa”. Non so se esista una storia della toponomiastica italiana, ma credo sarebbe di un certo interesse. Per capire l’influenza delle varie dottrine di pensiero sui territori che compongono la nostra Penisola, basterebbe dare un’occhiata a chi sono intitolate le vie che attraversiamo. In un paese, come l’Italia, dove tutto viene letto in chiave politica, anche l’intitolazione di vie, piazze, giardini, ecc. spesso divide. Così succede quando si vuole “riabilitare” qualche figura più o meno compromessa con il Ventennio, oppure quando il personaggio in questione ci ha lasciato da troppo poco tempo e non è ancora stato “storicizzato”.
E allora abbiamo avuto aspre polemiche quando a Roma si voleva intitolare una via a Giuseppe Bottai; oppure, di recente, nel momento in cui si è pensato, a Milano, di ricordare Craxi attraverso la toponomastica. E cosa dire della proposta di dedicare una via a Rosa Berlusconi? Nessuna di queste proposte è andata in porto. Il risultato è stato solamente un gran baccano.
Con un po’ di stupore ma con grande piacere abbiamo invece appreso che la Giunta del Comune di Milano ha deciso in questi giorni di dedicare una via a un grande scienziato sociale del Novecento: Friedrich A. von Hayek. In zona Bicocca ci sarà una Via Hayek! Verrebbe voglia di trasferirsi…
Forse è inutile ricordare chi era Hayek. Premio Nobel per l’economia, figura di punta della cosiddetta “scuola austriaca”, intellettuale di straordinario valore, Hayek si è battuto per tutta la vita a sostegno della libertà. In anni in cui il mondo era spaccato in due, tanti si sono fatti accecare dal sol dell’avvenire, e hanno sostenuto attivamente forme di pianificazione in campo economico e ideologie di stampo socialista. Hayek no, ha sempre difeso “la società libera”, senza paura di sporcarsi le mani. Dare il suo nome a una via è un omaggio a tutta una tradizione di pensiero che ha sempre saputo tenere la barra ferma.
Oltre a Via Friedrich von Hayek, il Comune di Milano ha istituito il Giardino Antonio Custra, i Giardini Antonio Marino, via Alle donne vittime della violenza, via Gian Maria Volontè e via Giovanni Ansaldo.
Come spiega l’assessore alla cultura Massimiliano Finazzer Flory (a lui si deve la felice scelta di dedicare una via ad Hayek): “Vi è un passaggio esplicito che tiene insieme queste vie ed è la libertà. Con Giovanni Ansaldo abbiamo voluto ricordare un rappresentante di una borghesia illuminata e impegnata a favore della città. Gian Maria Volontà è, invece, un attore che ha saputo abbracciare i generi del cinema e del teatro lungo la direzione di una nuova drammaturgia densa di motivazioni etiche. Con Friedrich Von Hayek Milano è la prima città italiana ad onorare un grandissimo filosofo ed economista liberale che ha posto al centro della sua teoria la società aperta e l’economica di mercato come luogo della conoscenza, battendosi contro il falso individualismo e contro tutti i totalitarismi”. Che dire: ora aspettiamo via Milton Friedman, largo Ludwig von Mises e magari piazza Bruno Leoni!

9 Responses

  1. romain

    Piazza Bruno Leoni mi va benissimo (ma non è che le vie si dedicano ai morti? ). L’importante è che abbia numeri civici e abitanti, altrimenti è una beffa. Mi sono sempre appassionato di toponomastica, e oggi rilevo un “inquinamento toponomastico” spaventoso. Mentre a Budapest hanno tolto tutti i nomi di vie connessi con il comunismo, qui nella cattolica Roma con un sindaco di centrodestra trovo una massa enorme di nomi comunisti, mentre Alemanno non fa niente per la bonifica, anzi propone Via Berlinguer. A Roma ci sono: Via Unione Sovietica (al Villaggio Olimpico), Via Marx, Via Lenin, naturalmente Via Gramsci, e soprattutto Viale Togliatti, il viale più grande di Roma, con 20-30.000 abitanti e 1000 numeri civici (perchè non ripristinare i vecchi bei nomi di Viale della Botanica e Via Lucera, caro Alemanno?).

  2. Pier

    Tempo addietro accompagnai da Milano, due Ucraini che volevano andare a vedere il Motor Show a Bologna, per lavoro.
    Uscii dalla Tangenziale alla “Bolognina” , il luogo della svolta di Occhetto e di tutte le cosidette “memorabili” feste dell’Unità.

    Imboccai il viale che dopo un paio di km. svoltando a SX, porta , passando davanti a Unipol e Telecom , all’ ingresso della Fiera.
    Prima di svoltare c’era il semaforo rosso quindi mi fermai.

    Avendo cercato di evitare commenti politici non avevo detto ai miei due ospiti ucraini il nome della via.
    Ma fermi al semaforo appunto entrambi lessero la targa ” Via Stalingrado ” , tralascio i commenti, irriferibili, dei due nati e cresciuti nella vecchia USSR , l’unico che posso citare ” still now ? ”

    Certo che Bolognina, Via Stalingrado , Telecom ed Unipol , tutte in sequenza, formano un curioso “filo rosso” !

    Dimenticavo ! la strada dal semaforo alla Fiera si chiama Via della Costituzione. Perfetto.

    Pier

  3. “battendosi contro il falso individualismo e contro tutti i totalitarismi”
    Ci sarebbe da capire cosa intenda il suddetto assessore con tale frase alquanto ambigua e a mio parere ossimorica nella sua contradditorietà.
    Ma forse rischieremmo di spezzare l’apparente incantesimo meneghino mostrando solo l’ennesimo misero misunderstanding politico in opera…. 😉
    Ciao da LucaF.

  4. DeanMoriarty

    per Dave: Piazza Josemaría Escrivá, cosa ha fatto per farti rabbrividire il fondatore dell’Opus Dei? mi sembra che con la sua “ideologia” ed opera non ha mai ucciso nessuno. Perchè qua è di questo che si parla (Stalin, Lenin…). Poi puoi essere in disaccordo quanto vuoi, proponi di votare le vie per vedere il consenso? Mah…

  5. Per DeanMoriart
    “Piazza Josemaría Escrivá, cosa ha fatto per farti rabbrividire il fondatore dell’Opus Dei? mi sembra che con la sua “ideologia” ed opera non ha mai ucciso nessuno.”

    Beh se per questo neppure Marx o Engels in quanto persone non hanno mai ucciso nessuno, i loro seguaci o le loro idee si però….
    Con questo mi pare ovvio che nessuno voglia qua colpevolizzare l’Opus, comunque appare evidente ben aldilà di recenti strumentalizzazioni cinematografiche, come l’Opus Dei e la figura del suo fondatore non siano soggetti da beatificare con le vie.
    Personalmente preferisco oggettivamente le vie con i nomi dei numeri come a NY.
    I numeri non danno fastidio a nessuno.
    Ma chissà perchè dubito che verrebbe mai accettata in particolare in Italia… 😉
    Saluti.

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