Punto e a capo n. 14
5 news di tecnologia – Rubrica di Claudia Giulia Ferrauto
The Godfather of A.I.: attenzione all’intelligenza artificiale
Geoffrey Hinton considerato uno tra i ricercatori più influenti al mondo nel campo dello sviluppo del deep learning, lascia la sua posizione in Google per dedicarsi esclusivamente alla comunicazione sui pericoli a cui rischiamo di andare incontro con l’Intelligenza artificiale. Lo scienziato informatico teme infatti che le chatbot potrebbero presto superare il livello di capacità distintive del cervello umano. “In questo momento, quello che stiamo vedendo è che alcune cose, come GPT-4, superano una persona nella quantità di conoscenza generale. In termini di ragionamento la sua produzione non è ancora avanzata, ma è comunque in grado di produrre un pensiero semplice. Se consideriamo però il ritmo dei progressi, c’è da aspettarsi che le cose progrediranno velocemente. Quindi ora è arrivato il momento in cui dobbiamo pre-occuparcene” ha spiegato alla Bbc.
L’India è la nuova Cina
Per Apple l’India è la nuova Cina, le motivazioni del nuovo orientamento sono logistiche, politiche, ma anche economiche. L’India infatti si avvia ad essere uno dei paesi più popolosi al mondo, superando perfino la Cina. Tuttavia dei suoi 1,428 miliardi di abitanti solo 600 milioni possiedono uno smartphone, questo significa che esiste un florido mercato da scalare, dettaglio che si rivela cruciale considerato che dopo il boom della pandemia, le vendite sono in discesa. Ecco come cambierà la produzione di iPhone e Mac – QUI.
ChatGpt si mette in regola e torna in Italia
OpenAI viene a patti con il Garante della Privacy. Bene, ma adesso cosa cambia? Trovate tutto QUI. Se non conoscete la querelle tra Garante e OpenAI, trovate un recap QUI.
La Casa Bianca guarda con sospetto l’uso dell’AI per monitorare i dipendenti
Il monitoraggio costante delle prestazioni spinge i lavoratori a condizionare il modo di muoversi sul lavoro mettendo a rischio non solo la loro sicurezza ma incidendo anche sulla loro salute mentale. Il vice assistente del presidente per la giustizia razziale e l’equità Jenny Yang e il vice capo della tecnologia degli Deirdre Mulligan, concordano poi sul fatto che l’uso della tecnologia per monitorare le conversazioni dei lavoratori può dissuaderli dall’esercitare il loro diritto di organizzarsi e inoltre l’intelligenza artificiale può alimentare discriminazione nella retribuzione – la notizia è stata pubblicata da Bloomberg QUI.
BioTecnologia: Le scansioni cerebrali possono tradurre i pensieri in parole?
Una nuova interfaccia non invasiva sarebbe stata in grado di “catturare” parole e frasi analizzando l’attività cerebrale di chi ascoltava dei podcast. Da un nuovo studio, pubblicato su Nature Neuroscience, emerge il risultato di una ricerca avvenuta tramite un modello addestrato (GPT-1/ OpenAI) su scansioni di risonanza magnetica in grado di prevedere intere frasi con sorprendente precisione, semplicemente osservando l’attività cerebrale. Questo sorprendente rilievo da un lato apre grandi speranze in ambito medico, perché in futuro potrebbe aiutare le persone che hanno perso la capacità di parlare, a causa di lesioni come ictus o condizioni tra cui la SLA, dall’altro però non va sottovalutato per le sue possibili ricadute invasive e/o malevole. Questo significa quindi che sarà sempre più necessario affiancare alla ricerca scientifica forti politiche a tutela e protezione dei nostri dati (cerebrali), come peraltro afferma lo stesso team di ricerca. “We think that mental privacy is really important, and that nobody’s brain should be decoded without their cooperation” – la notizia è QUI.
Bonus: Come interagiamo su Twitter?
Luca Bizzarri lo riassume in una divertente puntata di #NonHannoUnAmico dal titolo “I senza Google”. Flash a metà strada tra un’analisi dell’impatto sociale ed emotivo che prende vita nelle interazioni umane online e un assaggio del ciclo di spettacoli teatrali che Bizzarri porta in giro per l’Italia dal 5 al 22 maggio – la puntata si ascolta QUI.