19
Giu
2009

Concorrenza bene, tasse male

Elettricità e gas in Italia sono più care che in Europa. Lo rivela un’indagine di Altroconsumo, i cui risultati sono stati anticipati oggi da Repubblica. L’aspetto interessante – e non scontato, vista la fonte – sta nel fatto che il “delta” di prezzo non viene ricondotto, come normalmente fanno le associazioni dei consumatori, alla cattiveria delle imprese, e neppure, come fanno molti esperti di energia, al destino cinico e baro che ci ha imposto un mix di generazione anomalo (quest’ultimo punto è reale, in verità, ma a mio avviso secondario). La principale ragione, secondo gli autori, e questo vale principalmente per il metano, sta nel carico fiscale, che “schiaccia” la quota di prezzo attribuibile alle dinamiche di mercato. A fronte di questo, e ciò vale soprattutto per l’elettrico, l’unico strumento reale di autodifesa dei consumatori sta nella pluralità di offerte rese possibili dalla liberalizzazione, ormai pienamente operativa a tutti i livelli seppure non senza criticità (come abbiamo evidenziato nell’Indice delle liberalizzazioni). Il problema, allora, sta nel fatto che non sempre i consumatori sono in possesso di tutte le informazioni necessarie a fare la scelta più conveniente, e spesso neppure sanno di poter effettuare questa scelta. Oltre a questo, è proprio la “strozzatura” fiscale a rendere apparentemente meno attraente la libertà di mercato, perché ha l’effetto di livellare (verso l’alto) i prezzi e ridurre l’entità percentuale dei risparmi sulla spesa annuale per luce e gas. Se il governo vuole andare incontro ai consumatori, in un momento di particolare difficoltà dovuta alla crisi, nell’indagine di Altroconsumo trova tutte le indicazioni necessarie a fare la cosa giusta.

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