28
Lug
2009

Altro che fine della crisi…

Trovate qui la più aggiornata ed esauriente sintesi in slides degli andamenti di tutti i mercati USA: dall’immobiliare al manifatturiero, dal mercato del lavoro agli andamento dei prezzi, al mercato monetario. Una lettura che consiglio a tutti coloro che immaginano il peggio sia alle nostre spalle…. Cominciate da pagina 66: malgrado la massa monetaria più che raddoppiata a 2mila miliardi di dollari, il moltiplicatore monetario è sceso del 50%, cioè la velocità del circolo monetario e degli impieghi finanziari col cavolo che sta rispondendo alla cura Bernanke. La conclusione è che la recessione è ancora saldamente tra noi. Keep in mind the noise is easy to uncover – it blares at your all day long from the mainstream media – the signal is much more difficult to trace, and usually involves a substantial dose of contrarian skepticism.

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9 Responses

  1. Il titolare di Zero Hedge (anonimo, per ora, ma la caccia è aperta) è impegnato da settimane in un durissimo confronto con gli anchor di CNBC, che effettivamente hanno un bullish bias, per usare un eufemismo. Questo confronto porta spesso Tyler Durden (che è un nickname, visto che è il nome del personaggio di Fight Club, contrariamente a quanto credono alcuni al Sole24Ore) a usare termini ed espressioni roboanti, spesso fuori luogo, come nelle giornate in cui parla di “crollo” del Treasury con rendimento è in rialzo di 4-5 punti-base. Ma grattando sotto la superficie della polemica, la sostanza resta quella di un tentativo di stabilizzazione, e nulla di più visibile, ad oggi, se non alcuni parti della fantasia. Personalmente, resto con lo scenario a L. Il tempo dirà, ma spero di sbagliarmi. Il co-autore del paper è David Rosenberg, ex equity strategist di Merrill, un bear congenito quasi quanto il sottoscritto, ma molto bravo ed equilibrato

    Quanto alla crescita della base monetaria, immagina cosa sarebbe successo, con questo crollo del moltiplicatore, se non ci fosse stata questa enorme espansione. Un paesaggio da Day After.

  2. Marco Pichetto

    Scusate la domanda ingenua, ma come si visualizzano le slide? Non sono riuscito a trovare un link che mi ci porti. Grazie.

  3. Faccio una premessa.
    Sono un pragmatico e non mi piace la teoria economica.
    Credo solo che ci siano soluzioni appropriate in tempi appropriati (questo vale anche per i salvatori della patria…).

    Però che sorpresa!!!
    Adesso la Chicago School si abbevera alle fonti neo-keynesiane???
    Che sia un riconoscimento implicito dell’esistenza degli spiriti animali?

    Al di là di tutto bel post e bel sito.
    Cordialità.

  4. Scusi, quali sarebbero le “fonti neo-keynesiane”? Ma anche in quel caso, e ipotizzando di definire correttamente di quale neo-keynesismo stiamo parlando (questo è un errore molto diffuso in Italia, nella polemica politica quotidiana), personalmente credo che l’eclettismo negli approcci paghi sempre, oltre ad essere sintomo di curiosità intellettuale.
    P.S. La teoria economica serve sempre, non cestiniamola prematuramente.

  5. @ Mario Seminerio
    che onore! Phastidio!

    x fonti neo-keynesiane
    zerohedge
    E’ vero…nessuno sa chi sia zerohedge…mi sembra però di riscontrare questa tendenza.
    Di sicuro non apprezza i Chicago boys.

    x teoria economica
    Non intendevo dire che la teoria economica va buttata. Anzi è necessaria per raggiungere una certa consapevolezza.
    Detto ciò, mi permetto di dire che la realtà supera SEMPRE i nostri schemi mentali e di fatto, nella pratica, bisogna essere aperti ad ogni tipo di soluzione fino al punto di applicare metodi e sistemi contrari alle nostre convizioni di fondo.

    Complimenti per il suo sito.
    Bellissimo.

  6. Io credo che ZeroHedge sia un operatore o ex operatore finanziario col dente avvelenato verso il sistema, non un economista, come mostrano anche i suoi post. La stessa collaborazione con David Rosenberg, che è economista di casa d’investimento, mi pare confermare l’ipotesi. Probabilmente ZH ha un robusto disprezzo per gli anni di Bush, che di Chicago-style hanno avuto assai poco, essendo stati di purissimo “borrow and spend”, oltre che di bening neclect verso tutte le aberrazioni che Wall Street realizzava quotidianamente. Non che con Obama vada meglio, s’intende.

    Riguardo i neokeynesiani, col termine si intende anche la scuola economica che coniuga l’economia neoclassica con l’ipotesi di vischiosità di prezzi e salari. Un esempio è il bravissimo Greg Mankiw, sempre impegnato a battagliare con Paul Krugman.

    Grazie per i complimenti a Phastidio, molto graditi

  7. Vito Matera

    Salve sono uno studente in economia che sta preparando la tesi sulla crisi economica italiana; mi servirebbero informazioni riguardanti gli effetti che questa crisi ha prodotto sulle famiglie e quindi sui consumatori, sulle imprese e sul nostro sistema bancario!! Spero possiate aiutarmi!! Vi ringrazio

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