3
Lug
2011

Tutti giù per terra! Di P. Torazza

Riceviamo da Piero Torazza e volentieri pubblichiamo.

In questi giorni discutiamo tanto di default della Grecia, ma la verità è che quasi tutto l’Occidente è affogato dai debiti, tendenzialmente privati nel mondo anglosassone “liberista”, tendenzialmente pubblici nell’Europa continentale “statalista”.

Dopo la Grecia verrà il turno degli altri Piigs (tra cui l’Italia), ma non è mica finita lì. Anche il Re è nudo: gli Usa sono pieni di debiti. Ormai il primo detentore di Treasury non è più la Cina ma la Fed: essa crea base monetaria, una “partita di giro” che si sfoga sui mercati finanziari e poi nel reale. Il debito pubblico Usa (dopo i salvataggi 2008) è al 100% del Pil se includiamo anche i Federali. Se aggiungessimo anche il debito privato il totale Usa sale a circa 400%.

Il debito pubblico del mitico Giappone è al 200%. La nostra Italia e il Belgio con solo il 120% sembrerebbero meno-malate dei virtuosi americani. Spagna 60% e Portogallo 90% (che sulla stampa son più cattivi di noi) hanno avuto un deficit (velocità di incremento del debito) molto superiore al nostro… Grazie Tremonti. Grecia ed Irlanda non le analizziamo neppure: sono piccoline rispetto a noi ed alla Spagna. Come reagisce l’opinione pubblica (il famoso ceto medio) di fronte a questa situazione?

In Italia spesso diamo “quasi-tutta” la colpa ai nemici esterni, cito ad esempio:

  • la Merkel, perchè ha le sue banche piene di titoli greci e quindi cerca di spostarne un po’ dentro la Bce
  • le Agenzie di Rating Usa, perchè ci danno brutti voti e sono in conflitto di interessi (vedi Buffet)
  • la Speculazione (vedi GS), perchè con futures, cds ed altri derivati si arrichisce sfruttanto le malattie altrui
  • le grandi banche, perchè scaricano i loro debiti sulla collettività ricattando i governi e facendosi salvare
  • eccetera eccetera eccetera… ognuno ne aggiunga quanti vuole…

Questi nemici esterni sono in buona parte reali, non sono solo il frutto di un furbo populismo come qualcuno dice, ma comunque non sono loro il vero fattore fondamentale del declino. I greci danno “tutta” la colpa ai tedeschi: ne hanno molta, ma non esageriamo con gli scaricabarile. Il fattore fondamentale è banale, ma nel nostro inconscio viene spesso rimosso: l’Occidente ha vissuto al di sopra della sua produttività, è giunto il momento di pagare.

Questo dato è ineludibile: non dipende nè dalla volontà della gente nè dai governi nè dalle lobby finanziarie. E non è neppure una questione di Liberismo Usa vs Statalismo Europeo: entrambi hanno fatto debiti perchè non volevano ridurre il proprio livello di vita. Privati in un caso, pubblici nell’altro.

Un potente club di economisti internazionali anni or sono (preveggenti?) discusse il seguente tema: “è preferibile che in Occidente il livello di vita si riduca rapidamente per adeguarci agli standard di produttività imposti dalla globalizzazione, oppure è meglio pilotare un lento declino?”. To be or not to be, this is the question. Non è importante sapere cosa abbiano deciso questi signori, le forze in gioco non sono controllabili.

Oscar Giannino ci ricorda ogni tanto che il mondo corre al 4% annuo: quella è la media del pollo tra la Cina e noi.

Tra chi deve ancora crescere e chi è già cresciuto ed ora stà invecchiando. Il baby boom degli anni ’60 è in fase pre-senile. Una primaria banca di investimento svizzera ha rilasciato per i suoi clienti un report “privato” in cui dice: “i Piigs in Europa hanno solo due possibilità: attuare manovre fiscali recessive oppure default”. Col termine manovre fiscali si intendono sia le tasse che la spesa pubblica.

Dall’altra parte dell’oceano, in questo momento, il dibattito finanziario verte su questo punto: la Fed farà o non farà il QE3? Traduzione: la Fed per la terzavolta nel giro di 3 soli anni stamperà o non stamperà altra Base Monetaria? Se non lo farà questo è l’inizio del Double Dip in Occidente (doppia recessione). Se lo farà rinvieranno l’Amaro Calice di uno/due anni, ma poi sarà ancora peggio. Di mezzo c’è pure la lotta politica tra Obama che vuol essere rieletto ed i suoi rivali che vogliono sostituirlo. Ricordiamoci la dichiarazione di Obama quando le Agenzie comunicarono che pure la AAA degli Usa potrebbe un giorno essere “downgradata”: “questa è una intromissione nella politica”.

Di seguito la Base Monetaria (stock di Liquidità nel sistema) degli Usa (bilancio Fed):

1990 = 400

2000 = 700

2008 = 800 (crack Lehman)

2009 = 1700

2011 = 2700

Negli ultimi 20 anni mano a mano che la produttività Usa non cresceva più “naturalmente”, il sistema politico/finanziario ha drogato l’economia con una iniezione “artificiale” di liquidità (= Inflazione = Signoraggio = Debito Pubblico Occulto) pari al +600%!!! Secondo la teoria monetarista (la moneta deve rimanere neutrale) spannometricamente potrei stimare che un +100% in 20 anni è “naturale” : il +500% in eccesso si chiama bolla.

La stessa BCE, storicamente prudente, ripulendo un po’ di bilanci bancari e finanziando più o meno indirettamente alcuni stati ora si trova con un bilancio che scricchiola (forse l’abolizione del principio contabile Mark To Market fa comodo pure a lei!). Pare che all’estero un suo componente (chi sa chi è…) abbia dichiarato: “per ora la questione del salvataggio della Bce non si pone perchè può tenere i titoli sino a scadenza prima di evidenziare eventuali perdite”. Ognuno di noi scelga liberamente se ridere o piangere. A luglio 2011 pare che la Bce aumenterà i tassi: vedremo, se non lo farà li pretenderà il mercato.

Questo momento storico è molto peggiore del quasi-default italiano del 1992 (prelievo forzoso di Amato), del crack russo del 1998 o dell’Argentina nel 2001: all’epoca gli altri stati erano ancora in condizioni di metterci delle toppe, ed i fallimenti mirati non generavano contagio, potevano essere riassorbiti. Oggi quasi tutti gli stati son mal messi: l’effetto domino è una realtà dietro l’angolo. Quelle soluzioni oggi non funzionerebbero più.

Ma veniamo all’Italia che corre seri pericoli. Infatti il 120% di debito pubblico non include:

  • Enti Locali
  • Società Pubbliche tipo Trenitalia/Poste e Trasporti Locali
  • Derivati  (autorizzati anni fa da Tremonti, abusati furbescamente da molti amministratori locali di tutti i colori)
  • Debito pensionistico (non quotato direttamente sui mercati)

Se ci mettessimo tutto sarebbe probabilmente al 300%. Come attenuanti citiamo: il 55% del debito pubblico si chiama risparmio privato degli italiani, e la duration media (allungata furbamente sia da Padoa-Schioppa che da Tremonti) è di circa 7 anni (quindi meno elastica all’aumento dei tassi = “il cerino rimarrà in mano ai creditori”).

E’ pure interessante notare che circa 150 miliardi (il 9% del totale) è in mano al nostro sistema bancario-assicurativo: anche questo ci aiuta a capire come mai l’avvertimento sul nostro rating nazionale si sia poi propagato al rating di quasi tutte le banche italiane, con il conseguente crollo in borsa delle loro quotazioni.

Venerdì 24 giugno 2011 una nostra grande banca è stata pure sospesa per ecceso di ribasso, ed un crack violentissimo delle quotazioni intra-day (flash crash) è stato quasi giustificato come un “errore tecnico dei computer” : della serie “gli asini volano con le sveglie al collo”. Nelle altre borse non è successo. Strano?

Un mito da sfatare

Non è vero come spesso si dice che il debito pubblico si è “gradualmente” formato nel corso di 60 anni: numeri alla mano il debito è raddoppiato dal 60% al 120% in soli 10 anni, erano i dorati anni ’80 gestiti dal Caf, con l’entusiasmo della maggioranza della gente che vedeva crescere la propria ricchezza. Poi cadde il Muro, scoppiò Tangentopoli, quasi-default nel 1992, privatizzazioni forzate, l’euro, Silvio.

L’euro (o meglio: “la furbizia di molti agenti economici”) ci ha portato un bel po’ di inflazione durante la sua introduzione, ma ha bloccato la possibilità di svalutare il cambio (= inflazione importata) e ci ha costretti a ristrutturazioni nel settore manifatturiero ed in “alcuni” servizi “aperti” alla concorrenza (non il pubblico). Dall’atra parte le violente turbolenze finanziarie del 2008 avrebbero già fatto fallire l’Italia se avesse avuto ancora la vecchia lira: ma questo la gente non lo “vuole” capire (per ragioni ideologiche o di pancia od altro). Oggi spero che la gravità della situazione italiana sia ormai chiara alla maggior parte degli italiani.

  • La spesa pubblica è continuata a crescere nonostante i tagli lineari.
  • La pressione fiscale è troppo alta (il sito è pieno di articoli su questo punto).
  • L’evasione fiscale è enorme ed è aumentata in valore assoluto ed in percentuale (con Pil reale quasi stagnante).
  • La corruzione/concussione ha ormai superato i livelli/costi di Tangentopoli.
  • L’aumento dei tassi e del costo degli interessi aumenteranno il deficit prospettico.
  • La prevedibile recessione diminuirà il denominatore del rapporto Debito/Pil.
  • Il debito è a forte rischio di andare fuori controllo in breve tempo.

Che fare?

Nessuno vorrà pagare. All’inizio ci scaglieremo contro i nemici esterni che elencavamo ad inizio articolo? Poi si scanneranno i vari gruppi di nemici interni:

  • Pensionati + dipendenti pubblici tutti fannulloni vs Partite Iva tutti evasori ?
  • Dipendenti privati a tempo indeterminato vs precari ?
  • Sindacati vs Confindustria?
  • Grande impresa vs Pmi /Artigianato / Commercianti?
  • Industrie vs Banche?
  • Nord vs Sud?
  • Tizio contro Caio?

La Marcegaglia, per cui in verità non nutro una grande simpatia, dice spesso una cosa che condivido: “Senza crescita la società si incattivisce”. Io sono da tempo profondamente convinto che alla fine “quasi” tutti saranno “costretti” a bere l’amaro calice. L’unico dubbio che “razionalmente” possiamo avere è “come” lo pagheremo:

  • sotto forma di default (e cacciata dall’euro… ammesso e non concesso che resista)?
  • di restrizioni fiscali recessive?
  • oppure una bella iper-inflazione che dimezza il valore reale del debito e dei risparmi privati?

Magari sarà un mix di tutte queste cose. La soluzione magica della crescita del Pil reale (in cui a parole spera la Marcegaglia) che crea gettito e rimette le cose apposto è ragionevolmente impossibile dato il contesto. Naturalmente se ci decidessimo a fare un po’ di liberalizzazioni (vincendo le corporazioni, atavica mentalità nata all’epoca dei comuni) la produttività migliorerebbe e questo sarebbe un bel vantaggio per il Pil. Ma numeri alla mano questo non basterebbe al bilancio ed ai mercati.  Sorry: ci vuole molto di più e molto più velocemente.

Negli ultimi anni, per gioco e per esperimento, ogni tanto dico ad un po’ di gente che incontro per la strada che stiamo rischiando il fallimento, quindi verranno tagliate pensioni ed introdotti nuovi balzelli, e molti mi rispondono così: “se ci provano faremo la rivoluzione nelle strade”. Spesso per quieto vivere non rispondo, ma tra me e me penso (ed oggi scrivo): contro chi? Quanti soldi recupereremo con la rivoluzione? E poi il resto chi lo pagherà?

I politici in Tv mentono, e ci dicono che si son tagliati gli emolumenti del 10%. Oscar l’altro giorno su Radio24 ha fatto una bella trasmissione sul tema. I costi della politica centrale+locale son stimati in circa 25 miliardi di euro (50.000 miliardi di lire). Se l’opinione pubblica sarà furba pretenderà un forte taglio di questi costi (es. le province!). Se sarà ingenua si farà distrarre dai finti litigi mediatici e pagheremo “tutto” noi.

Comunque sia, le cifre in gioco vanno ben oltre questi 25 miliardi di euro. Anche i 47 miliardi in 3 anni sono una favoletta: il conto sarà molto ma molto più salato. Il debito pubblico “formale” è di 1.900 miliardi di euro (il famoso 120%). Se azzerassimo tutta la politica avremmo un risparmio dell’ 1,3% annuo (25 / 1900). Poi però ci troveremmo con una plutocrazia: rimembro Benito che di queste cose se ne intendeva. La conclusione a cui sono giunto è che :le élite politico/finanziarie occidentali dapprima non hanno avuto il coraggio (per ragioni di consenso e di tenuta democratica) di dire alla gente che la festa era finita, ed ora non hanno il coraggio di dirgli che questo è solo l’inizio di un lungo doloroso processo di ristrutturazione, che colpirà quasi tutti.

Il pessimismo della ragione, l’ottimismo della volontà. Let it be.

PS The nation’s highest ranking fiscal official Friday reaffirmed the Aug. 2 deadline for raising the U.S. debt ceiling — urging Congress to act soon. In a statement, U.S. Treasury Secretary Timothy Geithner implored Congress to act “to avoid the catastrophic economic and market consequences of a default crisis by raising the statutory debt limit in timely manner.”

di Piero Torazza

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28 Responses

  1. federico

    salve!!
    condivido al 100% !!
    aggiungo che sulla “cattiveria” sociale …. siamo gia ad un discreto livello… ed è in continuo aumento!

  2. Pastore Sardo

    “Se azzerassimo tutta la politica avremmo un risparmio dell’ 1,3% annuo (25 / 1900). Poi però ci troveremmo con una plutocrazia: rimembro Benito che di queste cose se ne intendeva. La conclusione a cui sono giunto è che :le élite politico/finanziarie occidentali dapprima non hanno avuto il coraggio (per ragioni di consenso e di tenuta democratica) di dire alla gente che la festa era finita, ed ora non hanno il coraggio di dirgli che questo è solo l’inizio di un lungo doloroso processo di ristrutturazione, che colpirà quasi tutti.”

    Il punto che non si riesce a capire è che solo la tecnologia, usata massicciamente nelle componenti più idonee, permetterebbe di ristrutturare più velocemente e mediamente con meno dolore .

    Bisogna dare la strategia e i fondi per permettere a chi ha più cultura e organizzazione a salvarsi ed iniziare e propagare un ciclo virtuoso, chi non ha cultura schiatti subito senza drogarlo di sovvenzioni inutili.

    Nella PA il problema è analogo, ma qui il governo può obbligare, per esempio tutti i comuni con meno di tot. di abitanti che non aggregano/evolvono una serie di servizi vengono commissariati, il commissario rimane sino a quando non viene terminato il processo di ristrutturazione/aggregazione. Declassare i comuni sotto i 15.000-20.000 abitanti nel contesto italiano è la classica espressione della più idiota incapacità italiana: il taglio lineare.

    Vi siete mai chiesti perchè Giannino non ha mai fatto una trasmissione che parlasse di tecnologia per lo sviluppo economico e soprattutto di quae tecnologia?
    Perchè non parliamo a NOVE IN PUNTO di quali tecnologie investite in germania hanno permesso una crescita che nessuno si aspettava?

    SEMBRA ANOMALO IN ITALIA, MA PARLARE DI QUALI ( E RIBADISCO QUALI) SONO LE TECNOLOGIE SU CUI INVESTIRE PUO’ ESSERE UNA UTILE TRASMISSIONE DI ECONOMIA!!

  3. Alberto

    Bellissimo articolo con dati che in parte conoscevo e che affronta davvero in modo completo la situazione generale del Pianeta.
    Che cosa dire? Ognuno salvi il suo con ogni mezzo, perchè si mette male.
    Alberto Barsi

  4. laura bendel

    premesso che non sono una esperta di economia, cerco di capire cosa sta avvenendo e vedo ogni giorno di più movimenti inconsulti da parte di coloro che dovrebbero guidare il paese (ascoltare qualche parlamentare mentre parla fa accapponare la pelle, tale è la palese ignoranza), ho fatto i conti di quanto lo stato ha prelevato nei 40 anni in cui ho lavorato correndo faticosamente in varie parti del mondo per portare affari ad una azienda che distruggeva le potenzialità create dal mio lavoro di marketing, fornendo prodotti difettosi di cui poi mi dovevo scusare coi committenti, vergognandomi.
    Oggi sono arrabbiata e offesa, la pensione che ricevo non è che una miserevole frazione di quanto lo stato (diciamo meglio la burocrazia che protegge insanamente i propri immeritati privilegi) ha prelevato da me e dall’impresa per cui operavo. E’ disgustoso!!
    La gente si lascia condurre da pulsioni guidate, non vedo speranza!
    Speriamo che io mi sbagli, cusate l’uscita emotiva

  5. Alberto

    Laura, le provincie ci costano 11,25 MLD e ne spendono 6,5 per strade, scuole ed altro(spese malate di corruzione e sprechi come nella sanità, nelle municipalizzate etc.), se volete ve lo dimostro, e le auto blu quasi 19 MLD, il taglio quasi totale delle auto blu e delle spese inutili delle provincie, darebbe almeno 25 MLD/anno a regime; e tutto il resto, a partire dai quasi tre miliardi delle 2 Camere e del Quirinale che impiega 1000 persone contro le meno di 500 della Casa Bianca? Saremmo già a 26/27 MLD, tagliando al 50 % anche queste ultime spese. Facciamo passa parola, divulghiamo queste cifre e poi vedremo se ancora si continua a tagliare solo i soliti noti. @laura bendel

  6. filippo

    inquietante questo articolo,sopratutto perchè dipinge un quadro a tinte foschissime,una tempesta perfetta a cui la maggior parte della popolazione arriverà completamente impreparata dato che non si parla mai abbastanza delle reali condizioni in cui il Paese si trova e manca nel nostro Paese un Churchill che non esitò a promettere ai suoi concittadini “sangue sudore e lacrime”,in un contesto sicuramente differente ma forse non meno drammatico di quello che stiamo affrontando.Mi sono trovato a viaggiare spesso per lavoro all’estero dal 1990,in Germania e nei Paesi dell’Est Europa che allora si stavano aprendo al mondo.Guardavo le situazioni che si svolgevano sotto i miei occhi,noi “occidentali” che potevamo andare da conquistatori in questi Paesi e con pochi soldi comperare quello che si voleva (o meglio quello che c’era disponibile)mentre i locali campavano per due settimane con quello che noi spendevamo tranquillamente in una serata a cena presso uno dei rarissimi ristoranti per le “intellighenzie” locali.Mi chiedevo quando la ruota avrebbe girato,quando cioè la “vecchia” Europa sarebbe stata raggiunta e superata da questi Paesi giovani e vogliosi di arrivare ad un grado di benessere che mai avevano conosciuto.Credo che sia quello che sta succedendo,la vecchia e decadente Europa che lentamente ma inesorabilmente sta perdendo posizioni e si trova sempre più con il fiato grosso a competere con queste nuove realtà che sono non tanto i Paesi dell’Europa dell’Est ma India Cina Brasile.Adesso saremo noi a diventare terra di facili conquiste,dato che la pusillanime classe politica che ci governa ( chiamatemi pure qualunquista ma faccio fatica a distinguere tra DX e SX) non ha le capacità umane e morali per poterci guidare fuori da questo tunnel e non è ispirata nè tanto meno ispiratrice di un rinnovamento quanto mai necessario che ci porti a lasciare i ricordi del passato fastoso e ci guidi verso il futuro.C’è stato un tempo in cui eravamo sulla cresta dell’onda o per lo meno ci siamo sentiti così e sembrava che il mondo fosse ai nostri piedi (i grandi successi su scala planetaria del made in Italy,il design,la creatività e lo stile italiano),oggi siamo sempre di più ridotti a comparse e dobbiamo stare attenti a salvare il salvabile perchè altri sono diventati i soggetti protagonisti sulla scena mondiale.

  7. Lostboi

    Articolo veritiero.Tuttavia mi chiedo quale differenza ci sia ad essere tra i paesi debitori (o addiritura nei Pigs..) o nei paesi creditori (emerging markets).
    Se alla fine non pagheremo le scadenze .. sarà uguale per tutti.. i soldi saranno comunque volati via e la Cina non potrà mica espropriarci la Sicilia o la Sardegna come una banca fa con le case…
    Voglio essere onesto (ed agoista .. aggiungo).. le forze occidentali (USA+UE)dovrebbero prepararsi in 2 step ad una svolta congiunta:
    1-Rendersi energeticamente indipendenti quanto prima (nucleare+rinnovabili)
    2-Stralciare tutti i titoli pubblici detenuti da altri stati.

    Ripartire dal mercato interno occidentale e FANCULO a tutti gli altri.
    E’ chiaro che per tutti i paesi il cui saldo commerciale è negativo la globalizzazione è in perdita quindi arretrare con dazi e limiti forti sarebbe un vantaggio.
    Abbiamo ancora un piccolo ma non trascurabile vantaggio. Le forze occidentali sono militarmente intoccabili. Anche perché gli emerging countries da sempre hanno preferito una forte crescita economica senza sperperare troppi $$ in armamenti vari…

  8. Alberto

    Su una sola cosa non concordo, la politica costa molto di più dei 25 MLD, diciamo che i soli risparmi razionalizzando e tagliando è superiore ai 25 MLD/anno.

  9. Se gli intenti erano quelli dare modo all’utenza bancaria di spostare della liquidità in modo da scansare (parzialmente) il balzello di Tremonti, credo ci riusciranno in parte, anche perché qualche piccolo-medio risparmiatore comincerà a pensare di portar fuori “legalmente” qualche spicciolo. I grandi no…quelli già i liquidi ce l’hanno altrove da sempre.

  10. Werner Schlager

    Ieri sera ripensavo a questo articolo.. pensavo alla nazione come una famiglia ed al sistema come una serie di famiglie…
    Attualmente io e mia moglie abbiamo un reddito netto annuale di 35KEUR e siamo indebitati con la banca per pagare il muutuo della casa per 160KEUR. Se è vero che una delle 3 formule di calcolo del PIL è la somma dei redditi delle persone fisiche allora il nostro debito supera il 450% del nostro PIL. Eppure la banca non sembra affatto preoccupata.. La realtà degli Stati occidentali al momento però ha alcuni elementi peggiorativi…
    1) L’Italia e tanti altri .. è come una famiglia che dopo aver aperto un mutuo, continua ad aprire finanziamenti per altri acquisti.. paga una rata del mutuo da 800 euro e apre un finanziamento per la TV al Plasma da 900 euro. Le scadenze aumentano di valore e intensità.
    2)L’Italia, non ha l’opzione che hanno eventualmente i debitori di convogliare tutti i finanziamenti in una singola cessione del debito a più lunga scadenza.

    Ci sono però diversi vantaggi ad essere Italia anziché mr.Rossi.

    1)Il creditore sa che non ti potrà prendere indietro le TV o l’appartamento. Il fallimento del paese è un fallimento di pari importo per il creditore. Ecco perché la Merkel non vuole che la Grecia smetta di pagare le bance tedesche.

    2)Il creditore sa che per continuare a produrre ha bisogno che il PIG di turno possa comprare. La situazione CINA-Occidente odierna ricorda moltissimo quella tra USA-Europa/Germania degli anni ’20. L’europa allora come oggi era una potenza al tramonto (e mezza rovinata dalla grande guerra..) e molto.. molto indebitata. I debiti di guerra contratti da UK e Francia ne avevano messo in ginocchio le finanze; i tedeschi invece pilotavano la propria bolla debitoria e l’iperinflazione per azzerare le riparazioni di guerra dovute. Gli Stati Uniti esattamente come la CINA di oggi avevano raggiunto una capacità produttiva e occupazionale durante e dopo la guerra che eccedeva di molto la domanda interna. Era essenziale continuare a prestare $$ agli europei affinche potessero sia remunerare i titoli in scadenza ma sopratutto continuare ad acquistare beni e servizi dagli USA. Il fallimento di ciò.. sappiamo cosa ha portato negli anni ’30.
    A differenza di allora però.. in Cina oggi c’è una dittatura molto più severa che non negli USA. Un fallimento del genera e 10 anni di depressione nel sistema Cinese, vorrebbero dire guerra Civile e migliaia di morti, oltre che la probabile fine del loro sistema politico.
    La Cina non ci piò lasciar fallire, perchè un fallimento dell’euro tracinerebbe giù anche gli Stati Uniti e fino a quando altre zone mondiali (Sud-America..Africa) non hanno sufficiente potere di acquisto a sostituire la nostra domanda di beni Cinesi c’è poco da fare.

    Se il mondo è globalizzato ed è vero che cresce al 4% allora in un certo senso cresciamo anche noi.

    3)Mentre la banca sa che tra pochi decenni sarò vecchio e smetterò di lavorare ed vuole quindi che rientri dei miei debiti.. gli Stati sono “creature” tecnicamente immortali. I debiti vanno ripagati?Si ma esattamente in quanto tempo?

    Credo che il problema da risolvere oggi in sostanza sia quello di evitare che il debito continui a crescere poiché come in ogni individuo le scadenze (alis rate..) non devono superare una soglia critica. Poi.. se abbiamo una percentuale fissa piuttosto elevata.. certo che costa interessi ma se la sopporti 10 anni puoi sopportarla anche per 100.

  11. Piero

    @Carloscalzotto

    il delta tra Bot 12,5% / Altro 20% lo spiegò bene il FT già a dicembre 2010 :

    …………………..

    One important channel is the traditional willingness of Italian savers to see a significant proportion of their savings finish up in government bonds, in preference to alternatives in the private sector. This contributes to the lower exposure of the Italian state to external financial institutions, relative to some of its eurozone counterparts.

    The paradox is that Italian citizens are well known to have very low relative levels of trust in their governments and in politicians, and not much higher levels of trust in the Italian state.

    …………………….

  12. francesco sica

    si necessita abolizione della riserva frazionaria, ritorno allo standard dell’oro e abolizione delle banche centrali. in europa nessuno ne parla, si può solo sperare che ron paul vinca la corsa alle primarie repubblicane e le presidenziali.

  13. Piero

    @Werner Schlager

    grazie del commento… aggiungo alcune riflessioni..

    1) se una famiglia si indebita x una casa poi ha una casa.. se uno stato si indebita x spesa corrente poi nn ha niente in mano..

    2) se una famiglia fa un debito del 400% e glielo dà la banca.. quei soldi alla banca glieli hà dati un’altra famiglia che aveva risparmiato.. ma se tutte le famiglie sono contemporaneamente indebitate.. allora la banca gli impresta pura carta autoprodotta..
    con leva = rischio altissimo..

    3) nn avevo volutamente citato la Cina x nn allargar troppo il discorso..
    in parte condivido il tuo ragionamento.. ma solo in parte.. purtroppo..
    lo sai cosa dice molta gente (anche esperta) in Usa : la Cina nn ci potrà mollare xrchè senò perdono i crediti passati ed il più grosso cliente x il futuro.. che poi è lo stesso discorso che hai fatto te.. il problema però è : quindi la Cina continuerà in eterno a lavorar gratis facendosi pagare con titoli pubblici europei+americano che rimangono per sempre in Europa+Usa ? sino a quando questo sbilanciamento progressivo può continuare ad aumentare ?
    i Cinesi infatti stanno tentando di modificare la loro economia da export oriented a domestic oriented (almeno in parte).. tieni presente inoltre che la dittatura cinese ha paura che se la loro crescita diminuisce potrebbero partire anche lì le rivolte sociali africane in scala x 100000…. aggiungiamo che la Cina è in piena bolla immobiliare e stà alzando i tassi già da un bel pò x raffreddarla… e questo aumento dei tassi si riverbererà sugli interessi (e sulle tasse) degli europei+Usa..

    c’è molta incertezza su tempi e modi..
    ma alla lunga c’è poco da girarci intorno…
    gli squilibri alla lunga vanno risanati..
    sia quelli interni all’occidente…
    sia quelli tra noi e l’oriente…

  14. Piero

    @francesco sica

    a mio parere..
    l’abolizione della riserva frazionaria nn solo è una utopia ma è pure dannosa xrchè in una economia di massa nn può funzionare con leva 1:1…
    quello che bisognerebbe fare secondo me.. passata la dolorosa sbornia..
    è contenere la leva (o riserva frazionaria che dir si voglia) a livelli tollerabili..
    diciamo 1 : 10 … 1:15 max.. e questo dovrebbe esser fatto in modo coordinato da tutto il sistema finanziario internazionale contemporaneamente..

    ma credo che anche la mia sia una utopia,, come la tua..

  15. Piero

    @Alberto

    nn so se costa molto di più dei 25 MLD.. forse avrai ragione…
    la gente la deve smetterla di dividersi tra destra/sinistra e pretendere forti risparmi…
    però.. detto tutto ciò…
    2000 MLD di Debito Pubblico + 2000 MLD di Pensioni = 4000 MLD..
    tutto ciò sorry nn basterà..

  16. Alberto

    Non basterà? Se tu risparmi 300 MLD in 10 anni, sei a posto, perchè gli altri Paesi, hanno un debito aggregato superiore al nostro, tranne forse la Germania, e con un debito pensionistico più o meno analogo in termini di PIL, o credi che in Europa, non abbiano gli stessi problemi di previdenza? E noi, quindi, arriveremmo a metterci in sicureza e le risorse disponibili, per minori aggravi di spesa per interessi, andrebbero a beneficio delle aziende e della spesa delle famiglieper riduzione della pressione fiscale; chiaramente questo è un discorso ipotetico, perchè abbiamo anche altri legacci, come il costo esorbitante dell’ energia, per mancanza di un serio piano energetico, un sud che non cresce per nulla e tanto altro, ma servirebbe eccome, insieme ad un riordino generale della finanza locale. @Piero

  17. Condivido molte cose salvo una: la crescita a tutti i costi.
    Scopo dell’uomo e anche dell’economia e’ appagare i propri bisogni al fine di essere felice.

    Perche’ tutto deve crescere ? Vogliamo diventare una specie di Giappone con 100 milioni di abitanti in Italia ?
    Nulla in natura cresce per sempre, nemmeno il cancro, che alla fine uccide il suo ospite. L’economia dell’eterna crescita e’ il cancro della nostra societa’ e finira’ per ucciderci, non prima pero’ di averci ridotto ad un nugulo di api operaie.

    Detto questo a quanto ammonta il nostro debito pro-capite? 35.000 Euro? Bene, rimbocchiamoci le maniche e paghiamolo, in 30 anni, mille euro all’anno.

    Ho detto un stupidaggine ?

  18. rigator

    @Eugenio Stucchi
    Direi che hai detto una cosa inesatta nell’ultima frase, per il semplice motivo che quella dei 30000 euro pro c. è una media che include anche i neonati, quindi il peso del debito sulle persone potenzialmente in grado di ripagarlo, ciè fisicamente e intellettualmente valide eproduttive, è molto ma molto maggiore dei 30000 pro c. Forse tra i 100 e i 200 mila pro c. per persone attive. Aggiungici che molti ricchi, che potrebbero pagare di più, probBILMENTE si son già organizzati per
    nascondere i loro averi all’estero e il peso pro c. diventa ancora maggiore. Aggiungici che nel caos delle litigate per chi dovrebbe pagare, ovviamente lite fra i più poveri, sarà enorme e il peso sui poveri cristi del debito pro c. diventerà ancora maggiore.

  19. Michele

    @francesco sica

    Basterebbe abolire il corso forzoso della moneta poi potrebbero tenersi tutte le banche centrali che vogliono. Vorrei vedere i fessi che scelgono di risparmiare o usare il loro denaro inflazionato… La moneta cattiva scaccia quella buona solo in regime di monopolio, ed un “libero mercato” basato su un monopolio, beh non mi sembra che sia tanto libero..

  20. Piero

    @Eugenio Stucchi

    no Eugenio (stesso nome del mio amato padre)..
    nn hai detto una stupidagine..
    almeno secondo la mia visione della vita..
    questo articolo nn era in realtà economico/finanziario..
    tanto che ho volutamamente semplificato molto tecnicismi e numeri..
    questo articolo era filosofico/esistenziale..
    abbiamo il chiodo fisso della quantità invece della qualità..
    noi vogliamo essere sempre di più e nn di meglio..
    anche se c’è un problema molto grosso.. credo insolubile..
    quando le quantità diminuiscono i danni si concentrano sulle fasce deboli x cui la vita può oggettivamente diventare “qualitativamente” molto molto dura….
    sotto un certo livello la quantità diventa qualità..
    e questo avviene con tutti i sistemi siano essi statalisti o liberisti che dir si voglia..
    questo dipende dall’egoismo umano che altro nn è che lo spirito di sopravvivenza individuale… funzionale alla vonservazione specie.. lentissimo è il corso della evoluzione.. dell’emersione della ragionevolezza.. e come dipinse Goya “il sonno della ragione genera mostri”..

    hai colto ciò che avevo nascosto tra le righe..

  21. Borderline Keroro

    Forse sbaglio, ma riguardo all’aumento dell’evasione fiscale ho qualche dubbio. Mi ricordo un articolo, su questo blog, in cui Giannino citava a tal proposito uno studio di Bankitalia che sosteneva la contrazione dell’evasione. Fin’ora.
    Che poi ricominci a crescere d’ora in poi credo sia pacifico. Quando tentano di strangolarti è naturale cercare di scappare.

    @francesco sica
    quoto

    @Eugenio Stucchi
    Da quanti anni senti parlare di contenimento della spesa pubblica, riduzione del debito pubblico, risanamento, e simili amenità?
    Se la nostra quota di debito/cadacranio è di 35’000 neuri, una famiglia con madre e padre + due figli ha un debito di 140’000. Dare ulteriori 4’000 neuri all’anno al sig. Stato è un po’ dura.
    Vedrai che comunque riusciranno a rapinarceli, non perdendo l’occasione (more solito) di buttarli nel cesso e tirare la catena.
    Andiamo in default e diamoci un taglio.

  22. ludwig375

    @Borderline Keroro
    il problema è che fare i tagli non basta, deve essere riformato l’intero sistema finanziario e monetario. o spingiamo tutti in questa direzione e gridiamo basta alla proprietà privata della moneta o dobbiamo rassegnarci a un futuro di povertà che, ovviamente, subiranno più i nostri discendenti che noi. ignorare questi problemi vuol dire lanciare loro nel baratro. questo sistema porta la crescita esponenziale dell’indebitamento: nemmeno se, per assurda ipotesi, ritirassimo tutta la moneta in circolazione e la restituissimo a chi ce la presta a costi (per lui) irrisori, riusciremmo a ripagare il nostro debito, perchè mancherebbero ancora gli interessi. il debito pubblico è salito tantissimo proprio negli ultimi anni nonostante i continui tagli, i servizi sempre più scadenti, inflazione, tasse e imposte in continua ascesa. al stabilità dei prezzi è il grande bluff degli usurai della bCE: già il giorno dopo l’entrata in vigore dell’euro i prezzi praticamente raddoppiarono o ce ne siamo già dimenticati? la politica monetaria non esiste, esistono solo gli interessi dei sigg banchieri: pensate solo che della BCE sono proprietari persino Regno Unito, Danimarca e Svezia che non hanno l’euro. un organizzazione seria non lo avrebbe mai ammesso ma a loro non interessa le lobby economico – finanziarie sono sovranazionali il loro obiettivo è l’estorsione della ricchezza prodotta dai popoli, attraverso il sistema della moneta debito, la leva finanziaria e il controllo di tutti i mass media. provate a andare in tv e dire qualcosa contro le banche: venite oscurati immediatamente; controllate a Rai Utile cosa accadde dopo la trasmissione del 19 dicembre 2007 contro le banche e il sig.ggio: dal 1 gennaio 2008 è stata chiusa l’intera rete…

  23. ludwig375

    @Eugenio Stucchi
    semplice Eugenio: siamo costretti a crescere economicamente perchè è lo stesso debito che cresce all’infinito e quindi per ripagarlo occorre produrre più ricchezza, che consente l’automatico espandersi delle entrate. adesso non si cresce più ma i sigg. banchieri vogliono lo stesso indietro i “loro” soldi (stampati al “folle” costa di 30 cent a banconota); e allora giù con la manovra-saccheggio come quella attuale, distruttiva di un substrato economico che per ripartire avrebbe avuto bisogno esattamente dell’opposto: incentivi economici, rilancio occupazionale e sgravi fiscali

  24. Werner Schlager

    Quando una famiglia è davvero indebitata ma viceversa negli anni ha comperato molte cose, credo che sia assolutamente necessario far cassa .. alcune idee…(alcune le riprendo anche dal Sole24)
    1-Partecipazioni statali (Rai,Eni,Enel,Fincantieri.. insomma fuori tutto..), cedute con il vincolo di conservare l’occupazione in Italia per n° anni.
    2-Il Patrimonio immobiliare inutilizzato (enorme..!) – da cedere a uno o più fondi in blocco unico (a prezzo scontato) per fare tanto tanto cash flow
    3-Il Patrimonio Immobiliare Ecclesiastico.. è si.. so che è BASTARDO, ma i preti il loro immenso patrimonio lo hanno preso nella storia con il sudore di cittadini impauriti dall’inferno.. Ora tutte le chiese ed i palazzi sotto utilizzati (migliaia) vanno espropriati e venduti per scopi civili/commerciali. A questo aggiungi che la chiesa deve pagare ICI e tasse al pari di tutte le altre attività di servizio alla persona (una chiesa assolve ad un bisogno/servizio come la piscina o un internet bar..).
    4-Il Patrimonio Artistico Inutilizzato – nei sottopiani dei musei.. sono stipati così tanti manufatti che in italia non vedranno mai la luce da riempirci altri 100 musei. Ci sono paesi in via di sviluppo con poco patrimonio d’arte che avrebbero ottime motivazioni ad acquistarli..
    5-Una parte delle riserve Auree – la nostra banca centrale ha riserve auree in grandissime quantità.. se la famiglia è alle strette .. la moglie vende un paio di orecchini d’oro….

    Questo solo per fare una “cassa shock” poi chiaramente per non ritrovarci nella stessa situazione tra 10 anni e senza più nulla da vendere bisogna fare tutte le riforme del caso…

  25. Piero

    @Werner Schlager

    ed infatti credo che andà “”quasi” così…

    quando nel tardo 2012 e seguenti inizieranno i VERI attacchi potrebbe accadere :

    * governo tecnico no politici ma un negoziatore italiano con prestigio internazionale
    * uscita da Euro1 ed inserimento in Euro2 (insieme agli altri Piigs)
    * ulteriori restrizioni fiscali e rivolte sociali (contro chi ?.. con quali benefici ?)
    * privatizzazioni forzate a tappeto più degli anni’90 (PS: gestite da Draghi al Tesoro)
    * le privatizzazioni forzate, dato che nn ci sono capitali italiani, implicheranno acquisizioni da parte di multinazionali che sposteranno i centri direzionali a casa loro (noi rimarremo di fatto operai e consumatori).. unico beneficio.. un pò meno clientele politico/sindacali.. ma temo che il saldo costi/benefici sarà negativo..

    about 400 mld d’Oro (su 1900 mld di Debiti) depositato in America (siamo il n° 4 al mondo!!)… alcuni immaginano che un accanimento verso di noi potrebbe addirittura essere finalizzato a farci vendere l’Oro a Sconto quando saremo i gravi difficoltà..
    potrebbe essere uno scenario realistico oppure no.. non lo so..

    about Chiesa nn la toccherà nessuno sia perchè è una potenza Mondiale sia perchè i beni a lei intestati sono suoi… quello che si potrebbe fare è diminuire un pò il 5xmille
    che è esagerato in termini di contributo alle spese di funzionamento..
    bisognerà vedere se il contesto ed i rapporti di forza/consenso lo permetteranno..

    cmq…

    alla fine saremmo + poveri e senza + nulla da vendere…

    questa strategia “attenuerà” un poco il carico dei sacrifici sulla generazione “attuale”..
    e lascerà il quasi nulla in mano i giovani…

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