14
Feb
2011

Quali scenari energetici per il 2030? Liveblogging dell’evento

Noi di ChicagoBlog non potevamo che proporvi un San Valentino ad alta tensione.
Seguiremo, infatti, in diretta dalla sala Parlamentino di Palazzo Giureconsulti di Milano, l’evento “Quali scenari energetici per il 2030?”.

Per l’occasione, l’Istituto Bruno Leoni in collaborazione con ExxonMobil presenterà il nuovo rapporto annuale della ExxonMobil “The Outlook for Energy – A View to 2030”.

A “dare il La” al confronto Giancarlo Villa (Presidente Esso Italiana). Seguiranno gli interventi Massimo Beccarello (Università di Milano Bicocca e Senior Fellow dell’Istituto Bruno Leoni), di Alberto Biancardi (Responsabile Energia per l’Arel), Franco Bruni (Università Bocconi), e di Rosita Carnevalini (Direttore Strategie, Studi e Documentazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas).
La presentazione del rapporto sarà a cura di Todd Onderdonk (Senior Energy Advisor della Exxon Mobil Corporation).

19:45 – L’incontro si conclude con alcuni interventi da parte dei presenti e un buffet per recuperare… cosa? E’ sottinteso…

19:27 – Che tipo di prospettive aspettano il mercato tenendo presente che l’80% dell’energia proviene da fonti fossili? E come si attrezza l’Europa in termini di regolamentazione? Prosegue il suo intervento la Dott.ssa Carnevalini

19:23 – A questo proposito e sugli ultmi spunti proposti dai relatori interviene Rosita Carnevalini (Direttore Strategie, Studi e Documentazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas).

19.20: Il Prof. Bruni termina il suo intervento a cui Carlo Stagnaro si collega chiedendo quanto la qualità della regolamentazione influsce sull’operato delle imprese in questo settore?

19:12 – Il mercato deve essere gestito e allo stesso tempo sfruttato in un’ottica globale e market friendly, seppure i prezzi subiranno una forte fluttuabilità. In questo senso la posizione geo-politica dell’Europa è centrale in termini di mediazione ma anche di leadership

19:10 – Ridurre il tasso economico per diminuire la pollution? Non è questa la giusta direzione. La sfida è coniugare la crescita con il controllo dell’inquinamento atmosferico

19:05 – Sostiene Bruni: “Perchè l’efficenza energetica continui a crescere nei prossimi vent’anni servono risorse economiche e politiche da investite nella tecnologia e nell’organizzazione, oltre che un buon management che conduca i mercati energetici e orienti il mix di risorse nel rispetto dei limiti di inquinamento”

19.03 – Si apre la discussione stimolata dalla presentazione dell’Outlook con Franco Bruni (Università Bocconi), e di Rosita Carnevalini (Direttore Strategie, Studi e Documentazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas).

19:02 – Termina la presentazione di Todd Onderdonk

18:58 – Sfida principale: investire in tecnologia per aumentare del 100% il Pil globale e del 35% la domanda di energia. Per farlo sarà essenziale avere l’appoggio delle politiche governative.

18:54 – Una parte dell’esposizione di Onderdonk e del rapporto sono dedicate alle previsioni sulle emissioni di Co2 al 2030.

18:48 – Siamo alla presentazione della domanda e della fornitura di energia per settore e per tipologia di fonte: ancora consistente la richiesta di petrolio nel settore della cosidetta “Power generation”.

18:46 – Fonti energetiche nel settore residenziale e commerciale: petrolio e gas naturale nei paesi Ocse. Nei Paesi in via di sviluppo aumento della biomassa ( legname e letame). Crescente penetrazione di elettricità su base mondiale.

18:41 – Il rapporto contiene ricerche specifiche in materia della domanda di carburante per veicoli privati di qui al 2030.

18:39 – Fino al 2030 si presume che la crescita di domanda di energia nei paesi in via di sviluppo raggiungerà il 70%

18:35 – Dal 1800 ad oggi si è passati dalle biomasse alle fonti rinnovabili, tuttavia ancora oggi sono diversi i paesi che si affidano a fonti di energia “primitive” (paesi non OCSE).

18:30 – E’ Todd Onderdonk (Senior Energy Advisor della Exxon Mobil Corporation) a parlare ora. Nella realizzazione dell’”Outlook for Energy” sono stati considerati 100 paesi e 15 settori relativi ai diversi combustibili. L’Outlook cerca di fare un quadro della situazione reale, e non di quella che auspicheremmo.

18:24 – Giancarlo Villa (Presidente Esso Italiana) prende la parola e ricambia i ringraziamenti. Quanto crescerà la domanda di energia fino al 2030? E quanto lo sviluppo economico e sociale influirà su questo trend? Fattore principale è l’accessibilità alle fonti di energia. La sfida di Exxon Mobil è impegnarsi nella ricerca costante e in termini di investimenti nel business dell’energia (32 miliardi di dollari nel 2010).

18:21 – L’Istituto Bruno Leoni ricorda la sua sensibilità e il suo interesse rispetto all’argomento e al settore in cui di primaria importanza è il livello di liberalizzazione.

18:17 – Andiamo a incominciare: Alberto Mingardi (Direttore Generale Istituto Bruno Leoni) prende la parola ringraziando subito il partner dell’incontro Exxon Mobil.

18:13 – La sala si va riempiendo e qualche relatore inizia a prendere posto

18:00 – Gioviale atmosfera qui alla Sala Parlamentino di Palazzo Giureconsulti, a pochi minuti dall’inizio dell’evento… Del resto non potrebbe essere altrimenti dal momento che siamo in procinto di parlare di energia. Elemento alla base di una buona vita, l’energia è essenziale ai fini della crescita economica e sociale. L’argomento non deve rimanere spunto di dibattito solo per gli addetti ai lavori, ma coinvolgere anche gli attori della vita politica, del business e della società civile.

2 Responses

  1. Pier

    Ho letto dalla sintesi del Convegno che andiamo avanti con carburanti fossil fuel sino al 2030 e confermando lo smog indotto da CO2 e PM10.La Exxon Mobil sa benissimo che negli Usa Obama ha detto che nel 2030 non vuole import petrolio ed ha varato Consorzi di carburanti rinnovabili in pieno accordo con i petrolieri.Ed in italia perchè non possiamo imitare gli Usa e passare alla produzione di carburanti rinnovabili?Perchè dobbiamo goderci lo smog?Ho presentato il piano al Governo ma la risposta è stata”si accordi con i petrolieri”.Perchè non passiamo dalle parole dei pseudo esperti di smog ai fatti e produciamo carburanti rinnovabili adattando il piano Usa di Obama-Chu all’Italia?
    Cara Exxon noi siamo pronti ma ci mancano i soldi.Ci puo’aiutare?

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