19
Ago
2009

Parole sante

Parole involontariamente sagge da questo articolo di Sheila McNulty sul Ft:

In spite of record growth rates over the past five years, high costs (solar energy can be four times as expensive as traditional gas-fired electricity) and the economic downturn mean solar has not become a mainstream energy source. While many solar companies were profitable before the economic downturn, boosted by government subsidies, the credit squeeze and fall in energy demand has hit them along with the rest of the power sector.

Traduco liberamente:

Nonostante la crescita record degli ultimi cinque anni, il costo folle (almeno quattro volte più di una tradizionale centrale a gas) e la recessione hanno impedito al solare di diventare una fonte energetica di primaria importanza. La crisi del credito e il crollo della domanda di energia hanno colpito il solare così come il resto del settore elettrico, a dispetto del fatto che molte imprese solari fossero assai profittevoli prima della recessione, imbottite com’erano di sussidi pubblici.

In breve: il solare, essendo una fonte farlocca e costosissima che nessuno degnerebbe anche solo di uno sguardo in condizioni di mercato, sta in piedi grazie ai dindi rapinati ai consumatori, ma adesso neppure quelli bastano più. Dio ci salvi dalle buone intenzioni.

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11 Responses

  1. BuonaGiornata Mr. Stagnaro.
    Vale la pena, magari solo per me, di dettagliare cosa si intente per “solare”. Laddove “solare” viene inteso come sinonimo di FV sposo risolutamente che il solare.FV e’ una bufala energetica ed anche economica.
    Non essendo un fisico, e quindi abdicando allo phisique du role,
    mastico qualche nozione elementare che desidero venga corretta da piu’ talentuosi esperti. Il IIprincipio della termodinamica limita il rendimento di una macchina termica che “cambia” stato all’energia(vedi motore endotermico=20-25% di rendimento).
    Come “dimostrazione” al limite, prendiamo ad esempio il rendimento delle FV nello spazio(=no atmosfera…). Sembra che i rendimenti siano nel range del 18-24%….Difficile sulla terra far di meglio.
    Infatti esiste un report dell’ENEA che stima in 27 anni in punto di pareggio sugli investimenti in FV. Questo al netto di drogaggi iniettati come incentivi fiscali.
    Ecco quindi che le applicazioni di solare termico offrono rendimenti superiori (in relazione al solito mq) nel campo
    della sempiterna “acqua calda” od H2O sanitaria.
    Inoltre il solare termico ha dei costi per mq inferiori al FV,
    ergo il rapporto prestazioni/prezzo diventa competitivo.
    Viceversa il solare termodinamico migliora sensibilmente il rendimento, ma i costi non sono proprio per tutte le tasche. Infatti CarloR., ….che non e’ propriamente un pivellino, ha opzionato il solare termodinamico per generare energia elettrica.
    Come notizia recente (circa 1 mese fa..TG1-2), delle aziende teutoniche hanno sciorinato un piano da 14G$ per insediare il solare termodinamico in Africa dove i deserti nn mancano….anche se poi mancano gli elettrodotti per veicolare in Europa l’energia.
    In estrema sintesi, IMHO, il FV e’ puro polonio(anche se oramai il marketing massivo ha contaminato le menti +deboli), il solare.termico e’ razionale, mentre il solare.termodinamico e’ vincente ma solo per aziende come ENEL od analoghe.
    Se queste vi sembrano tesi eretiche, ebbene significa solo che ho svolto egregiamente la mia missione.
    Cordialmente:: Martin-Lutero

  2. Carlo Stagnaro

    Sono abbastanza d’accordo e confesso la leggerezza nel non aver precisato che “solare”, in questo contesto, stava per fotovoltaico. Sicuramente è il termico è più competitivo, e tutto sommato lo sgravio fiscale a favore degli investimenti in questa tecnologia non era il peggiore dei mali. Sul termodinamico sono un po’ più scettico, almeno nel breve-medio termine. Comunque la questione è più semplice di quanto appaia e non richiede competenze specifiche: basta eliminare tutti i sussidi e le distorsioni. Al massimo, una modesta carbon tax può fare dignitosamente il suo lavoro. Dopo di che, quello che è competitivo ed efficiente, si affermerà da solo. I più svegli tra di noi investiranno per tempo i loro risparmi in queste nuove tecnologie e faranno un sacco di soldi 🙂

  3. Paolo

    E qui si nasconde invece la piu’ grossa stupidaggine, lo “scheletro nell’armadio” e la “trave nell’occhio” di tutto il sistema capitalistico: non si contano (o meglio si “scontano”) i “costi naturali”. D’altro canto calcolare quanto costa effettivamente ogni metro cubo di Anidride Carbonica in piu’ (e di ossigeno in meno) nell’atmosfera è un esercizio assolutamente empirico. Ma prima o poi questo prezzo lo potremo calcolare ( perchè è nella natura delle cose, nella fisica e nella chimica dell’universo, nelle sue Leggi che niente e nessuno puo’ modificare e per le quali non esistono trucchetti e inganni, come invece siamo abituati con le umanissime leggi economico/finanziarie che regolano il mercato libero).
    Banalizzando: il mercato libero potrebbe funzionare, SE si considerassero tutti i costi (partendo dal principio delle risorse NON infinite ad esempio) e non solo quelli “che ci fanno comodo”. Il mercato che abbiamo vissuto fino ad oggi non è libero, è semplicemente il mercato della truffa e dei furbi.
    Concludo: il solare non è conveniente nelle attuali condizioni di mercato-truffa, è (senza condizionale!) la sorgente energetica ASSOLUTAMENTE GRATUITA che l’universo (e per chi crede, Dio) ci mette a disposizione; la sorgente energetica che ci permette di esistere, di vivere, di pensare e di scrivere. E’ la fonte energetica da cui è nato il petrolio stesso, i consumatori e i loro “dindi” e quindi il mercato stesso.
    Se poi non siamo in grado di sfruttarla al meglio… sarà colpa invece del nostro mercato-truffa che è stato velocemente e definitivamente piegato per compiacere i portafogli dei piu’?
    Insomma è difficile dare ragione alla sig.ra Sheila. E come a lei, è difficile darla a te, Carlo: Dio forse ti salverà dalle buone intenzioni, ma non dall’estinzione.

  4. pietro

    Piccola osservazione per Martin-Lutero:
    i limiti del 2° principio della termodinamica non impediscono alle centrali turbogas a ciclo combinato di raggiungere rendimenti del 80% contro il 30-40% delle vecchie centrali termiche.
    Mi trovo d’accordo con Stagnaro sull’utilità di eliminare sussidi basati su pregiudizi ideologici a favore di un tipo di generazione piuttosto che di un altro.
    Per quanto riguarda le esternalità ho qualche dubbio sul fatto che le emissioni di anidride carbonica siano più pericolose dell’innumerevole numero di morti causati dalla produzione di energia idroelettrica (dal Vajont all’ultimo incidente in SIberia) o dei rischi legati alla produzione del silicio per usi fotovoltaico (http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/27/Una_nube_tossica_Merano_gente_co_0_9804271363.shtml).
    Si può notare nell’articolo citato l’ipocrisia del titolo, invece di dire ” una fabbrica di silicio per celle fotovoltaiche” si dice un assurdità smentita poi all’interno dell’articolo: “azienda che produce acido cloridrico”.
    Che dire?

  5. Julio

    Nessuno dubita del fatto che il solare sia costoso ma questo è il solito attacco fatto per sostenere il nucleare, che non è solamente costoso, anzi, costosissimo ma anche pericoloso (tutti i paesi stanno chiudendo le centrali anche se in Italia si raccontano balle sulla nuova apertura di centrali nuove), per non parlare di quanti anni ci vogliono ad avere una centrale e poi del dove vengono smaltite le scorie. Io proporrei che vengano messe in cantina di tutti i suoi sostenitori, un po’ a testa…

  6. pietro

    Il sig Julio non sa leggere, forse, il discorso di Stagnaro è sostanzialmente a favore dell’iniziativa privata e della responsabilità personale del privato, e quindi non dell’iniziativa statale nella costruzione di centrali nucleari.
    Questo comporta che se il nucleare è costoso e comporta problemi di gestione nessun privato ci mette una lira, ma questo discorso vale anche per il solare, se costa il quadruplo del termoelettrico è stupido foraggiarlo con denaro pubblico, alla fine che differenza c’è a pagare meno la corrente se poi paghi più tasse per mantenere chi ti vende la corrente?
    Sulla generazione decentrata si può dire che questa è possibile anche con sistemi termoelettrici e attualmente ancora a costi inferiori al fotovoltaico.

  7. damiano

    @pietro
    la gneerazione decentrata e’ possibile col termoelettrico , ma bisogna portare il combustibile su lunghe distanze …. prendiamo ad esempio
    il classico lampione solare (e ne ho visti anche in italia nelle campagne )
    il in tal caso il costo del gruppo elettrogeno e’ basso , quello di rifornilo di carburante e’ alto .

  8. Eriskio

    Penso che la riflessione che dovrebbe essere fatta è che la base del c.d. “mercato libero” ha due grosse falle (come tutti ben sapete) perchè non considera nel modo corretto due verità indiscutibili:
    – le risorse sono limitate.
    – materia ed energia si trasformano ma non si creano.

    Sono due principi che una società di oltre 6 miliardi di individui al nostro attuale livello di tecnologia e consumo non può piu’ “elidere” dalle sue equazioni e dai suoi bilanci (e come invece potevano benissimo fare qualche centinaio di milioni di individui che popolavano il pianeta nei secoli scorsi).

    Pertanto, parlando di energia solare, le poste dovrebbero essere ripensate e ricalcolate.
    Un vero mercato libero è un mercato dove alla fine gli scambi dovrebbero essere tutti realtivi all'”umano”; e con questo intendo il lavoro, il tempo, la tecnologia, la conoscenza; la “materia” che usiamo è invece parte inscindibile del pianeta terra e come tale è e resta risorsa comune non divisibile ne’ rivendibile.
    Il costo dell’energia da petrolio e fossili dovrebbe considerare quindi i costi per la rigenerazione dell’ossigeno “bruciato” e del petrolio stesso. E del resto, l’ossigeno bruciato dagli americani è anche quello respirato da noi o dai cinesi. Quale diritto ho io di bruciare l’ossigeno respirato da un africano?

    Ecco che, effettivamente, l’energia solare sarebbe persino conveniente, certamente piu’ del petrolio e anche piu’ del nucleare.

    Purtroppo il nostro “mercato” è assolutamente imperfetto e truffaldino (rubiamo alla terra spacciando per nostro ciò che non ci appartiene ne’ di fatto ne’ di diritto).
    Siamo insomma dei pirati che si pensano santi.

    E tutti i discorsi di “economia” delle fonti energetiche diventano aleatori e, sovente (come in questo caso), ridicoli.

    Pace & Bene

  9. Buongiorno, mi chiamo Gianluigi Trivelli mi occupo di solare, ho sviluppato con mio fratello un solare a concentrazione per uso prevalentemente termico, anche se attualmente ho molte richieste di investitori che vorrebbero lanciarsi nel termodinamico per la generazione elettrica. Per mia modesta esperienza, posso affermare che la via del solare termodinamico per la generazione elettrica nei termini di grandi impianti non è affatto semplice e scontata,
    per due ragioni specifiche, la prima riguarda la durata degli specchi, che sin quando sono installati in situazioni più o meno “protette” ossia nei nostri climi non creano particolari problematiche, altra cosa è fare installazioni in pieno deserto o ancor peggio in deserto nei pressi della costa dove le situazioni climatiche legate alla corrosione della salsedine e alla smerigliatura superficiale creata dalla sabbia portata dal vento saranno sicuramente un ostacolo difficile da superare (tanto per dare un idea ad un mio amico sorpreso nel deserto tunisino da una tempesta di sabbia, dopo un oretta di buriana, la macchina con la parte rivolta al vento è rimasta sverniciata), anche perché non possiamo pensare di porre in protezione gli specchi captanti ogni qual volta tiri un alito di vento etc..
    Inoltre cosi come è concepito il solare termodinamico ossia per la generazione di energia termica nel campo da 450°C a 550°C per l’uso con generatori a turbina a vapore acqueo limita enormemente il rendimento del sistema, infatti da analisi che ho appunto affrontato per avere un quadro di confronto economico fra le varie possibili tecnologie termodinamiche attuali, la soluzione vincente è un termodinamico che alimenta un sistema OCR a media temperatura (150°-330°C) sempre affiancato da un sistema di accumulo a cambiamento di fase. In questo modo è possibile con sufficiente semplicità poter avere un sistema molto flessibile con rendimenti globali (realistici) superiori al 25%.
    Inoltre a mio giudizio fare un termodinamico a se stante solo per la generazione elettrica è assolutamente dispersivo, in quanto dal sistema di ha una grandissima quantità di energia termica da poter essere impiegata in sistemi di solarcooling ad assorbimento, teleriscaldamenti e/o applicazioni industriali e/o agricole, il tutto avrebbe ancor più valore aggiunto se il solare termodinamico venisse affiancato da un sistema a biomassa e/o a un termo valorizzatore.
    In tutti i casi gli incentivi sono devianti del mercato e a parer mio sono stati usati, se potete concedermelo, in modo “stupido”, un esempio sta nel fatto che se prendiamo il fotovoltaico ha premiato prettamente le aziende estere in quanto la produzione italiana di celle fotovoltaiche è risibile nel contesto mondiale, ma sicuramente grazie ai nostri incentivi aziende tedesche e cinesi hanno avuto un ottima piattaforma di lancio lasciando a noi solo le briciole…. ossia lo sviluppo di mere reti commerciali.
    Ora l’intenzione votata al Senato di voler eliminare (anche se smentita dall’onorevole Saglia http://paroleverdi.blogosfere.it/energia_solare/) l’incentivazione del termodinamico, in cui almeno la nostra industria è affermata vedi Angelantoni/Siemens etc. sarebbe un vero colpo basso al sistema.
    A mio modesto giudizio, occorrerebbe una visione a 360°, in quanto ogni sforzo che verte ad un sistema energetico sempre più indirizzato verso fonti rinnovabili è sicuramente il benvenuto, in particolare occorrerebbe uno sforzo maggiore verso il risparmio energetico, girando per aziende in particolar modo alimentari, cartarie, metallurgiche, ho potuto toccar con mano come le tecnologie impiantistiche sin qui adottate siano fortemente dispersive e non tengano minimamente conto del risparmio energetico, ma il tutto è improntato al minimizzare i costi d’impianto e non la sua successiva gestione ed uso.
    Una carbon tax sicuramente sarebbe un freno a questo sistema energivoro, ma occorre anche tener presente i costi sociali di ciò, quindi penso sia più utile fare cultura ed esportare in azienda una responsabilità socio-ambientale come per esempio sta tentando Cestec in Regione Lombardia con il programma europeo Einstein ( http://83.221.119.179/EINSTEIN/ ).
    Spero di non essere stato noioso, un saluto.
    G. Trivelli

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