10
Mag
2012

Grecia out? Ebbene sì. Ma anche la Merkel non se la passa tanto bene

Alle prime proiezioni sul disastroso esito delle elezioni greche, Citigroup ha innalzato la sua stima di probabilità di uscita di Atene dall’euro a un range tra il 50 e il 75% nei prossimi 12-18 mesi.  In effetti è comprensibile, tenendo conto che  conservatori e socialisti pro Europa sono senza maggioranza in parlamento, e costretti a cercare in tre soli tentativi un partito aggiuntivo di maggioranza prima di un nuovo scioglimento che sarebbe l’anticamera dell’uscita dall’euro. Il primo tentativo affidato ai conservatori si è esaurito in poche ore, affossato  da Sinistra democratica, il più piccolo dei partiti di sinistra e in teoria il più filoeuropeo. Il secondo è toccato a Syriza, la sinistra radicale contraria alla terza tranche di aiuti in cambio di altri 11 miliardi di rigore. Il terzo al Pasok, che dicendo no nella seconda mano alla sinistra radicale se lo vedrà restituire, e ha una chanche solo se a quel punto contraddice la campagna elettorale  – e convince anche i conservatori a farlo – dicendo sì alla ricontrattazione del pacchetto europeo chiesto dai 21 eletti della Sinistra democratica. Con una maggioranza che sarebbe comunque assai debole. Risultato: par proprio che si rivada a votare, Syriza è convinta di aumentare il suo vantaggio alle urne e di poter guidare una coalizione di sinistra estesa contro l’Europa per rinegoziare tutto. Parola d’ordine “no all’austerità”. In altre parole, Grecia fuori dall’euro. E da ieri con le dichiarazioni di Guido Westervelle è ufficiale l’altolà ad Atene: dunque l’ipotesi di breakup della moneta comune  è sul tavolo. Per me, andava esaminata due anni e mezzo fa, all’esplosione della crisi greca. Le condizioni di quel Paese, a così bassa manifattura ed export e debolissimo tranne che per il turismo, aggravate da una pachidermica estensioen della mano pubbluica praticata dai partiti, hanno visto negli anni dell’euro praticare un enorme azzardo morale: il reddito procapite reale è di un terzo almeno superiore alle ragioni di scambio. Poiché è impensabile tagliare di un terzo e metà i redditi alla gente nella stessa moneta, la via è quella di tornare alla dracma lasciando che svalutazione e inflazione rilivellino in termini reali le ragioni discambio rispetto ai livelli di costo e produttività.  Conseguenze per l’Europa e l’Italia? E come se la passa, la Merkel?

In realtà, nessuno sa prevedere che cosa avverrà in Grecia, perché se Atene si avvia  a uscire dall’euro Spagna e Portogallo vanno incontro a tensioni immediate e gli spread impazziscono. A prescindere da questo, molti danno per scontato che la trattativa franco-tedesca non sarà sul ripudio o la modifica sostanziale del patto sul rigore, ma su nuovi articoli complementari procrescita.

In sintesi, concedere da parte tedesca alla Francia – e Italia, su questo Monti è in linea mediana tra la nuova Parigi e la vecchia Berlino – maggiori interventi della Bei, ricapitalizzandola fino a 13 miliardi e con un braccio di leva per interventi fino a 190 miliardi nei Paesi europeriferici più stretti dalla recessione. Sì anche ai project bonds infrastrutturali. Ma qui dovrebbero finire le vittorie franco-italiane. Perché a oggi resta il no tedesco agli eurobonds che sussumano parte almeno dei debiti nazionali pubblici. Come il no a un sostegno ancor più diretto della LTRO da parte di BCE agli eurodebiti pubblici.

Angela Merkel ha bisogno di duttilità per rispondere alla fragorosa esplosione di protesta elettorale in mezza Europa. E insieme di non smentirsi come guardiana del rigore davanti all’opinione pubblica tedesca. Finora la cancelliera va abbastanza bene nei sondaggi. Ma il suo problema è l’alleato della CDU-CSU nella coalizione che governa dal 2009, i liberali della Fdp. Il voto regionale di domenica scorsa, nello Schleswig-Holstein, è andato male per la coalizione, che era la stessa nazionale e ha perso la maggioranza, e con ogni probabilità si andrà a un’alleanza tra Spd, Verdi e partito della minoranza danese. Anche se i i democristiani sono riusciti comunque,  pur perdendo  consensi, a confermarsi primo partito al 30%, davanti alla Spd. Ma rispetto ai disastri di altri Laender dove la Fdp non è riuscita a superare la soglia del 5%, la notizia è che i liberali sono andati bene col loro 8%.

In teoria, un esito che dovrebbe dare forza e stabilità alla Merkel. Ma non è così. Per due ragioni. La prima si toccherà con mano nel voto di domenica prossima, in Nord Renania Westfalia che, coi suoi 18 milioni di cittadini e oltre 30 grandi aziende tra le maggiori quotate germaniche, è molto più importante del rurale Schleswig-Holstein. A Dusseldorf la situazione è maledettamente complicata. Al voto anticipato si va perché è stata la Fdp a dire no al bilancio proposto dal governo locale di minoranza di Spd e Verdi. A puntare i piedi contro spesa e tasse è stata la troika locale liberale, composta da Daniel Bahr, Gerhard Papke e Christian Lindner, che ha pessimi rapporti con il leader nazionale da sei mesi della Fdp, il ministro federale dell’Economia Philipp Rösler. La troika ha scelto l’ex segretario liberale Lindner come candidato di punta alle elezioni del 13 maggio, e la linea è quella di una fortissima ripresa dei temi antistatalisti pur di rientrare alla grande nella Dieta del Land. A costo di un frontale con i democristiani a Dusseldorf come a Berlino.

D’altra parte, anche il leader locale della CDU,  Jűrgen Rűttgers, scottato dall’errore compiuto nel 2010 dopo aver chiesto e ottenuto dalla Merkel di non assumere provvedimenti impopolari nei primi mesi del governo federale per non turbargli le elezioni nel Land ed sser stato comunque sconfitto, mira oggi a vincere per lanciare un guanto di sfida tra un anno  alla Merkel stessa.

Per finire, anche in casa Spd in Nord Renania Westfalia la leadership locale di Hannelore Kraft è radicalmente opposta ai leader nazionali socialisti della corrente moderata nazionale, come Frank-Walter Steinmeier e Peer Steinnbrűck. La Kraft prova a vincere per impedire, tra un anno alle elezioni nazionali, ogni accordo con la Merkel.

Ergo se i liberali vanno bene domenica prossima a Dusseldorf come domenica scorsa, allora la FDP tirerà molto più la corda nel governo nazionale mettendo in difficoltà la Merkel, il cui partito ha appena espresso un indirizzo favorevole a innalzare il salario minimo sociale, e che avrebbe bisogno di aperture alle più che prevedibili richieste francesi di allentare la presa sul rigore. Se la Cdu va bene, per la Merkel a vantarne merito sarà una serpe in seno. Mentre se domenica vincono i socialisti, si indebolisce la corrente socialista con la quale la Merkel potrebbe e forse vorrebbe comporre un governo di convergenza nazionale, dopo le politiche 2013.

Vedremo dunque se la Grecia riesce a evitare l’exit dall’euro. Mi pare non solo difficile, ma soprattutto sbagliato. A quel punto Spagna e Portogallo ballano sul cigliom del baratro. E i nostri spread tornano a impazzire.  Ma di sicuro neanche la Merkel a casa sua se la passa tanto bene.

 

88 Responses

  1. Odin

    Buongiorno, un saluto al Capo ed ai frequentatori abituali.
    Sulla Grecia, ormai decotta e fuori controllo, credo ci sia in ballo un’ultima tranche del prestito comunitario, praticamente a fondo perduto.
    Trasformiamolo in aiuto umanitario e chiudiamola lì al più presto.

    Quanto alla Germania, è pur sempre il giocatore che il rigore lo ha a favore.
    Difficile che lo sbagli.

  2. inqbo

    e non dimentichiamo che oltre alla merkel, anche la germania deve stare attenta: una parte dell’export che la sostiene e che la rende così arrogante è realizzata proprio con quei paesi che sono in ‘pericolo’…portogallo, spagna, italia.
    Anzi, mi permetterei di suggerire campagne di sensibilizzazione a NON acquistare tedesco.
    Prodotti europei, se possibile, o piuttosto fuori dalla UE.
    Ovviamente i governo non possono farlo, ma altri soggetti ‘privati’ si.
    Se Der Spiegel può scrivere infamità, possono farlo pure gli altri, o no ?
    Smettiamola di baciare la mano che ci morde.

  3. adriano q

    “Mi pare difficile ma soprattutto sbagliato.”No,è solo sbagliato.”…lasciamo che svalutazione e inflazione rivelino in termini reali le ragioni di scambio..”.Esatto.Vale,dopo la Grecia,per Portogallo,Spagna,Italia in ordine di successione per default.Inutile continuare nelle finzioni.Lasciamo perdere quello che succede in Germania.Tanto ,qualunque cosa accada là,nulla verrà approvato per alleggerire il peso dei debiti nazionali.Semplicemente perchè a loro non conviene e non sono costretti a farlo.A differenza di noi che continuando così coltiviamo miseria.Smettiamola di perdere tempo e torniamo alle monete nazionali.E finiamola di agitare spauracchi disastrosi che non esistono.

  4. Vincenzo N.

    La Grecia è fuori, sicuro al 100 per cento, è così perché i Tedeschi ora si trovano da soli a dover corrompere la classe politica greca per tenerla dentro ancora un po’, i Francesi infatti stavolta non li seguiranno. La Merkel avrà anche i suoi problemi, ma cercherà di risolverli al momento giusto per Lei perché potrà sempre svegliare di colpo la Germania con il Nuovo Marco. Chi ha più problemi di tutti siamo Noi (e gli altri latini della compagnia) perché abbiamo una classe dirigente che sta troppo bene così com’è, corrotta come quella greca, con un mandato in bianco a spolparci fino al midollo. E abbiamo solo Grillo.
    Prosegue intanto il teatrino di Camusso e C. sugli esodati (figli della politica sindacale, è bene ricorldarlo), ma mi chiedo, perchè non chiamano Maestrina anche la Fornero? sarà mica che sotto sotto….

  5. Marco Tizzi

    Bel pezzo, Oscar, ma non mi torna un discorso. Lei dice:

    “Per me, andava esaminata due anni e mezzo fa, all’esplosione della crisi greca. Le condizioni di quel Paese, a così bassa manifattura ed export e debolissimo tranne che per il turismo, aggravate da una pachidermica estensioen della mano pubbluica praticata dai partiti, hanno visto negli anni dell’euro praticare un enorme azzardo morale: il reddito procapite reale è di un terzo almeno superiore alle ragioni di scambio. Poiché è impensabile tagliare di un terzo e metà i redditi alla gente nella stessa moneta, la via è quella di tornare alla dracma lasciando che svalutazione e inflazione rilivellino in termini reali le ragioni discambio rispetto ai livelli di costo e produttività.”

    Lo stesso discorso non vale per tutti i Paesi dell’Euro che non si chiamino “Germania”?
    Tutti stiamo vivendo con una moneta che non riflette il valore della nostra economia, ma che è invece “tedesca”. Fossimo tutti nella stessa condizione della Germania e la Grecia unico “neo” poco male.
    Ma in realtà mi sembra siano più i Paesi che si avvicinano alla situazione Greca rispetto a quelli che si avvicinano alla Germania.
    Anche il crollo del governo Olandese dimostra che questa austerità va bene SOLO alla Germania.
    Quindi la soluzione razionalmente più logica sarebbe che la Germania esca. E secondo me se in UE inzieranno a darle addosso la cosa è molto probabile.
    Ma politicamente per la Merkel sarebbe l’addio alle ribalte, quindi resisterà fino alla fine. E tutti i politici europei lo sanno.

    Perciò penso che se esce la Grecia escono tutti. Anche perché quando ci si renderà conto che cosa significa per i nostri risparmi “uscire dall’euro” chi si fida più a tenerli in un conto corrente?

  6. Vincenzo N.

    @Franco Fabelli
    Finché dura, alla Germania va bene così, si intossica un po’, ma impone la sua lingua, il suo modo di concepire la moneta e l’economia che, come dice Tizzi, in Europa sono compatiabili solo a lei stessa. Intanto l’Europa si avvia ad essere il deserto dei tartari, incapace di competere verrà spazzata via dei mercati (noi siamo già a buon punto) e finirà fra le braccia dei Tedeschi divenendo per loro una colonia (un tempo sarebbe stata la migliore premessa per una guerra).
    In questo contesto, quando gli servirà di più, magari alla vigilia delle elezioni la Signora potrà fare appello all’orgoglio tedesco e, con un bel blitzkrieg, nel giro di qualche giorno vedremo i teutonici in fila a cambiare i loro risparmi liquidi in Nuove Marconote.
    Diamo pur tempo ai tedeschi, alziamo pure le tasse un altro po’, siamo davvero sulla strada giusta. Comunque dall’Euro non si esce o entra, gli euro cattivi sono quelli che circolano ora.

  7. mick

    Caro Giannino articolo ben fatto e apporfondito ma…
    Ma mi sembra eccessivo ridurre in tal modo il campo d’azione della Merkel… ha poca libertà d’azione al momento ma ben presto (prima del 2013) anche gli amici elettori tedeschi si accorgeranno della crisi europea e inizieranno ad intravedere l’enorme bufala cinese!!! Da soli non vanno da nessuna parte nemmeno loro. Scommetto che diventeranno meno rigidi.
    Con questo non voglio dire che non sia giusta la disciplina di bilancio, solo che non può essere cieca e ottusa come quella attuale.

    @ Francesco : no panic… in pratiaca non li ha mai comprati (nel senso che ne ha comprati per quote irrileventi!)

  8. antonio

    Franco Fabelli :
    Ma perchè non esce la germania dall’euro?

    Ma scherzi ?? la Germania campa sui paesi del Sud Europa con il suo export ! se dovesse contare solo sulla sua domanda interna starebbe molto peggio della Grecia.

    Ma NON capite che l’Euro è servito alla nomenclatura NORDICA per mantenere in vita una surrettizia SVALUTAZIONE COMPETITIVA INTERNA tenendo BASSI i salari reali ed alto il tasso di disoccupazione ? con l’EURO, una sorta di sistema di cambi fissi, i tedeschi hanno avuto un OTTIMO gioco a mettere sotto le economie con più alto tasso di inflazione e più deboli strutturalmente. Risultato ? queste ultime hanno avuto un enorme incremento del debito PRIVATO ESTERO con tutte le conseguenze del caso.
    La stupidaggine del DEBITO PUBBLICO – sulla quale si fa del vero e proprio terrorismo finanziario – scomparirebbe immediatamente se la Grecia ritornasse alla sua dracma.

  9. carlo

    Caro Oscar ma gli industriali della Geramania non hanno più volte manifestato una divergenza con la politica del governo? Chiedo meno austerità per l’Europa e più investimenti per il rilancio?
    grazie

  10. Francesco P

    @mick

    Ha ragione, le quote di bon europei in portafoglio al mega fondo cinese sono limitate. La maggior parte del debito pubblico dei Paesi dell’eurozona sono detenuti da altri soggetti europei, creando un perverso effetto domino nel caso di default di un membro. Persino la piccola Grecia è riuscita a scatenare in Europa una crisi finanziaria pesantissima. Si può benissimo parlare di eccesso di concentrazione del rischio, con incroci pericolosi che nella patria del rigore di bilancio e di ossessione per il rischio di credito è una contraddizione!

    La cosa più grave che accomuna tutti i Paesi UE è un’altra:“Gettare nella spazzatura i soldi presi a prestito è miglior modo per far sorgere dubbi ai creditori”.

    Fuori dall’area euro i governi e gli investitori non si capacitano di come l’Europa sappia frenare le imprese e gli investimenti con una miriade di regole, mentre non sa tenere sotto controllo rischi macroscopici e che preferisca mantenere in vita strutture inutili piuttosto che risparmiare sulla spesa pubblica. Noi Italiani siamo semplicemente i più europei nei difetti dell’Europa.

  11. Claudio Di Croce

    Le invettive contro la Germania e contro la “nomenclatura nordica ” mi sembrano degne di un film di Totò . Possibile che così tante persone non si rendano conto che i problemi italiani e in generale dell’europa sudi..a sono solo ed esclusivamente causa loro ?Possibile che nessuno si renda conto che euro o non euro la Germania se la caverà sempre meglio di noi anche perchè ormai esporta quasi il sessantapercento verso i paesi extraeuropei , Cina in testa, dove i suoi prodotti sono di gran lunga i più apprezzati tra quelli europei ? Lo ripeto per l’ennesima volta : l’euro è sta IMPOSTO alla Germania quale prezzo da pagare per la riunificazione tedesca che faceva paura agli altri europei . I paesi europei della ” nomenclatura nordica ” seguiranno la Germania e non sicuramente l’Europa sud..a nelle sue decisioni .E noi purtroppo apparteniamo a questa seconda compagnia per colpe solo ed esclusivamente nostre.

  12. antonio

    @Claudio Di Croce
    bella la storiella dei cattivoni del sud che non sanno fare i compiti …. ma si può ?? il “lavoro” di certi organi di informazione non è stato vano …. postare su questo blog mi sembra quasi una missione impossibile

  13. Per favore non parliamo più di crisi economica. Esiste la soluzione aulica per risolverla ed in pochissimo tempo. E’ sul sito blog dedicato http://www.econ-agan.blogspot.com
    Il problema siete voi che non intendete darvi conto! So benissimo che siamo naturalmente increduli visto i parabolani in circolazione a qualsiasi livello che promettono facilmente mari e monti, ma è così. Conoscere la soluzione di tutti i nostri guai la si dovrebbe pagare a peso d’oro. Voi invece continuate a cincischiare e dire ovvietà. Incominciate a criticare la mia proposta, se ne siete capaci. Così migliorerete la qualità di questa rubrica. Non vi pare?
    agan

  14. Giulio

    Giannino, OK la polemica con Repubblica, ma sui suicidi, un accenno all’edirtoriale di Calabresi sulla Stampa (che dice che dalle statistiche i suicidi per motivi economici non sono aumentati) non andrebbe fatto?

  15. Marco

    Uscire dall’Euro ha senso per un paese che ha basso debito pubblico, come la Spagna, per noi significherebbe tornare a pagare sul N.s. debito l’8% di interessi quindi default.

    Tutte le ricriminazioni alla Germania avrebbero senso solo se noi avessimo fatto i compiti a casa il che significa riduzione di debito pubblico, e tagli alla spesa. L’unico taglio fatto da Monti l’ha fatto a noi con il taglio alle pensioni, ma nulla sul fronte della spesa pubblica dalle pubbliche amministrazioni.

    Ne’ sul fronte delle dismissioni pubbliche, ed è suicida voler ridurre un debito come il nostro, con solo avanzi primari…e quando finiamo??

    Concludo invitando tutti a ricordare come stavamo prima dell’entrata dell’Euro, ricordo a tutti i governi Amato e Ciampi, ed invito a domandarsi il perchè di quelle lacrime e sangue.

    I problemi del n.s. paese sono indifferenti dall’Euro, quest’ultimo ci ha fatto rifiatare per 10 anni, ma anziche fare riforme serie e strutturali, si è continuato a spendere e spandere, nell’illusione che il debito potesse dilatarsi ad libitum.

    Sia che si esca o che si resti nell’euro il debito pubblico di quelle dimensioni resta lì e rimane un problema.

  16. Paolo

    Mi verrebbe da dire…..
    forza Grecia…….
    Se il bubbone deve scoppiare, ebbene, che scoppi, e che e lo faccia presto.
    Certo la Grecia, poi il Portogallo, poi la Spagna (ci siamo dimenticati qualcosa ? e noi ?).
    Se così dovesse essere, che ne sarà dell’intera costruzione europea ?
    La moneta unica, senza Stato e per il Mercato, che fine farà ?
    Ci è stato detto che con la moneta unica ci sarebbero stati più scambi, più concorrenza, più crescita, più sviluppo per tutti.
    Promesse tradite, pesantemente tradite.
    Ciò che è sicuramente aumentato è il livello di burocratizzazione comunitario, in una europa che si è contraddistinta per la possibilità di chiamare “cioccolato”, un prodotto senza cacao, o “aranciata”, un prodotto senza succo d’arancia.
    Un europa attenta alle dimensioni degli ortaggi, piuttosto che chiamata ad un’effettiva e sempre più spinta integrazione politica.
    E se cadesse l’Euro, e se i debiti sovrani non venissero più onorati, che ne sarebbe sugli scenari mondiali ?
    Il mondo, compresi i paesi emergenti, potrebbero fare a meno di europa ?
    avrebbero un mercato interno tale da sostenere la loro domanda e la loro crescita ?
    Domande ed interrogativi, più che risposte.
    Con una aspirazione irrisolta e probabilmente irrisolvibile: non di meno europa c’è bisogno, per competere a livello globale, ma di più europa; non (solo) di moneta unica c’è bisogno, ma di uno Stato Unitario: finalmente, gli Stati Uniti d’Europa.
    Me ne rendo conto: voce che grida nel deserto….., ma senza sogni e senza speranza non c’è futuro.

    Ogni bene,

    Paolo

  17. roberto manzoni

    Previsioni di standard & poor circa tempesta perfetta . Nulla ?
    Come mai Goldman sta acquistando titoli italiani per milardi di dollari ? Forse per sfruttare un effetto leva e rivendere a breve FACENDONE CROLLARE IL VALORE MA AUMENTARE IL RENDIMENTO ( cosa peraltro prevista l’anno scorso da Goldman )?
    Esito votazioni in germania non si sono letti commenti da nessuna parte ?
    Son casi della vita …. le risposte le sapremo solo vivendo !

  18. roberto manzoni

    Il sempre stupefacente Oscar batte e ribatte sul fatto che in Europa non si sono unificati i mercati di servizi e tariffe .
    Oscar in Europa non si sono unificate nemmeno le spine elettriche , se viaggi ti devi portare almeno 3 adattatori .(italia Germania Inghilterra se poi consideriamo anche un extra CE come la Svizzera siamo a 4 ) .Unificare tariffe e servizi resta solo una pia illusione !
    Ovviamente come sempre c’è un perchè !

  19. roberto manzoni

    @antonio
    Perchè ne trae/ne ha tratto tutti i benefici senza pagare dazio .
    Per come è stato strutturato l’euro la germania ebbe una svalutazione solamente teoricaper commercio nei paesi CE ,ma reale per gli scambi commerciali extra CE . Mentre altri paesi ebbero una rivalutazione istantanea (vedi italia ) . Farla breve , buttati semplicemente fuori mercato . E ciò spiega anche il perchè Kool a suo tempo spinse per l’entrata dell’italia( noto competitor europeu a livello industriale con i teutoni ) pur conoscendo la nostra realta dei conti pubblici . Un italia fuori dall’euro sarebbe stato un problema vista la nostra propensione a svalutazioni competitive . Steso discorso vale per la Francia . Ciampi docet !

  20. antonio

    Marco :
    Uscire dall’Euro ha senso per un paese che ha basso debito pubblico, come la Spagna, per noi significherebbe tornare a pagare sul N.s. debito l’8% di interessi quindi default.

    Nein, nein,nein ! Uscire dall’euro significa pagare ZERO il debito pubblico se la Banca d’Italia riprende la sovranità monetaria, ossia recupera la capacità di STAMPARE TUTTE le lire che gli pare !! quando serve pagare la scadenza del debito si stampa moneta : SEMPLICE NO ?? qualcuno si chiede perchè il Giappone paga di interessi meno della Germania per il suo debito , pur essendo quest’ultimo il 250% del pil ? e l’Inghilterra ? perchè paga meno della Germania ?

    Per inciso : ma GIANNINO NON SI IC…ZA per un paese (l’Italia) che ha PERSO sia la sovranità monetaria che quella popolare (Governo e politica economica scelti da Merkel) ??? NON VI rendete conto che siamo messi PEGGIO di quando eravamo sotto l’AUSTRIA ??

  21. Fabrizio Capone

    Uscire dall’euro ora è da pazzi… Calma e sangue freddo, è importante che i Tedeschi capiscano che stanno tirando troppo la corda e che l’euro e questo tipo di Europa è un affare soprattutto per loro. Se non lo capiscono (lo vedremo alle prossime elezioni in Germania) allora prepariamoci al “tutti contro tutti” in Europa come ai vecchi tempi, col risultato che saremo più deboli e facilmente colonizzabili da potenze extra europee.

    Oscar, più che mai ora è il momento che lei si faccia promotore di un nuovo movimento liberale e riformasti, che scuota l’ignavia della nostra attuale classe politice.

  22. Carlo

    @inqbo
    D’accordissimi, io é da mesi che evito di comperare prodotti fattin Germania o da aziende tedesche.
    Buon boicottaggio!

  23. Mario45

    Uscire ora dall’euro sarebbe un suicidio. Non credo che Il Pampurietto operi sotto dettatura della Merkel, anche perché non mi risulta che la Germania ci abbia concesso alcunché in cambio. Mi sembra più plausibile che il mandante sia il sistema finanziario italiano. Al posto dei tedeschi farei lo stesso: mi si spieghi per quale motivo l’idiozia dei governanti dei PIIFGS dovrebbe essere accollata alla Germania. Certo, nel medio crollerà anche lei, ma non e’ un motivo sufficiente per pagare per tutti.
    Non si doveva entrare nell’Euro alle condizioni stabilite nel 1997; prendiamocela con i nostri, incapaci, Ciampi, amato e Prodi, che sapevano benissimo quello che, entrando, ci aspettava. Sono stati presentati da baffino come autentici geni salvatori della patria. Per quelli che pensano di risolvere il problema stampando lire, si chiedano chi accetterebbe sui mercati internazionali lire in pagamento di energia e materie prime e a che cambio. Ridicoli. Penso si debba lavorare affinché la Germania esca dall’euro.

  24. antonio

    Mario45 :
    Per quelli che pensano di risolvere il problema stampando lire, si chiedano chi accetterebbe sui mercati internazionali lire in pagamento di energia e materie prime e a che cambio. Ridicoli. Penso si debba lavorare affinché la Germania esca dall’euro.

    Se lei continua a leggere solo Repubblica o Corsera io credo che i vari Prodi, Ciampi ec. riusciranno a fregarla sempre (intellettualmente, è chiaro) …. Se passassimo alla lira NON ci sarebbe alcun problema per pagare petrolio ec. ( ma naturalmente gli EuroTerroristi diranno assolutamente il contrario CONTRO l’evidenza dei fatti storici)

  25. Marco

    antonio :

    Marco :
    Uscire dall’Euro ha senso per un paese che ha basso debito pubblico, come la Spagna, per noi significherebbe tornare a pagare sul N.s. debito l’8% di interessi quindi default.

    Nein, nein,nein ! Uscire dall’euro significa pagare ZERO il debito pubblico se la Banca d’Italia riprende la sovranità monetaria, ossia recupera la capacità di STAMPARE TUTTE le lire che gli pare !! quando serve pagare la scadenza del debito si stampa moneta : SEMPLICE NO ?? qualcuno si chiede perchè il Giappone paga di interessi meno della Germania per il suo debito , pur essendo quest’ultimo il 250% del pil ? e l’Inghilterra ? perchè paga meno della Germania ?
    Per inciso : ma GIANNINO NON SI IC…ZA per un paese (l’Italia) che ha PERSO sia la sovranità monetaria che quella popolare (Governo e politica economica scelti da Merkel) ??? NON VI rendete conto che siamo messi PEGGIO di quando eravamo sotto l’AUSTRIA ??

    Mi scusi ma non sono molto d’accordo.

    1) Quando stampi moneta significa semplicemente che aumenti l’inflazione, e quindi non è che questo si traduce nella panacea di ogni male anche perchè all’aumentare dell’inflazione, si riducono i cosumi, aumenta la disoccupazione (vedi la cara vecchia curva di Price, probabilmente l’ho scritto male), l’unica cosa che blocchi è la speculazione. Ma più di ogni mio ragionamento vale un dato empirico, noi stavamo per fallire come ho già detto sopra, per i cavoli nostri, senza entrare nell’euro e se non fossimo entrati saremmo falliti. E durante i governi Ciampi e Amato, il debito era inferiore di quello attuale.

    Il Giappone non fa testo, perchè è un’altro universo economico, tanto per cominciare non è l’ottava/nona o decima economia del mondo (non so dove l’Italia sia scivolata), in secondo la sua bilancia commerciale e spaventosamente in attivo, tanto da rafforzare la sua moneta al punto da frenare le esportazioni e da ciò derivano i suoi tassi di interessi, per cui paga degli interessi minimi, in secondo luogo il suo debito è tutto interno, detenuto integralmente dai Jappi.

    Tanto l’Inghilterra che il Giappone comunque non stanno esattamente bene e non mi ispirerei al loro per dimostrare che indebitarsi è bello e fa bene alle economie.

    Il giappone ha attraversato un periodo di recessione e depressione che se non ricordo male è durato 6 anni ne’ è uscito nel 2006/2007 per ripiombare in crisi nel 2008 con Lehman e compagnia. (Il ministro dell’economia si ubriacò in mondovisione) E l’inghilterra non se la passa meglio.

  26. roberto manzoni

    Un sistemino banale banale per uscire dall’euro e ritrovarsi con debito pubblico azzerato e magari con un poco di guadagno c’è . Basta avere la volontà di farlo . Ma se si considerano gli INTERESSI in gioco è praticamente impossibile , utopistico !
    L’unico vincolo è che L’€ resti a corso legale in altri stati .
    Alla fine dell’operazione si avrebbe uno stao con debito pubblico azzerato e con una nuova moneta .
    Qualcuno si domanda chi l’accetterebbe ? Chi non accetterebbe una moneta di uno stato con zero debiti ?

    Dimenticavo ad un vecchio presidente di banca a cui spiegai la questione mi ha detto che non è una scemata . Ma il problema rimane che chi la mette in campo non arriva alla pensione !

  27. Marco

    Sinceramente non capisco come si possa solo paventare l’uscita dall’Euro quando abbiamo avuto la prova empirica che l’Italia stava andando in Default da sola. Ricordo nuovamente il periodo dei governi Ciampi/Dini/Amato. Ed allora il debito pubblico era molto più basso.

    Per quanto riguarda il Giappone vi prego di non citarlo più, perchè chi lo fa domanda perchè su Giove la gravità è più alta, semplicemente è un altro pianeta.

    1) Il Giappone non è l’8/9/10 (o non so dove l’Italia sia scivolata) economia al mondo.
    2) La bilancia commerciale del Giappone è terribilmente in attivo tanto da rendere problematiche le esportazioni, questo tiene i tassi di interesse vicinissimo allo 0% credo che li un mutuo a tasso variabile sia attorno all’1,50% quindi anche un debito pubblico enorme genera pochi interessi.
    3) Il Giappone non va sul mercato perchè il suo debito pubblico non è detenuto da investitori stranieri.
    4) Il Giappone non è da prendere ad esempio, ha attraversato un periodo di profonda crisi all’indomani del crollo del mercato immobiliare ne è uscito dopo anni di depressione nel 2006/2007 per rientrarci nel 2008 con la crisi indotta dagli US. (Il ministro dell’economia si è ubriacato in mondovisione perchè se ne rendeva conto)

    Infine sarei curioso di sapere dal sig. Antonio se sa quali conseguenze porterebbe lo stampare tranquillamente denaro aumentando il debito ad Libitum.

    L’italia non ha bisogno dell’euro per fallire, ma ha bisogno del fiscalcompakt per imporre allo stato ladro ed alla politica infame e mensognera la riduzione dei tagli alla spesa pubblica.

  28. roberto manzoni

    @Marco
    Ciampi ? Amato ? Dini ? I primi 2 due artefici dell’imbroglio dei conti col beneplacito di Kool il terzo è stato solo un utile idiota al governo . In quegli anni andava attacco il debito visto che i tassi erano crollati grazie all’imbroglio . Ma i 3 dell’Ave Maria l’hanno solamente incrementato . ( chi è arrivato dopo ,giustamente ha proseguito sulla stessa linea ) I risultati si vedono oggi ! Ma per piacere non incensate Ciampi o Amato . Andrebbero garrotati sul posto !

  29. Mario45

    @Antonio
    Veramente non leggo Repubblica da almeno 25 anni ed altri giornali italioti da almeno 10. Li trovo francamente ridicoli. Come il contenuto dei Suoi post.

  30. takanis

    Domanda da ignorante: quando avevamo la lira c’era sempre il problema di pagare il petrolio. Si facevano le domeniche a piedi non per ecologia. Come mai ora molti dicono qui che stampando lire non avremmo nessun problema? Se torniamo alla lira e svalutiamo avremo la benzina a 4 euro, ne sono sicuro.

  31. andrea

    Spero soltanto che la Francia realizzi rapidamente gli effetti delle politiche di Hollande: l’autodistruzione.

  32. andrea

    @takanis
    La realtà, sempre negata da tutti i keynesiani socialisti e statalisti, è che dovremmo tornare ad una moneta onesta. Invece, abbiamo in mano ed in banca solo carta svalutata e svalutabile. Non è vera ricchezza. Solo carta.
    Ogni volta che ci si è allontanati dal glorioso Gold standard si è prodotta moneta inflazionata ed inflazionabile, si sono manipolati i tassi di interesse sul denaro grazie alle banche centrali di Stato (cioè controllate dalla politica), si sono create bolle creditizie (che illudono chi fa impresa) che sono l’antefatto di tutte le crisi recessive.
    Si legga la storia della crisi del 1929 spiegata da Murray Newton Rothbard e dalla bistrattata ed ignorata Scuola Austriaca di Economia e capirà un sacco di cose. Basta cercare online.

  33. Marco

    @Mario45
    Io li cito solo per far tornare alla mente come ci hanno spennato, la bufera valutaria, l’aumento dei tassi di interessi ed il fatto che la spesa per interessi aveva superato la spesa corrente.
    Quindi il vicino Default dell’Italia.
    Per quanto concerne la ricetta anche loro si sono adagiati nel solco del più tasse e più spese, peggio hanno usato incassi di natura patrimoniale per finanziare la spesa corrente (ad esempio l’incasso delle licenze umts)

  34. adriano q

    @antonioLa penso come lei ma siamo in pochi.Rispetto ai tanti ragionamenti vorrei esprimere il modesto parere che i provvedimenti indispensabili come la riduzione del debito,il pareggio di bilancio,le riduzioni di spesa e così via annoiando con l’euro sono inutili con la lira forse no.Dipenderebbe da noi e dai nostri comportamenti coerenti.Con il marco dipende da Berlino ed a me non piace la schiavitù.

  35. Vincenzo N.

    takanis :Domanda da ignorante: quando avevamo la lira c’era sempre il problema di pagare il petrolio. Si facevano le domeniche a piedi non per ecologia. Come mai ora molti dicono qui che stampando lire non avremmo nessun problema? Se torniamo alla lira e svalutiamo avremo la benzina a 4 euro, ne sono sicuro.

    è vero, ma il debito pregresso varrebbe la metà….

  36. andrea

    @Vincenzo N.
    Il Suo è solo un trucco.
    Varrebbe la metà tutto il denaro italiano.
    Vedremmo la nostra capacità di acquisto beni semplicemente dimezzata.
    Le pare davvero conveniente?
    Il problema è il debito: che non va fatto e non andava fatto. Il problema è che tanti anche qui da noi sperano in altra spesa in deficit creando illusioni certe e debito certo fino alla autodistruzione della società. Guardi a cosa accadrà in Francia se Hollande farà davvero ciò che ha promesso.

  37. andrea

    Dall’introduzione del Prof. Jesus Huerta de Soto al libro di Philip Bagus LA TRAGEDIA DELL’EURO:

    “… I found ‘The Tragedy of the Euro’ to read like a great adventure novel. Here we have heroes (mostly post war German bankers, resisting inflation) and villains (mostly post war Frenchmen, allied with post war German politicians, determined to keep the common German citizen paying and paying).
    The villains believe, falsely, that they can secure for all time their special privileges over the German citizenry—which is not the same as the German elite, who often collude with the French elite for their own privileges. But this is their great error, which Professor Bagus explains so clearly. They want to ignore the laws of economics by building coercive pan-European bureaucracies to enforce their will.
    But this will not work. How long it will last is the question. The European financial crisis proceeds from day to day.
    This wonderful book will help everyone understand what is really happening and, we hope, provide a lesson for others. …”

    Da far tremare le vene dei polsi. Sta andando esattamente così, col consenso democratico della maggioranza dei Francesi che sono statalisti per antonomasia.

  38. irene camagni

    Ma perchè l’Europa si lascia invadere dai tedeschi a scadenze quasi regolari ? Una volta arrivano coi cannoni, la volta successiva con l’armata della loro finanza………e così via

  39. Vincenzo N.

    @andrea
    Anche dire “guardi a cosa accadrà in Francia con Hollande” è un trucco che miscela presente e futuro in un singolo giudizio.
    Vede, Io so bene, che è tutta colpa dell’Italia quel che le succede, so che è perfino disonorevole contare sull’inflazione per ridurre il debito reale fregando i prestatori dello stato. Ma è proprio questa la dinamica che bisogna spezzare.
    Ora, siccome non c’è modo che avvenga un rinsavimento della popolazione – che è ancora lì che sogna la pensione di anzianità e i “diritti acquisiti” – bisogna che si prenda atto che questo debito gli italiani non lo ripagheranno MAI. Alle ricette liberiste e rifondatrici, con le buone, non ci arriveranno MAI perché tutta l’architettura dello stato si appoggia sulla bugia. Bisogna tornare sulla terra e far capire che non ce n’è per nessuno, altrimenti proseguiamo con ABC e Co. ingurgitando le loro palle di cannone, palliativi per malati terminali. Si rende conto che siamo sempre più polli i allevamento da spennare a vantaggio di questa classe dirigente e dei suoi protetti? Altro che BTP day! ci vuole il contrario! ci vuole che i soldi la gente li impieghi pensando a come farli fruttare anziché dare un delega in bianco allo stato-ladro.

  40. irene camagni

    @andrea. Io ritengo che qui ne abbiamo piene le p…… con queste invasioni. Qui in Lombardia sono passati tutti . La conosci la storia, vero? Dai Longorbardi in poi è stato un via vai interminabile. Si, anche coi francesi. E non sia detto che con Hollande sarà deficit spending : hai già venduto la pelle dell’orso prima di essere andato a caccia? Viva l’Italia Stato Sovrano !

  41. irene camagni

    …… e poi : l’ultima invasione Italia /Francia l’abbiamo fatta noi, no ? Non abbiamo invaso la Francia attraverso il Monviso durante WWII ? Ce l’hanno ancora legata al dito questa invasione, i francesi

  42. andrea

    @Vincenzo N.
    Forse non ho chiaro il suo pensiero. Che probabilmente è più pragmatico del mio. Ma credo che il debito vada pagato. Credo che l’ipertassazione sia la strada più sbagliata e distruttiva che si possa immaginare ed attuare. Io vorrei che lo Stato vendesse buona parte del suo patrimonio immobiliare, che privatizzasse laddove è inutilmente presente.
    Voglio un altro mondo?

  43. andrea

    @irene camagni
    Ma scherzi o ci sei?
    Se hai seguito direttamente la campagna di Hollande non puoi avere dubbi su ciò che farà. O erano solo promesse false per avere i voti della gauche?

  44. irene camagni

    @andrea. Ti ricordi la campagna di Obama ? Fate l’amore, non fate la guerra & al ? Ebbene, nemmeno GW Bush riuscì a compiere più missioni killer di Obama , ammazzando civili “collateral” coi droni in Pakistan. Durante le campagne elettorali i politici si vestono con l’abito migliore. Chi va al potere tuttavia deve rispondere alle “macchine” che gli stanno alle spalle, vedi Eliseo, Casa Bianca, etc….. E Hollande non potrà essere da meno, soprattutto dopo i disastri combinati da Martin Aubry e le sue 35 ore settimanali. C’è qui con me mia sorella che vive in Francia. Mi sta raccontando che grazie a Martin Aubry nessun vuole più dipendenti nel settore della ristorazione perchè non conviene più. Nella ristorazione si assumono persone quasi sempre e solo in nero. E pensi che Hollande non tenga conto della realtà, soprattutto con M.Me Trierweiler (rottweiler) al suo fianco ? E dove andrebbe Hollande a prendere i soldi per aumentare i dipendenti statali ? Dalla gente che trova lavoro solo in nero ? Dai miliardari francesi che scappano nei paradisi fiscali ? Penso che Hollande et M.me Rotweiler stiano già studiando una strategia che gli permetta di dire che i francesi hanno capito male.

  45. irene camagni

    …… e poi : il debito va pagato. Si i debiti li rispetto e li pago. Ma non ho nessuna intenzione di pagare debiti fatti dai politici delgi ultimi 40anni, dai loro maneggioni, dai loro compagni di merenda & C. Che li facciano pagare a loro i debiti e gli sperperi, fino alle loro terze generazioni Hi, hi, hi !

  46. Mario45

    @Marco
    Penso che la Sua risposta dovesse essere indirizzata a Roberto Manzoni. Personalmente avevo capito il senso del Suo riferimento a ciampi, amato e prodi. Vorrei solo chiarire che preferisco che sia la Germania ad uscire dall’euro e che noi si rimanga dentro, anche in compagnia, perché in questo caso l’euro svaluterebbe contro DM e gran parte del ns debito rimarrebbe in euro svalutato. Questo, mi pare, coincide almeno parzialmente con i desiderata di Vincenzo P.
    Il sistema euro, cosi com’è , e’ un morto che cammina. Occorre cercare di limitare i danni.

  47. Enrico Faedo

    Evoluzione

    Tutti cio’ che succede e succederà in Europa e’ solo evoluzione dettata dalla globalizzazione e da cieche gestioni del sistema che si e trasformato in un Medioevo moderno .

    L’uomo si e’ evoluto in primis : Homo sapiens poi suddito, cittadino , contribuente , codice fiscale e come ultimo e’ stato trasformormato in BANCOMAT ISTITUZIONLE .

    Non c’è soluzione , se l’amministrazione degli stati evoluti non risorge dal cittadino, ottimizzata per funzionare senza privilegi e senza sprechi il costo della gestione sistema , che e’ globalizzato , arrivera’alla distruzione del sistema stesso .

    Buon fine settimana.

  48. Mario45

    @Roberto Manzoni
    Mi piacerebbe saperne di più sul sistemino di uscire dall’euro senza pagar dazio. Ovviamente questo sistema non può includere pacchi tirati a partners o fornitori, nel qual caso dubito che, anche a debito zero, troveremmo qualcuno ansioso di continuare i rapporti di fornitura.

  49. Mario45

    @ Irene Camagni
    Gentile Irene, mi scusi ma in questo caso le colpe sono tutte nostre, o, meglio, dei furbastri che ci hanno portato, nel lontano 1997, in questo casino. I tedeschi hanno fatto e fanno i loro interessi,ma mi pare più che legittimo.

  50. Vincenzo N.

    @andrea
    non siamo mica lontani sa? ma c’è pagare e pagare (c’è modo e modo), io sostengo che siccome gli italiani ormai sono abituati a pensare che qualcuno provvede per loro, essi razionalmente non ragioneranno mai dicendo “bene, per fare meno debito bisogna accettare di tagliare le spese e ridare la libertà di fare a chi ha voglia di lavorare”, se li vede Bersani Camusso Vendola e C. (anche i tifosi di Grillo) a ragionare così? eh no! loro dicono: “bene, c’è un gran casino, non possiamo ammettere che ne facciamo parte e che è anche colpa nostra (eccome se lo è!!) perché sennò ci sputtaniamo e addio rendita, allora che facciamo? ora che ad ogni giorno che passa è sempre più difficile dire che è colpa di Berlusconi? beh facciamo così: continuiamo prodianamente ad operare per riddurre il redito disponibile della genta (e, ciò facendo, aumenteremo la base elettorale) poi andiamo alla raccolta dei voti con le solite chiacchiere demagogiche dando dei titoli vincenti del tipo , a quel punto il sogno si avvera: tutti col colletto bianco alla cinese tipo Mao tse Tung con milleduecento euro al mese – polli da un uovo al giorno – teniamo in piedi la baracca con gli espropri patrimoniali e facciamo campare i nostri (la nuova nomenclatura) un po’ meglio degli altri”, i sogni di gioventù si avverano: la redistribuzione del reddito per via fiscale diventa la nuova giustizia proletaria.
    Questi qui arrivano fin lì, non oltre.
    Allora io dico che MM, che ha impegni da rispettare con chi ce lo ha mandato, ci porta su quella strada, e Berlusconi lo asseconda per interessi aziendali (come ha sempre fatto), perché lui spera ancora di salvarsi!! Lo capisce che nessuno di questi pensa al futuro? Lo capisce che sono costoro a fare la vera inflazione!? Un’inflazione etica che distrugge un paese ben di più di quella monetaria! Perciò quando io dico che bisogna neutralizzare il debito svalutandolo lo faccio in reazione a questi ciarlatani che sostengono di difenderlo per tutelare i loro privilegi di classe dirigente (che dal Parlamento arriva fino ai patronati CAF, si annida nelle authority di questo e quello etc. etc.).
    Qui nessuno capisce più un cavolo dei suoi diritti perché tutto viene intermediato e filtrato da questi signori e dal loro apparato.
    Ma anche il mio è un libro dei sogni perché, come lei, non vedo come si possa far fare una politica di questo tipo ad un paese che ha paura di guardare in faccia la verità. Rimango dunque convinto che senza una scossa da paura gli italiani non prenderanno mai provvedimenti utili a uscire dalla crisi, lo conferma il fatto che di certe cose parliamo in questo blog e su Radio24, ma altrove, dove servirebbe, si parla di fuffa e basta. Per questo ho meno paura della catastrofe dell’euro rispetto a quei molti che continuano a lamentarsi e poi finanziano il debito pubblico comprando titoli di stato. Il BTP day…che pagliacciata!!

  51. pietro f.

    Caro Oscar che Dio la benedica!
    E’ bello leggerla ed ascoltarla alla radio, peccato si sia ampiamente minoritari, un clan di carbonari in questo paese di gente seduta sul divano impegnata solo a cambiare i canali con il telecomando.
    L’unico aspetto che mi ha sorpreso di questa crisi è che sia arrivata così tardi, dopo una serie ininterrotta di follie capitanata dall’ingresso nell’eurozona.
    Oggi tutto è perduto, i nostri redditi, i nostri patrimoni ma soprattutto la nostra coscienza collettiva e la nostra voglia di lottare.
    Affinchè un popolo ritrovi il senso dell’onore, oltre alla buona volontà ed al buon senso, sono necessari lunghi passaggi nel tempo delle pance vuote (prima) e del sangue facile (poi). Seriviranno almeno due o tre decenni, dopo di che forse si tornerà a diffondere la voglia di lavorare, partendo dal pressupposto che il lavoro non è un diritto ma è un’opportunità (da non perdere comunque mai!!!).
    Io non ci sarò già più da tempo, ma la mia speranza rimane viva per quelli che verranno.
    Pietro

  52. antonio

    Ancora con il debito …. che poi sia debito pubblico o debito estero (soprattutto privato) tutto nello stesso calderone … Bene, bene … continuiamo a farci fregare …

  53. Claudio Di Croce

    Trovo incredibile che molti italiani , anche su questo blog , trovino che la soluzione ai nostri problemi sia uscire dall’euro e di conseguenza non pagare i debiti dello stato.
    Ma voi, i vostri debiti ,pensate sia giusto restituirli o ritenete giusto farvi dare un prestito e poi non rimborsarlo ? I milioni di italiani fessi che hanno prestato i loro risparmi allo stato ( non i professori al governo che non hanno BTP , BOT, CTZ nei loro risparmi , mica fessi ) è giusto che restino imbrogliati ? Non capisco come non sia EVIDENTE a tutte le persone oneste che quando una famiglia ha vissuto per decenni sopra le sue possibilità accumulando un debito enorme , deve RIDURRE le spese e VENDERE una parte del suo patrimonio . Solo i dipendenti della PA , che come sempre sperano di sfangarla,e i ladri possono essere favorevoli a non rimborsare i debiti .

  54. Vincenzo

    @Claudio Di Croce
    affinché non ci siano equivoci preciso che che sono d’accordo, il valore nominale dei debiti va rimborsato. Ciò che serve è che il debito si adegui alla svalutazione della ricchezza reale (le “cose” mobili e immobili che siano). Qui però si vive sovvertendo la verità, e artificiosamente si attribuisce alle obbligazioni dello stato un valore Reale, ma al tempo stesso un’ampia maggioranza dice che lo stato fa schifo ed è pieno di ladri, perché allora consegnare il nostro risparmio ai ladri? Non c’è niente da fare, bisogna liberalizzare tutto, tagliare e permettere a chi ha voglia di lavorare di farlo, ma per farlo bisogna che quei titoli di cui parliamo possano contare sul mercato per quel che valgono intrinsecamente, non possiamo attribuirgli il valore artificiale che gli dà un emittente che conta sul suo potere coercitivo nel riscuotere le imposte. Lo spread nasce lì. Altrove lo sanno e ci giocano sopra, ci tengono appesi alla corda e riscuotono gli interessi sui titoli mandandoci MM a espropriare la ricchezza reale via fisco, trasferendola di fatto all’estero. Lo ricorda Ciampi quando svuotò le casse dello stato per sostenere una parità insostenibile col marco? e soprattutto ricorda come è finita? Lei ha un’etica profonda che le fa solo onore, anch’io dico che i debiti vanno onorati, per quello che valgono davvero però.

  55. adriano q

    @Claudio Di CroceSono per la lira ma non ho mai detto di annullare il debito.Prima di uscire bisogna ridenominarlo nella nuova moneta.Ridurre le spese,vendere il patrimonio sono indispensabili ma inutili se ci ostina a mantenere il marco.Come dice Vincenzo è una partita che è stata già giocata da Ciampi.Ed è stata persa.

  56. mazzivr

    Con la lira il problema debito pubblico non è mai esistito ora invece con l euro sembra sia la causa della crisi, che ricordo è internazionale e non esclusiva italiana. Il debito pubblico è la conseguenza della crisi causata dalle banche(Lehmann brt ce la siamo dimenticata?), visto che Monti attribuisce ad altri le colpe della crisi, dove o per chi lavorava nel 2008????????

  57. Claudio Di Croce

    Lo Stato attraverso le classi politiche e non solo, per decenni ,anche per comprare i voti degli italiani, ha speso molto di più del possibile indebitandosi in modo mostruoso : i soldi che ha preso in prestito valevano supponiamo cento . Voi dite che adesso valgono solo più cinquanta ? e quindi si deve rimborsare solo cinquanta ? E magari così i politici ricominceranno a spendere per comprare i voti – come stanno già adesso ipotizzando con gli imbrogli tipo eurobond o project bond – e ricomincia la sarabanda del debito ? Chi secondo voi presterà ancora soldi allo stato italiano ? O tutti – italiani e stranieri – imiteranno quanto già fanno i professori al governo , cioè non compreranno più titoli di debito italiani ? Cosa farà lo Stato ? imporrà il prestito forzoso mascherato con qualche slogan da truffatori , cioè altri risparmi rubati ai sudditi ? Non è più ” etico ” come si dice adesso per inventarsi una nuova tassa sul macinato – pardon sulle bibite gasate – oltrechè conveniente per costruire uno stato meno ladro , restituire i soldi avuti in prestito al loro valore originale e, ripeto, RIDURRE SUBITO le spese che hanno creato il debito e VENDERE il patrimonio accumulato anche con i soldi che i sudditi hanno imprestato ? lo Stato ha creato il debito ,con queste due vie riduce il denaro regalato alle sue clientele pubbliche e private e si libera di patrimoni che sono solo fonte di corruzione e di sprechi .
    Mi rendo conto della resistenza fortissima dei milioni e milioni di italiani che hanno approfittato e continuano ad approfittare dello stato ladro , ma è meglio continuare favorire loro o gli italiani che hanno imprestato i loro risparmi allo stato ?

  58. andrea

    Secondo Voi si sta costruendo l’Unione Europea come una megaFrancia (un superStato centralizzato) o una mega Svizzera (una confederazione di autonomie)?
    Oppure, come teme Mingardi (IBL) si sta costruendo sul modello italiano: Stato centralizzato, grandi differenze territoriali, politica di trasferimenti?

  59. Vincenzo N.

    caro Claudio, dopo aver letto la prima parte del suo commento mi viene il dubbio che forse non ha dimestichezza con valori reali e nominali, ma non importa. Lei si preoccupa che lo stato possa riprendere a spendere, ma in quale scenario? davvero crede che una volta venduto il patrimonio che copre in (minima) parte il debito i nostri amministratori diventerebbero virtuosi? crede che una lezione di macroeconimia fatta con il tono del buon padre di famiglia sarebbe utile in un contesto in cui tutto va a rotoli e la gente si spara e si dà fuoco mentre le industrie e i negozi chiudono a più non posso? pensa che ABC diventerebbero bravi di colpo dopo avere “messo le cose a posto” dopo averes stagliuzzato e venduto? Si rende conto che Lei parte dalla presunzione che si debbano per forza prestare soldi allo stato italiano? come se ciò fosse un bene “a priori”? ma la questione verte sul fatto che lo stato i soldi che Lei presta li spende per mantenere la situazione e per barcamenarsi come può al fine di beneficiare i suoi protetti. Ma i vasi sono comunicanti, non si può continuare a svalutare il patrimonio reale gonfiando i prestatori di ricchezza virtuale, una ricchezza che è espressa in una moneta che gestiscono a Francoforte (avendo alle spalle un popolo distante anni luce dall’italiano medio(cre) ).
    Purtroppo non ha senso lamentarsi prima e durante e poi correre in soccorso per la paura di quel che può succedere. Ci sono poche strade: vengono i casini veri e questi qui cadono e si riparte da zero con quel che resta ma con più libertà oppure prendiamo la chemioterpia di MM, tendenzialmente in salsa rossa, e diventiamo una colonia che trasferisce per via fiscale i suoi averi a chi se la è comprata (vista la sua debolezza strutturale) standosene seduto dentro ad un grattacielo. Lo riconosce allora che questo è lo scenario di una guerra? e che noi ci siamo dentro fino al collo perdipiù guidati da generali che lavorano per il nemico?

  60. adriano q

    Se non si esce dall’euro avremo sempre dei tassi di cambio sopravalutati per cui tutto quello che si fa o si può fare serve a niente,anche il default.Uscire dall’euro non è drammatico,impossibile,disastroso.Cambiare moneta non è una novità anche se i problemi che si presentano non possono essere gli stessi.Questo non lo dico io.Lo dice http://www.investireoggi.it/estero/manuale-introduttivo-sulluscita-dalleuro-default-uscita-e-svalutazione-come-soluzione-ottimale/,articolo che condivido.

  61. Roberto pesaresi

    Salve. A tutti. Io concordo con il dr. Giannino Berlusconi, tramonti ed altri del centro destra ci hanno profondamente deluso e sono impresentabili. A questo punto su chi possiamo contare? chi puo’ dar corso ad un nuovo corso liberale?

  62. Vincenzo N.

    “L’onestà intellettuale ci richiede di ammettere che ci sono costi importanti da associare a un abbandono dell’euro, come i problemi legali o lo scorporo della BCE. Tuttavia questi costi possono essere mitigati da riforme e da una gestione intelligente delle circostanze. Alcuni di questi presunti costi, come ad esempio i costi politici o il libero flusso di capitali, sono in realtà benefici da punto di vista della libertà. In realtà, alcuni costi potrebbero essere visti come un’opportunità: ad esempio una crisi bancaria utilizzata per riformare il sistema finanziario e porlo finalmente su basi solide. In ogni caso, questi costi dovrebbero essere confrontati con gli enormi benefici dati dall’uscita da questo sistema, che è destinato a portare all’implosione dell’Eurosistema. Uscire dall’euro significa non essere più parte di un sistema monetario inflazionista, autodistruttivo, con welfare state crescente, competitività in declino, salvataggi bancari, sussidi, trasferimenti, azzardo morale, conflitti tra nazioni, centralizzazione e una perdita generale di libertà.”

    La citazione viene da una articolo proposto da Andrea (commento delle ore 16,25 – lì c’è il link).
    Consiglio di leggerlo partendo dalla conclusione che ho appena riportato.

    L’opinione è che siamo in una gabbia con le spalle al muro, che la gabbia è talmente stretta da far venire solo voglia di evadere e che il muro appare talmente alto da impedire una visione a 360 gradi, tanto ci siamo abituati a delegare la nostra libertà. Penso che la Grecia dovrebbe darsela a gambe e diventare un utile “laboratorio” (bella parolina eh..?). A ruota, con le Nuove Marconote, dovrebbe uscire la Germania in compagnia dei fedelisimi che non vedono l’ora di marciare col passo dell’oca, e gli altri tenersi la moneta attuale opportunamente svalutata, gli inglesi invece (che sapevano tutto dall’inizio) hanno già la Sterlina. Se le cose dovessero inclinarsi in questa direzione potrebbe essere la Francia a prendere in mano la situazione spacciandola per una sua libera iniziativa solleticando i suoi eterni sogni di grandeur mentre noi(considerato i nostri debiti, e le ricchzze che MM non ha ancora espropriato per via fiscale a vantaggio dei suoi mandatari) potremmo perfino avere un ruolo se nel frattempo sapremo spazzare via questa classe dirigente e sindacale.
    So che la storia non si pianifica e che questa può somigliare a fantapolitica. In alternativa c’è il solito approccio “Micro”, strologando sulla sventura di avere ABC e MM e un “alto debito”, rimuovendo il fatto che quella che stiamo vivendo è una guerra dove la divisa militare è un abito grigio, o blu.
    Come se il pregresso fosse il nostro problema del futuro e contenesse la chiave per risolvere questo immane casino.

    l

  63. Marco Tizzi

    @Vincenzo N.
    Se si introducesse la doppia moneta i costi sarebbero relativamente bassi.
    E le aziende potrebbero cogliere l’occasione per rinnovare i propri sistemi informativi come fecero nel 2001.

    Se la cosa è programmata per tempo e attuata con modalità intelligenti, l’introduzione di una nuova moneta non mi pare in se un dramma.
    Piuttosto la grande domanda è: all’introduzione della moneta corrisponderebbe anche il default o no?
    E l’uscita dalla UE?
    Perché alla fine il “fiscal compact” vale anche per chi l’Euro non ce l’ha (tranne Rep. Ceca e U.K.), quindi l’austerity è imposta anche fuori dall’Euro, almeno formalmente.

  64. Vincenzo N.

    @Marco Tizzi
    la nuova moneta dovrebbe servire ad evitare il default, come dice lei, o “tu” – fammi sapere-, purché serva a svalutare il debito in termini reali. Diventa un tecnicismo, e – come tutti i tecnicismi – ha sempre una soluzione, perciò io non mi addentro sui costi dell’operazione (quelli che abbiamo già non ci vanno bene e tanto basta), anche perché l’ideale per noi sarebbe che fosse la Germania a stampare le Nuove Marconote e a uscire, differenziandole dai vecchi (nostri) svalutati euri. E’ solo con l’inflazione (non IPER) che la gente potrà capire che il denaro serve a rendere comoda la vita ma non fa ricchezza. Bisogna svalutare il debito, se facciamo piazza pulita di ABC e MM ci si può riuscire senza default mentre chi si è arricchito prestando soldi allo stato dovrà solo restituire parte di ciò che ha avuto in più senza danno “reale”.
    La parte ghignosa della vicenda riguarda come salvaguardate il mercato unico, come tornare “all’immediatamente prima dell’euro”, ai tempi in cui se sgarravi ti stangavano con la svalutazione mirata e le tempeste monetarie, perchè un mercato comune offre un grande vantaggio, su questo sono completamente d’accordo

  65. Erwin

    Scusate,

    qualcuno forse è in grado di rispondere ai miei quesiti :

    1. molti si auspicano un ritorno alla moneta locale per poterla svalutare e rilanciare le espotazioni. Ma perchè non si svaluta l’euro ? Ovviamente non migliorebbero le esportazioni tra paesi euro, ma con il resto di questa zona si. Comprendo l’inflazione importata, ma molti contratti per la materia prima vengono stipulati in euro.

    2. mi sfugge un passaggio nel potere decisionale, in forma democratica, nell’area euro. La Germania e Francia sono meno del 51% nelle decisioni comunitarie e adesso (forse) è rimasta solo la Germania che persiste nella politica del rigore. Ma non vengono prese decisioni in forma democratica ? Se in consiglio la maggioranza decide la politica A (ad esempio eurobond) in alternativa a quella B (solo rigore), si attua la politica A. Perchè qui non è lo stesso ?

    Grazie

  66. Claudio Di Croce

    @Vincenzo N.
    Non volevo più rispondere perchè le sue frasi mi sembrano molto fumose . Una cosa lei dice chiaramente e quindi le rispondo .Chi si è arricchito prestando soldi allo stato deve essere punito e i suoi crediti devono essere svalutati. E i milioni e milioni di italiani che si sono arricchiti ricevendo i soldi dei risparmiatori e cioè i cinquemilioni di dipendenti della PA ,Province, Comuni, Regioni,Comunità montane sul livello del mare ,Università sotto casa, Tribunali ogni paese, pensionati baby, invalidi fasulli , cassa integrati a vita con lavoro in nero , per non parlare dei partiti, del Quirinale,del Parlamento ,dei sindacati ,dei giornali, degli evasori fiscali e così via , l’elenco dei beneficiari dei soldi dei risparmiatori è lunghissimo . Non è meglio tagliare i compensi e il numero di questi ” ladri ” legali ? E VENDERE parte almeno del patrimonio accumulato con i risparmi prestati dai sudditi ? Una ultima osservazione : chi secondo lei presterebbe ancora i soldi allo stato dopo che gli fosse rubato il cinquantapercento del suo credito ? Lei presterebbe ancora i SUOI soldi a chi lo ha derubato ? Lo Stato ladro dovrebbe ricorrere al prestito forzoso , cioè a un altro furto . Lei è d’accordo ?
    Una ultima osservazione : lei è forse uno dei beneficiari elencati prima ?
    Infine , con l’attività lavorativa che ho svolto, forse di differenza tra nominale e effettivo ne capisco almeno quanto lei.

  67. Vincenzo N.

    è Lei che presta i soldi allo stato, non io,
    è Lei che, sentendo come un dovere il fatto di prestare soldi ai “ladri”, finisce così per finanziare la lunga lista di soggetti che ha elencato, non io.
    Infine, per chiuderla qui, le rispondo che no, NO, non appartengo ai “beneficiari”, bensì alla categoria dei salassati.

  68. andrea

    il Prof. Philipp Bagus, economista liberale, ha scritto per Mises.org:
    “L’Unione Monetaria Europea provoca conflitti tra nazioni altrimenti cooperanti pacificamente. La redistribuzione è sempre una potenziale causa di stress sociale. La redistribuzione monetaria nell’UME non è stata compresa dalla maggior parte della popolazione e, quindi, non ha causato conflitti. I salvataggi, il fondo di soccorso e gli interventi della BCE, che sono stati in ultima analisi causati dalla configurazione dell’UME, hanno reso più evidente la redistribuzione tra i paesi. Ai Tedeschi non piace sostenere lo stato sociale greco. Nei media Tedeschi i Greci sono chiamati “bugiardi” e “pigri.” I media greci, a loro volta, hanno chiesto risarcimenti per la Seconda Guerra Mondiale. Mentre i Tedeschi non amano pagare per la periferia, la gente nei paesi periferici incolpa i Tedeschi per le misure di austerità. Ritengono che le misure impopolari siano loro imposte dalla pressione estera (tedesca). All’interno dell’UME, questi scontri e conflitti continueranno e probabilmente aumenteranno. Rimanere nell’UME implica vivere in una tale atmosfera e in un rischio di escalation. I costi dell’Eurosistema, per usare un eufemismo, sono elevati. Incorporano un sistema monetario inflazionistico e auto-distruttivo, un colpo ai governi, welfare in crescita, competitività in calo, salvataggi, sovvenzioni, trasferimenti, azzardo morale, conflitti tra le nazioni, centralizzazione e in generale una perdita di libertà. Inoltre, questi costi e rischi aumentano giorno per giorno. Considerando tutto questo, il progetto dell’euro non è degno di essere salvato. Prima finisce, meglio è. Esistono alternative. Un ritorno al denaro sonante come il gold standard aumenterebbe la responsabilità, l’armonia e la creazione di ricchezza in Europa.”

  69. Freedom

    La causa della crisi economica e delle enormi sofferenze che provoca soprattutto alla classe media è chiara e semplice, in termini più o meno pratici si potrebbe sintetizzare cosi: la distorsione dell´economia e della convivenza pacifica provocata dall´immissione di denaro falso (inflazione monetaria) da parte delle elite politico-finanziarie che ci governano.
    Infatti tale immissione di denaro falso causa un enorme trasferimento di ricchezza reale dalla classe produttiva che lavora e produce beni reali (la classe media) alla classe parassitaria di chi governa (elite politica-finanziaria)
    Non c´è alcuna possibilità di risolvere la crisi economica se non intervenendo alla radice di tale causa: eliminare l´attuale sistema monetario del denaro fiduciario delle banche centrali e ritornare a un sistema monetario legato all´oro (o ad un altro bene reale scarso scoperto dal libero mercato).
    Tutte le altre “soluzioni” sono balle, fandonie, palliativi…

    La Scuola Austriaca di Economia ha dimostrato l´irrefutabile esattezza di tale soluzione sin dal 1912 con il libro di Ludwig von Mises “Teoria della moneta e dei mezzi di circolazione”, questa è la ragione principale per cui tale Scuola di economia è stata ferocemente avversata dall´elite accademica sin dai suoi inizi e lo è ancora oggi.
    Ora, per comprendere chiaramente le realtà devi partire dalla premessa che i politici che ci governano non sono stupidi né ignoranti, se lo fossero non sarebbero arrivati alle posizioni di comando. Essi sanno molto bene, come me, qual´è la vera causa della crisi economica e soprattutto sanno benissimo quali sono le conseguenze delle loro decisioni.
    Questi politici sono solo sociopatici che seguono il loro istinto ed il loro piano di lavoro, la loro agenda: continuare, come hanno sempre fatto, a sfruttare parassitariamente la classe media! Tutto qua!
    Out of caos, Order!
    Questo è il loro piano, la loro agenda: continuare a creare consapevolmente caos, sofferenza e distruzione fino a provocare una nuova e violenta rivolta sociale, cosi da creare le condizioni per far si che sia la stessa vittima, la classe media, a chiedere a gran voce l’aiuto del suo stesso carnefice, del sociopatico-politico che l’ha sempre sfruttata: cedere la propria libertà per uno “Stato” più centrale, più autoritario, più forte, più oppressivo!
    http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=796:lagghiacciante-unione-tra-report-e-monti&catid=39:politiche-economiche&Itemid=176
    tratto da:

  70. antonio

    andrea :
    il Prof. Philipp Bagus, economista liberale, ha scritto per Mises.org:
    “L’Unione Monetaria Europea provoca conflitti tra nazioni altrimenti cooperanti pacificamente. La redistribuzione è sempre una potenziale causa di stress sociale. La redistribuzione monetaria nell’UME non è stata compresa dalla maggior parte della popolazione e, quindi, non ha causato conflitti. I salvataggi, il fondo di soccorso e gli interventi della BCE, che sono stati in ultima analisi causati dalla configurazione dell’UME, hanno reso più evidente la redistribuzione tra i paesi. Ai Tedeschi non piace sostenere lo stato sociale greco. Nei media Tedeschi i Greci sono chiamati “bugiardi” e “pigri.” I media greci, a loro volta, hanno chiesto risarcimenti per la Seconda Guerra Mondiale. Mentre i Tedeschi non amano pagare per la periferia, la gente nei paesi periferici incolpa i Tedeschi per le misure di austerità. Ritengono che le misure impopolari siano loro imposte dalla pressione estera (tedesca). All’interno dell’UME, questi scontri e conflitti continueranno e probabilmente aumenteranno. Rimanere nell’UME implica vivere in una tale atmosfera e in un rischio di escalation. I costi dell’Eurosistema, per usare un eufemismo, sono elevati. Incorporano un sistema monetario inflazionistico e auto-distruttivo, un colpo ai governi, welfare in crescita, competitività in calo, salvataggi, sovvenzioni, trasferimenti, azzardo morale, conflitti tra le nazioni, centralizzazione e in generale una perdita di libertà. Inoltre, questi costi e rischi aumentano giorno per giorno. Considerando tutto questo, il progetto dell’euro non è degno di essere salvato. Prima finisce, meglio è. Esistono alternative. Un ritorno al denaro sonante come il gold standard aumenterebbe la responsabilità, l’armonia e la creazione di ricchezza in Europa.”

    Salve, non conosco questo sig. Bagus ma mi pare dica alcune cose inesatte. I tedeschi non stanno mantenendo affatto i greci, o i paesi del sud Europa, semmai è il contrario. Simao noi che manteniamo la ricchezza tedesca con i deficit delle partite correnti.

  71. freedom

    Il 19° secolo è stato il secolo liberale.
    Il 20° il secolo socialista.
    Il 21° sarà il secolo libertario?
    O dovremo morire di statalismo ed ideologie (e fondamentalismi religiosi) contrari alla libertà degli individui?

  72. Rodolfo

    Egregio Oscar, Monti si dovrebbe alleare con F. Hollande per spingere la Germania ad un programma di tipo Keynesiano, tradotto in parole povere lo Stato che paga le imprese private(metodo in uso in tutti i paesi latini),Le ricordo il programma di F. Hollande:
    Nazionalizzazione delle imprese di servizi, ripristino delle 35 ore, pensione a 60 anni, tassazione per i redditi piu’ elevati al 75%, abbandono dell’energia nucleare.Mi domando non sarebbe meglio per Monti allearsi con Hugo Chavez, presidente del Venezuela, che a confronto di F.Hollande e’ un ultra liberale di destra?
    Distinti saluti

  73. Davide Gionco

    Se oggi lo Stato italiano raddoppiasse la spesa pubblica da 800 a 1600 miliardi di euro, il PIL salirebbe da 1580 a 2380 miliardi di euro e il debito passerebbe da 1950 a 2750 miliardi.
    Il rapporto debito/PIL passerebbe dall’attuale 123% al’86.5%
    Forse converrebbe aumentare la spesa pubblica, più che diminuirla.
    Se la matematica non è una opinione.

  74. andrea

    @Davide Gionco
    Per fare ciò che dice Lei si dovrebbero aumentare ancora le tasse e si dovrebbero stampare altre monete.
    Cioè si dovrebbe inflazionare la massa monetaria (svalutandone il valore) e aumentando l’inflazione dei prezzi.
    Per il mio buon senso è una immensa truffa ai danni di chi lavora e produce.

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