27
Mag
2013

Governo dalle larghe intese e scarse idee

Da mesi ormai è allarme economico nazionale: la recessione sembra inarrestabile con i consumi in costante calo, la disoccupazione in vertiginoso aumento ed il danaro sempre più ingessato nelle tasche di chi ancora ne ha; all’orizzonte non si intravedono però spiragli concreti che possano rassicurare o far sperare in un imminente miglioramento.

E’ inutile nascondersi dietro al fico! Qualunque misura adottabile deve fare i conti con un debito pubblico inesorabilmente destinato ad aumentare: sempre meno persone producono reddito e finiscono per gravare sul welfare; chi ancora vi riesce, ne produce di meno; di conseguenza, le entrate erariali “ordinarie” sono destinate a diminuire ed il debito pubblico ad aumentare.

Siccome non sarà più possibile introdurre nuove tasse (la pressione fiscale è ormai insostenibile), ma si dovranno ridurre quelle esistenti (l’IMU sulla prima casa ne è un esempio) e congelare gli aumenti programmati (IVA al 22%), l’unica soluzione prevedibile nell’immediato sarà quella del solito trito e ritrito potenziamento della lotta all’evasione fiscale per attingere risorse dai cd. “finti poveri”. Nessuno si vuole ancora rendere conto che, al di la dei facili proclami, si sta preparando in realtà un grande esproprio di stato nei confronti di tanti “finti ricchi”: chi si occupa di tributi lo sperimenta tutti i giorni quando va ad assistere davanti agli Uffici finanziari le posizioni dei propri Clienti Contribuenti, spesso increduli e sbigottiti per la situazione kafkiana che si trovano a dover vivere e che non avrebbero mai immaginato se non fossero stati direttamente coinvolti; alla fine bisogna sempre lasciare un bel po’ di soldi per contenere i danni (il ché conferma le statistiche sull’evasione fiscale in Italia; sic!). E’ un’esperienza che farebbe bene ai tanti benpensanti seriamente convinti di non aver nulla da temere; poveri illusi! Intanto, nessuno lo sa, ma per il 2013 l’Agenzia delle Entrate ha ulteriormente aumentato gli obiettivi (il famoso budget) imposti agli Uffici periferici e perciò “a buon intenditor …“.

Un dato però è certo: circola sempre meno danaro, i consumi continuano a calare, le imprese producono meno, i lavoratori perdono il posto e chi ancora potrebbe spendere non lo fa perché è dissuaso dal terrore di finire sotto le grinfie fameliche del Fisco che da più di un anno è a caccia di chi spende. In questo contesto è del tutto inutile continuare a invocare riforme istituzionali, incentivi all’occupazione (di solito giovanile e/o femminile, perché i maschi ormai “maturi” e padri di famiglia non contano nulla!) sottoforma di riduzione di costi o facilitazioni nell’accesso al lavoro (devastato dall’intervento della Fornero), proroga delle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie e le riclassificazioni energetiche, …; sono le solite balle che danno tono alla politica illudendo i Cittadini in una ripresa impossibile.

Bisogna rovesciare la frittata e partire dal basso: la gente deve tornare a spendere e per farlo non deve sentirsi più oppressa ed ossessionata dal Fisco; solo in questo modo si possono incentivare i consumi interni che sono un volano importante del commercio e dunque della produzione industriale e dunque del lavoro e dunque dell’occupazione e dunque della produzione della ricchezza dinamica che serve per invertire la recessione in atto. Per raggiungere questo obiettivo si deve sospendere per qualche anno l’applicazione degli strumenti accertativi di tipo vessatoriamente presuntivo (redditometro, spesometro, studi di settore e indagini finanziarie indiscriminate; solo le indagini e le verifiche in loco basate su fatti reali e non presunti possono scovare gli evasori veri), introdurre uno scudo fiscale interno per le risorse finanziarie rimaste sul territorio (i più furbi le hanno espatriate verso altri Stati nell’estate del 2011 dopo le scellerate manovre estive di Tremonti), riaprire lo scudo fiscale esterno solo per far rientrare i capitali fuoriusciti illegalmente ed introdurre incentivi specifici per far rientrare in Italia le ingenti risorse finanziarie trasferite legalmente in altri Statu europei (soprattutto la Germania) quando nell’estate scorsa è stata paventata una possibile uscita dell’Italia dall’Euro.

Nell’immediato non c’è altro da inventarsi ed il Governo delle larghe intese può farlo! Dopodiché, mano alla riforma della Legge elettorale per restituire ai Cittadini il diritto di scegliersi i Parlamentari e via col rinnovamento non più rinviabile della Politica.

11 Responses

  1. Francesco

    Lo Stato Italiano non ha alcuna credibilità, impossibile convincere qualcuno a portare indietro i soldi. Il danno ormai è fatto

  2. Giorgio Azzalin

    Ma Lei signor Seri e’ appena arrivato in Italia con un astronave? Scudo interno ,questa la dovevo ancora sentire , dopo quello che lo stato ha fatto con lo scudo esterno . In pratica autodenunciarsi a questa organizzazione criminale al governo per farsi distruggere. Un po’ come chiedere al nemico di deporre le armi quando stai perdendo la guerra . Il sistema non si aggiusta piu’! Monti ha mancato il primo giorno d’incarico di dire ,mi avete voluto adesso si fa cosi e via l’80% dei politici e costi annessi ,fatto questo andava di fronte agli italiani e chiedeva sacrifici forti . Sacrifici forti significa che i comuni e regioni licenziano il 50% dei dipendenti magari con un scivolo .. Secondo lei si puo fare ora? e qualcuno che ha salvato quattro soldi si va a denunciare spontaneamente? lei e’ un ingenuo o e’ fuori di testa .

  3. Roberto

    Egregio avvocato, condivido tutto e di più, di quanto scritto da lei a proposito del rapporto contribuente uffici delle entrate. Praticamente un muro di assoluta inerzia all’ascolto da parte dell’amministrazione finanziaria. vogliamo parlare ad esempio di una impresa edile che ha rateizzato un accertamento in adesione di € 96.000,00 in 60 mesi con rate trimestrali, che per aver pagato l’ultima dopo una settima dalla scadenza si è visto comminare una sanzione di € 8.500. Ma la cosa più grave, visto che la stramaledetta norma esiste, è che l’azienda è in liquidazione e seppur con difficoltà enormi era riuscita a pagare tutto puntualmente tranne l’ultima rata (pagata con 7 gg. di ritardo) non ha più un soldo per la sanzione e quindi ha fatto appello al buon senso di chi è a capo dell’Agenzia locale. Bene non c’è stata la possibilità nenache di farsi ricevere. Fanno accertamenti abnormi con presunzioni di ogni tipo con l’intento di costringerti a transare su cifre alte per procurare gettito, visto che ricorrere in giudizio oggi è quasi impossibile. Ma tutto questo gettito che viene tolto dal giro commerciale siamo sicuri che sia solo un bene per l’Italia, per così come è messa? Questo condominio così costoso, quand’è che decidiamo di affamarlo? L’unica soluzione, a parere di chi scrive, è tagliare la spesa. I nostri servizi pubblici sono i più costosi del mondo e i più scarsi. Vogliamo parlare degli ostacoli che incontra un’azienda da parte dell’amministrazione pubblica per attivare una nuova attività? Provate e vedrete che la situazione è atavica. Togliere la poca liquidità in circolazione, con la scusa dell’evasione fiscale, per buttarla sul questo calderone pubblico, così com’è, altro non serve ad alimentare e mantenere i privilegi delle baronie delle caste degli alti funzionari e degli innumerevoli apparati inutili, di questo condominio Italia.

  4. Giordano

    Lo Stato italiano è ladro. Ed è la rappresentazione plastica della maggior parte dei suoi cittadini.

  5. Gianfranco

    beh, abbiamo gettato la maschera.

    benvenuti nel socialismo reale.

    cordialmente.
    gianfranco.

  6. Il problema non è “tornare a spendere” ma “tornare ad investire”.
    Ma da un popolo che odia il futuro, cosa ci si può attendere?

  7. Jack Monnezza

    ci descrive alcune delle kafkiane situazioni in cui si trova sempre più spesso ?
    Perché , al di la’ dei tempi e costi, e’ impossibile ricorrere ? Costi li può quantificare ?
    Sarei curioso di sentire qualche esempio reale.

    Poi, perché pensa che qualcuno dopo quello che ha fatto Monti possa mai piu’ aderire ad uno scudo fiscale ? Solo un pazzo…

  8. Gianfranco

    C’e’ bisogno di spiegare una situazione dove un popolo si sta suicidando conoscendo benissimo quali siano i propri problemi che lo condurranno alla fine e non e’ capace di fare assolutamente nulla, e non vuole fare assolutamente nulla, per cambiare?

    Le banche hanno strapotere? Glielo si tolga. I comunisti hanno rotto le palle? Si battano alle elezioni. Il governo fa schifo? Se ne elegga un altro. Davvero i nostri problemi sono lo ius soli e il matrimonio gay?

    Per favore. Mai come oggi “italiano” fa rima con “inane coglione”.

    E sempre col sorriso sulle labbra. Sempre, anche in questo giorno di diluvio che ha rischiato di farmi andare in mona i semini di canfora appena messi in vaso.

    🙂

  9. ROBERTO

    Cari commentatori, abbiamo tutti ragione, compreso Seri

    le cose da fare sono poche ma sostanziali e semplici. Purtroppo le resistenze sono fortissime a causa dei poteri che oramai si sono radicati negli anni. Non servivano /ono economisti e grandi cervelli, ma la volontà di tenere alla propria nazione. Ma non vedo una visione politica strategica, se non pochi elementi isolati e tenuti tali. Non è un caso che la percentuale di votanti diminuisce , probabilmente buona parte di chi vota appartiene alle rendite di posizione. Quando senti dire dai cervelli,..(Grilli) “…quando arriverà la ripresa ” come se fosse un fenomeno meteorologico !? Cosa si può pensare ? La ripresa si costruisce , non arriva! fare previsioni è molto difficile, meditate e diffidate Gente !

  10. Gossner Johann

    Finchè proseguiranno nel massacro fiscale degli italiani, il debito pubblico non correrà pericoli…
    Il punto di rottura dello sfruttamento fiscale però non è noto.
    Nel momento in cui, nonostante i ripetuti aggravi fiscali, compresa la forte pressione escussoria, denominata “lotta alla evasione” , il gettito fiscale italiano apparirà non più sufficiente a garantire coloro che vivono del debito pubblico, solo allora vedremo la dirompente realtà italiana in cui una classe politico-burocratico-sindacale italiana ha condotto il paese. Magari si inventeranno pure il vincolo sui risparmi degli italiani, obbligandoli ad acquistare titoli di stato che gli investitori non vorranno più acquistare perché il limone sarà spremuto oltre ogni limite. Chi ha pazienza e nervi saldi attenda…

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