5
Gen
2012

Addio a Miriam Miglio

Si dice che dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna. Non so quanto sia vero e quanto sia luogo comune. Di certo, però, era vero nel caso di Miriam, la donna che per tanto tempo (quanto? non lo so) è stata accanto a Gianfranco Miglio, e che ieri ci ha abbandonati.

Ho conosciuto la signora Miglio dopo la scomparsa del professore, nel 2001, anche se mi era capitato varie volte di sentirla per telefono. Per certi versi, per quanto Miglio fosse un uomo impressionante – per la sua intelligenza, vivacità, cultura, profondità – Miriam lo era ancora di più. Donna minuta e discreta, come spesso accade era in realtà quella che “teneva in piedi la baracca”: tanto Miglio era eclettico, tanto Miriam era ordinata e rigorosa; tanto lui era uomo pubblico e amato e odiato dalla gente, tanto lei era la “padrona di casa”, che si era data come missione quella di proteggere il marito, stando nascosta. Proprio così: proteggerlo. Proteggerlo dagli scocciatori, dalle scocciature, dagli errori, dalle intemperanze. Nel suo essere interamente dedicata a lui, era il suo vero punto di riferimento, lo scoglio dal quale il professore poteva guardare il mondo perché sapeva e sentiva di poggiare il piede su una pietra sicura, solida e tenera al tempo stesso. Credo che se la parola “amore” può avere un senso, bé, ce l’ha avuto nel rapporto tra Miriam e Gianfranco.

Miriam era anche una donna di straordinaria umanità, capace di capire il prossimo e di metterlo a suo agio (se lo trovava simpatico e le ispirava fiducia) o di farlo sloggiare senza troppi complimenti (in tutti gli altri casi, inclusi quelli che riguardano politicastri famosi e uomini potenti trattati col disprezzo che meritavano e di cui pochi avevano il coraggio). Miriam non risparmiava a nessuno che se le attirasse, di solito con ragione, le sue battute feroci; e non risparmiava a nessuno che se lo guadagnasse il suo affetto. Affetto vero, sincero e profondo, che rendeva ogni conversazione interessante e intima. Miriam (Mimì, come si faceva chiamare) era una di quelle rarissime persone che sanno essere, al tempo stesso, molto chiuse e molto aperte, molto riservate e molto empatiche – quelle persone che, dunque, suscitano empatia nel prossimo, quelle persone che si muovono nella loro casa (nella sua cucina, nel suo regno) con la leggerezza magica delle fate.

Questo post vuole essere, oltre che un piccolo segno di vicinanza a Leo Miglio, che ieri ha perso la mamma, un modo di ringraziare la signora Miglio per tutto quello che mi ha dato. Ora che potrà tornare tra le braccia del suo amato profesùr, e tenergli compagnia nel paradiso delle belle e brave persone, spero che ogni tanto guarderà quaggiù e manderà un sorriso – uno di quei sorrisi speciali e aperti e contagiosi con cui esprimeva se stessa – a tutti quelli che le hanno voluto bene e a cui, senza che ne avessero sempre merito, lei ha voluto bene.

Addio, Miriam.

7 Responses

  1. Pietro Barabaschi

    Caro Carlo,
    grazie per il tuo coinvolgente ricordo dei Signori Miglio. Cari saluti.
    Pietro Barabaschi

  2. Leo Miglio

    Caro Stagnaro, grazie del bel ricordo di mia mamma, sincero e veritiero, e della affetuosa vicinanza. Le persone di carattere sanno insegnarci qualcosa, anche quando se ne vanno. Leo Miglio.

  3. carla carbone

    @Leo Miglio
    Caro Leo, ho letto della scomparsa di tua mamma “Mimi'”. Conservo un dolcissimo ricordo di lei anche se erano anni che non la vedevo. Abbiamo perso una grande persona proprio come detto sopra da Carlo Stagnaro, parole che condiviso totalmente.
    Abbraccio te in modo particolare e la tua famiglia in questo triste giorno sperando di incontrarti prima o poi se verrai a Pavia (per il momento sono a Nizza). Con affetto Carla Carbone

  4. Carlo Lottieri

    Vengo adesso a conoscenza di questa scomparsa, proprio grazie a Chicago Blog, e ne sono davvero addolorato. Ringrazio comunque Carlo per il bel ritratto che ha saputo tratteggiare e porgo a Leo le mie più sentite condoglianze. Verso di me la signora Miriam ha sempre mostrato una gentilezza che mi imbarazzava e una generosità di cui conserverò sempre il ricordo.

  5. Egidio Rolich

    Caro Leo,vivissime condoglianze.
    Ebbi l’onore ed il piacere di conoscere i tuoi genitori nel lontano “94” , porto sempre con me quella piacevole sensazione di aver avuto ub grande privilegio, di aver conosciuto due persone veramente eccezionali.

  6. Franco Di Braccio

    L’Associazione Culturale Federalista “GIANFRANCO MIGLIO” piange la sua Presidente Onoraria a vita MIRIAM MIGLIO.Alla sua sensibilità e alla generosità si è sempre accompagnata la fermezza nelle convinzioni e nei progetti del Professore,raccogliamo il testimone e siamo determinati,ora più che mai,a portare a termine quanto ci ha affidato.Siamo vicini al figlio LEO,al quale porgiamo le più sentite condoglianze.
    Franco Di Braccio
    Presidente Associazione Culturale Federalista”GIANFRANCO MIGLIO”.

  7. stefano rudilosso

    caro Carlo,

    hai fatto un ritratto stupendo e verissimo. Ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare la Sig.ra Miglio e posso confermare ogni tua parola.

    Stefano

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